ciao ragazzi, riprendo il testo postato su un altro forum, magari può essere utile a qualcuno :wink: Trovato questo articolo su un magazine pro consumatori. Potrebbe interessare a qualcuno. Parte 1 :::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::: ::: Emilio Ponticiello, avvocato, fino a qualche anno fa era un civilista come gli altri, ma un bel giorno gli mettono le strisce blu sotto lo studio. Parcheggio a pagamento e salato. Inizia a prendere multe, e fa ricorsi contro l'ingiustizia del sistema. Diventa il re delle opposizioni, vince sempre. Conosce alla perfezione il codice della strada, per tutto trova il modo di far annullare la sanzione. Poi, il salto di qualità: l'editoria. Nel 2004 pubblica con Maggioni "350 motivi di opposizione alle contravvenzioni al codice della strada", seguito due anni dopo dal quasi omonimo "500 motivi di opposizione alle contravvenzioni al codice della strada", testi specialistici ma di grande successo. Da anni interviene sui principali periodici di settore («Quattroruote », «Automobilismo »), in radio e sulla stampa locale. Cambiato editore – ora pubblica con Fazi – punta su un manuale più popolare, “Io non pago! Come fare ricorso da soli e in pochi minuti”, vademecum per contestatori. Nelle 364 pagine di questo libro si potranno trovare tutti gli escamotage per evitare di sottostare al balzello viario, direttamente dalla penna di un avvocato che può vantare il 99% di successi in questa categoria: le risposte a tutte le domande su multe, sanzioni, tempi e modi del ricorso; più di cento motivi di contestazione di comprovato successo; l'elenco completo degli indirizzi dei giudici di pace e dei prefetti d'Italia. :::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::: ::::::::::: Parte 2 :::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::: ::::::::::: Non esistono multe giuste o ingiuste. Esistono solo multe ben redatte o verbali imprecisi. Questa l’opinione di Emilio Ponticiello, avvocato molisano residente a Roma nonché autore di interessanti pubblicazioni, fra le quali “Io non pago! Come fare ricorso contro le multe da soli e in pochi minuti”. Un utile vademecum pensato per aiutare gli automobilisti nella lotta contro i balzelli imposti dalle amministrazioni locali con il nome, spesso improprio, di multe. Lungi dall’effettuare apologie di reato, l’avvocato Ponticiello raccomanda al ricorrente di turno di fare le pulci alla contestazione, spesso lacunosa o compilata con sufficienza. Avvocato, i suoi ricorsi si sono conclusi nel 99% dei casi con una vittoria. È lei ad essere particolarmente bravo o la legge ad essere facilmente aggirabile? Molte multe sono errate, compilate male, e questo vizio di forma è grave. Per esempio, io potrei subire una multa per divieto di sosta per aver sostato in un'area a pagamento – le cosiddette strisce blu – ma c'è un problema: l’ausiliario del traffico dovrebbe rilevare un’infrazione all’articolo 701 del Codice della strada, mentre invece a Roma spesso viene applicato l’articolo 157/6, che non c’entra niente. Le sembrerà banale, ma in realtà è cruciale: se il Comune sanzionasse correttamente con l’articolo 701 dovrebbe obbligatoriamente destinare i proventi della multa alla realizzazione di parcheggi nella zona dell’infrazione, mentre se si applica il 157/6 la destinazione dei miei soldi è assolutamente arbitraria. Spesso quindi gli errori non sono né occasionali né casuali. Nel 2004 lei ha scritto “350 motivi contravvenzioni al Codice della strada”; due anni dopo, in un altro suo libro, i motivi erano diventati 500. Nell’intervallo sono aumentati i motivi o le sue capacità? Sono aumentati i motivi, la cui quantità viene incrementata ogni giorno grazie all'esperienza sul campo e a casi sempre nuovi. Sempre per fare un esempio, le multe fatte con l’autovelox inizialmente erano molto mirate e specifiche, mentre con il passare del tempo si sono differenziati i tipi di apparecchio utilizzati dalla Polizia stradale, e con essi sono aumentate le possibilità