ROMA - Sono indagati dalla procura di Roma per violazione della privacy i tre componenti della troupe del programma "Le Iene" che ha eseguito il test antidroga su 50 politici italiani. Nel registro degli indagati, secondo quanto si è appreso, è finito anche il nominativo del responsabile del programma che ha commissionato il servizio. L'ipotesi di violazione della privacy configurata dal procuratore Giovanni Ferrara e dal sostituto Salvatore Vitello riguarda le modalità di acquisizione del sudore degli interpellati attraverso un tampone che rivela se si sono assunte sostanze stupefacenti nelle ultime 36 ore. Secondo il programma di Italia 1 il test ha rivelato che 16 parlamentari sui 50 del campione analizzato avevano fatto uso di sostanze stupefacenti: di questi, 12 avevano assunto cannabis e quattro cocaina. L' indagine della procura è partita in seguito ad alcune denunce. La vicenda aveva suscitato un vespaio di polemiche ed il Garante della Privacy aveva bloccato la messa in onda del servizio. Nei giorni scorsi sono stati sequestrati i tamponi ed i filmati realizzati dalla troupe. Ma in che ***** di Paese viviamo? I deputati non solo si drogano (pur facendo delle leggi contro), non solo offuscano il servizio, adesso anche l'indagine contro le iene... La prossima volta che mi fermano a posto di blocco non esibisco alcun documento per non farmi violare la privicy Fossi nei panni delle Iene, manderei il servizio sul mulo
ste cose mi fanno venire sono il nervoso,noi dobbiamo rispettare la legge fatta da chi non la rispetta,io fossi stato il governo,avrei fatto un'indagine come si deve sui deputati ecc,anche se il filmato non è stato trasmesso,ormai si sa che fanno uso di droghe quindi..poi quel furbastro di pizzetti proprio il garante della privacy doveva diventare? (per la cronaca,era il mio professore di diritto costituzionale all'università),ad ogni esame urlava in faccia agli studenti di tutto e di più,se sbagliavi a dirli che ti sei svegliato con la diarrea e che stavi male tempo zero lo sapeva tutta l'aula(400 persone)..e la privacy?bohhhhhh
il paese, ahimè, si chiama Italia, anche se meriterebbe la i minuscola.. per i documenti, quand'anche richiesti, tu non sei obbligato a mostrarli, ma solo a fornire le generalità.
Secondo me l'indagine ci sta tutta...anzi sinceramente avrebbero dovuto farla già qll volta che avevano analizzato le urine "raccolte" in una discoteca...qll che ci da fastidio è che il casino derivi dal fatto che sono coinvolti i politici, e solo per qst c'è stato il putiferio...se fossero state analizzate persone "comuni" nn sarebbe successo niente, cm appunto qll volta della disco, ma se tra qll persone comuni c fossi stata io me la sarei presa un bel po', x' secondo me è a tutti gli effetti violazione della privacy....spero di nn meritare un linciaggio x qst
io la prossima volta che ci sono le votazioni, sulle schede elettorali sapete cosa faccio? ci scrivo grande per tutto il foglio: " M E R D A "
tanto cosa ti cambia, che violazione e se il campione e anonimo? e come se ti lamentassi che hanno conteggiato anche la tua scheda elettorale, nessuno sa il tuo nome pero fai parte del numero totale... correggimi pure se ho detto una castronata
è proprio un paese allo sfascio....una trasmissione mette in risalto un reato per di più perpetrato da gente che dovrebbe rappresentarci e dare per primi l'esempio e invece viene condannata la troupe....a me pare veramente PARADOSSALE!!!!!!!!!
