Inutile girarci intorno, è quasi una certezza: l'europa, di fronte ai gravi problemi finanziari, sta andando incontro ad una grave perdita, seppur superficiale, rapportata ai veri problemi: la fine del calcio giocato. I grandi Club, di proprietà di multimiliardari del vecchio continente, hanno subito forti perdite economiche e di immagine. La pressione fiscale di molti Paesi (italia in primis), la mancanza di strutture adeguate (italia in primis), il periodo economico non certo adeguato (italia... avete capito), sta riducendo quelle che una volta erano le potenze del mondo calcistico, a pallide ombre del pallone. Anche la Spagna, che, grazie ad una diversa gestione governativa, possiede delle squadre molto ricche, comincia a calare la cresta. Cosa accade quindi? I vari Berlusconi, Moratti e via dicendo, cercano di tirare i remi in barca e di farsi dondolare dalle tranquille acque dei giocatori low cost, e le squadre pluripremiate vengono via via sorpassate da quelle che, una volta, erano Club di minore importanza... come? Grazie all'arabo di turno, che, stanco di dover ricorprire d'oro la propria auto o di creare l'ennesima città con gli spiccioli d'avanzo, si fa prendere dalla mania del calcio. E con spese che, per le nostre povere tasche, vanno al di là dell'assurdo. Fair Play finanziario?! Non c'è bisogno di nascondersi; quando si parla di soldi, probabilmente si può eliminare anche una futura esclusione dalle competizioni europee (cosa che potrebbe avvenire al PSG fra 2 anni). Quindi, come finirà? Entro qualche anno Sky (per chi potrà permetterselo, of course) darà in onda il campionato cinese come primo piatto (ah, abituatevi a fare le notti)? La Serie A, verrà trasmessa da Rai Sport 2, fra un campionato di briscola a 5 e gli europei di lancio della porchetta?