di contestare multe. Inoltre negli ultimi due anni sono cambiate le leggi, l’ultima volta il 3 agosto scorso, quando un decreto ha modificato radicalmente la disciplina sugli autovelox, imponendone la presegnalazione, l’obbligo di contestare infrazioni solo su una velocità media di un tratto significativo, l’obbligo addirittura di segnalare le auto-civetta della polizia… Quante possibilità ha un cittadino qualsiasi di inoltrare un ricorso con successo? Il 60% delle contravvenzioni che vengono elevate sono irregolari. Si badi bene, non parlo di giustizia, che è un concetto troppo alto per essere anche solo menzionato in un contesto tanto prosaico. Una multa è inesatta quando porta una serie di errori formali, spesso tanto marchiani da essere individuabili da chiunque. Partiamo dal verbale: l’agente deve firmarlo; devono esservi menzionati esattamente gli articoli infranti, comma compreso, altrimenti si può non pagare. Altro esempio classico: l’agente scrive «sostava in zona di divieto»; questa contestazione è inesatta, bisogna indicare il tipo di infrazione commessa. Cosa si deve fare per ricorrere contro una multa irregolare? Con il libro che ho scritto, molto ‘popolare’, non si avrà neanche bisogno di un aiuto legale. Ho scritto questo libro proprio per dare a tutti la possibilità di difendersi da uno strumento ingiusto. Ingiusto? Sì, ingiusto: un conto è quando la sanzione viene erogata da un’autorità per consentire la sicurezza e la disciplina della circolazione, altra è la multa elevata dai Comuni per fare cassa. In questo caso è illegittima. A proposito, molti pensano che i Comuni usino questi strumenti in maniera disinvolta e a volte addirittura fraudolenta… Questi molti fanno bene a pensarlo, a volte ci sono addirittura delle premeditazioni, come nel caso dei semafori ‘truccati’ che tanto spazio ha avuto sulla stampa: veniva impostato un tempo di riflessione per il cambio della segnaletica inferiore alla capacità di reazione dell’automobilista. Tutti poi abbiamo esperienza di autovelox mimetizzati, cosa addirittura vietata dalla legge. Una volta individuata una di queste irregolarità, qual è la procedura? Si compila nella maniera più sintetica possibile l’apposito modulo. Scegliere poi se andare dal Prefetto o dal Giudice di Pace è semplicemente una scelta logistica: il Prefetto può ritiene infondato il ricorso – e spesso il rigetto avviene in maniera automatica, senza neanche che si leggano le motivazioni – mentre se si va dal Giudice di Pace si godrà di maggiore attenzione, oltre a non rischiare altro se non la condanna al pagamento delle spese legali ove il Comune si facesse rappresentare da un avvocato, eventualità questa abbastanza remota. Il ricorso al Prefetto garantisce però un ulteriore grado di appello, peraltro con considerevoli possibilità di successo. Lei accennava poc’anzi al decreto Bianchi. Qual è la sua opinione su questo provvedimento? Il mio giudizio non può che essere positivo, visto che è un provvedimento incentrato sulla sicurezza e sulla prevenzione. Dunque poco materiale per ricorsi futuri… Sì, dà meno spunti per ricusare le contravvenzioni. La disciplina cui dovranno essere sottoposti gli strumenti elettronici diminuisce l’arbitrarietà e garantirà maggiore ordine nella circolazione. Un’ultima domanda: le multe degli ausiliari valgono come quelle degli agenti? In teoria sì, ma spesso gli ausiliari escono dalle loro competenze. Molti pensano siano pari ai vigili per poteri, ma, per assurdo, se un cittadino cogliesse ‘in flagrante’ un ausiliario intento a multarlo ed esigesse un verbale, l’ausiliario non potrebbe fornirglielo, perché in realtà gli ausiliari si limitano ad inviare ‘brogliacci’ ad un apposito Ufficio Contravvenzioni, quello sì abilitato a elevare multe. Se dunque l’ausiliario redige la contestazione ‘in diretta’, questa è nulla. :::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::: Ciao
La commessa chiama la guardia e finisci al gabbio... Ma tranquillo,con l'indulto in mezzora sei a casa.