Punto 1: Adesso tutti dicono "ma guarda, proprio loro che fanno le leggi contro le droghe sono i primi a farne uso!" Ma riflettiamo un attimo....hanno raccolto dati sanitari relativi a 50 parlamentari e ben 16 sono risultati positivi all'uso di stupefacenti. Ora, visto che neanche loro [Le Iene] dicono di sapere a chi appartengano i risultati di quei 16, chi ci dice che non siano i risultati di "onorevoli" come Capezzone, Luxuria, Caruso o altre persone da sempre dichiaratesi favorevoli alla liberalizzazione delle droghe? Se così fosse non avrebbe più alcun senso scandalizzarci perchè ne fanno uso, ne potremmo vergognarci di avere parlamentari drogati visto che se sono li è x' qualcuno li ha votati... Punto 2: Da "La droga, le Iene e i diritti violati" di Stefano Rodotà La raccolta effettuata dalle Iene è stata senza dubbio sleale (ai deputati erano state date false informazioni), la finalità reale era diversa da quella dichiarata, non v'è stato alcun consenso degli interessati, nessuna norma autorizza questo tipo di raccolta da parte di qualsiasi privato. L'illegalità dell'intera operazione è clamorosa. Qui la discussione deve chiudersi, perché qui è la vera e grave violazione della privacy, che nessun accorgimento successivo può sanare. Dire, come hanno fatto gli autori del programma, che non è possibile collegare l'identità di ciascun parlamentare ai dati raccolti, e che nella trasmissione i volti dei deputati sarebbero stati oscurati, non solo non supera queste considerazioni, ma rischia di aggravare persino la situazione. Negli archivi della rete televisiva, infatti, le riprese dei parlamentari sottoposti al test sono conservate, e i loro nomi conosciuti. Con la conseguenza che il sospetto di essere nel gruppo dei consumatori di stupefacenti finisce con l'investire tutti, proprio perché non è possibile conoscere quali siano i deputati per i quali il test ha dato un risultato positivo. L'iniziativa del Garante, dunque, deve essere apprezzata per aver immediatamente impedito che una iniziativa illegale producesse ulteriori effetti negativi. Ma essa ha una importanza assai più generale, perché può servire a bloccare fin dall'inizio una pericolosa deriva, con violazioni sempre più gravi dei diritti delle persone. I dati personali raccolti dalle Iene non sono dati qualsiasi. Sono dati "sensibili", perché si tratta di informazioni di carattere sanitario, rivelatrici di una condizione particolare della persona, alle quali in tutto il mondo le leggi sulla privacy riservano una tutela particolarmente intensa.. Sono dati che possono essere raccolti con estrema facilità, come questa vicenda rivela, e possono così mettere gli aspetti più intimi della nostra vita nelle mani di qualsiasi estraneo. In ogni momento della nostra giornata lasciamo tracce genetiche, bevendo un caffè al bar, facendoci tagliare i capelli, buttando per strada un mozzicone di sigaretta o un fazzoletto di carta appena adoperato. Il materiale genetico contenuto nella saliva o nei capelli è alla portata di tutti, e può essere adoperato non solo per scoprire tracce di stupefacenti, ma per individuare malattie in atto o che potrebbero manifestarsi in futuro. E queste informazioni non riguardano solo le persone del cui materiale ci si è impadroniti, ma tutti gli altri familiari con cui si condivide il patrimonio genetico. Vorrei fare una domanda a quel 92/93% di persone che, intervenendo nei forum elettronici aperti dai giornali, hanno condannato la decisione del Garante. Come reagirebbe ciascuno di loro se, dopo un colloquio per essere assunti e dopo la gentile offerta di una tazza di caffè da parte dell'intervistatore, si vedesse arrivare una lettera con la quale il rifiuto dell'assunzione venisse motivato con il fatto che l'analisi delle tracce di saliva lasciate sulla tazzina rivelava una assunzione di stupefacenti o la propensione a determinate malattie? Come si reagirebbe se, dopo una cena da amici, nell'ambiente frequentato cominciassero a circolare notizie sulle proprie condizioni di salute tratte da analisi alle quali era stato sottoposto il materiale genetico trovato sul bicchiere in cui si era bevuto o sul mozzicone di una sigaretta? O addirittura se, avendo a pranzo una coppia di amici e i loro figli, le tracce genetiche venissero poi adoperate per un test che stabilisse se quei ragazzi sono davvero figli di quello che è legalmente conosciuto come loro padre? Punto 3: Dalla Carta dei diritti fondamentali dell'unione Europea: Articolo 8 Protezione dei dati di carattere personale Ogni individuo ha diritto alla protezione dei dati di carattere personale che lo riguardano. Tali dati devono essere trattati secondo il principio di lealtà, per finalità determinate e in base al consenso della persona interessata o a un altro fondamento legittimo previsto dalla legge. Ogni individuo ha il diritto di accedere ai dati raccolti che lo riguardano e di ottenerne la rettifica. Il rispetto di tali regole è soggetto al controllo di un'autorità indipendente.
è anche giusto..però i dati erano anonimi quindi,automaticamente viene meno ciò che è detto sopra..riguardo il modo in cui sono stati rilevati i dati non è corretto,è vero...ma i dati potevano essere tranquillamente rivelati!!
sono daccordo anche perchè la droga non è legale che io sappia, quindi per conto mio se facessero come hai detto tu un controllo su una tazzina o un mozzicone dopo un colloquio di lavoro mi sentirei tranquillo in quanto sono in "regola" con le leggi italiane, il tuo discorso (riferito a fra_18) non calza secondo me, io se fossi in uno dei personaggi sottoposti al test e so di essere "pulito" allora si che mi arrabierei ma solo perchè il mio nome viene infamato senza le prove giuste, nello stesso momento che trasgredisci le regole e le conosci accetti anche la punizione. es. superi i limiti di velocità ce il velox ti arriva la multa. (nessuno ti ha avvisato che era messo li e che faceva la FOTO!!) il disocros e molto simile per quello che è successo, se veniva fatto da polizia o carabinieri puoi stare sicura che tutto cio non accadeva
qualora il fatto provochi un pregiudizio per qualcuno che è "pulito",è normale che la cosa faccia arrabbiare..ma nonostante il servizio non sia stato mandato in onda e di conseguenza i dati non siano stati rivelati,ormai il gioco è fatto,si sà,quindi a conoscenza di ciò si sarebbe dovuta aprire un'inchiesta non verso chi ha raccolto i dati in modo illecito,o magari si,perchè hanno violato la legge,ma dovrebbe aprirsi anche nei confronti di chi è stato "vittima" di quella raccolta di dati..questo secondo il mio parere!
dico la mia facendovi una domanda...:xkè se mi fumo una canna mi sbattono dentro se invece la canna se la fa un vip o un politico va bene e inoltre denuncia quello che l'ha segnalato? dopo di questo possiamo anche renderci conto del xkè l'italia va male...ma questo è un altro discorso
Appunto, è un altro discorso....qll che dico io è k d fatto la privacy è stata violata... Se dopo un appuntamento o un colloquio analizzano il dna possono scoprire un sacco di cose, droghe a parte...se l'analizzato ha qualche malattia, o non è figlio di chi si crede...insomma, tante altre cose che fanno parte della privacy e che sono, a mio parere, fatti personali. Io nn discuto il fatto che drogarsi sia moralmente sbagliato, chiunque tu sia...ma continuo a ripetere che le Iene o qualsiasi altra persona nn è autorizzata a raccogliere i miei dati "sensibili" senza la mia autorizzazione...se proprio vogliamo conoscere la verità sui nostri onorevoli, chiediamo che siano le Autorità competenti a rivelarcela... Chiedo poi a chi ne sa qualcosa più di me di spiegarmi se l'uso (nn la detenzione) di stupefacenti è un reato, dato che ho cercato per ore in internet ma non ho trovato risposte...grassie
io non mi scandalizzo,nemmeno fossero risultati tutti drogati! vorrei lo facessero anche a quelli delle iene,credo che arriverebbero al 100%.. i problemi sono altri..
mah.. secondo me le iene hanno fatto bene a fare quel servizio... sono giornalisti e anche se avessero violato la privacy (ma non credo, visto che a quanto dicono non si può risalire ai nominativi), c'è comunque un interesse pubblico per cui i risultati siano resi noti e si faccia un'inchiesta (sui politici, non sulle iene), si tratta di politici, governano un paese, non è un gruppo di studentelli...
è quello che dico io,ormai sappiamo che i nostri parlamentari fanno uso di droghe quindi come ci sono controlli per noi cittadini devono esserci per loro.. una semplice domanda,perchè sei soggetto a controlli periodici dell'urina solo quando vieni beccato in possesso di sostanze stupefacenti?perchè la detenzione di sostanze stupefacenti è un reato e di conseguenza è reato l'uso..altrimenti non puoi essere costretto a controlli,in quanto non c'è niente di giuridicamente rilevante che faccia pensare che ne fai uso!! è complicata come situazione l'uso di sostanze stupefacenti,nel codice penale viene preso in considerazione insieme all'ubriachezza(artt.91 e seguenti del codice penale)..più che reato,influisce sulla capacità di intendere e di volere del soggetto,proprio come l'alcool,è ed ciò che si commette sotto l'uso di tali sostanze che diviene rilevante ai fini di una "pena",oltre ovviamente alla detenzione! fino al 1930 la stragrande maggioranza dei reati veniva commessa sotto l'effetto di sostanze alcoliche.oggi la situazione è rovesciata,con la diffusione delle droghe,e così l'art.93 ha esteso la disciplina,valida per le sostanze alcoliche,anche a quelle stupefacenti!! è in continua evoluzione tale disciplina,proprio perchè vi è,come dire,un boom di droghe negli ultimi anni..però è pacifico pensare che l'uso di sostanze stupefacenti sia preso in considerazione come reato,magari per una canna si può lasciar correre,quindi quando si tratta di quantità minime,però se te la fumi davanti alla finanza,t'arrestano ergo è reato...nel qual caso l'assunzione divenga abituale o cronica, sono previste "misure di sicurezza"(vedi case di cura,comunità ecc -> proprio come avvine per gli alcolisti) per curare tale situazione del soggetto