Non ho letto il libro e mai lo leggerò, ma non critico senza conoscere Per non spendere nemmeno un centesimo per prodotti-servizi-consulenze del tizio mi basta questa affermazione sul suo sito: "Scopri come fare per iniziare a "Vivere di Trading". Alfio Bardolla ti spiega come operare con profitto sui mercati finanziari attraverso le Opzioni". Le options sono strumenti molto complessi e ostici, certo da non consigliare ad un principiante. Non mi pare che ci sia scritto "scopri come investire una parte marginale del tuo patrimonio con strumenti rischiosissimi". Ribadisco, vivere di trading sulle options sulla base di qualche dritta a pagamento fa sorridere chiunque abbia anche solo una modesta conoscenza della materia. Ad abundantiam, ecco quello che scrive sul suo sito quando presenta il suo libro: Il primo financial coach italiano insegna come è possibile per chiunque riuscire a vivere di rendita. Ciò che conta al 95% è avere una corretta psicologia del denaro e poi imparare tecniche di investimento alla portata di tutti. please.. E in rete ci sono altre chicche, come quando nell'intervista ad Alain Elkann dichiara che lui investe "sostanzialmente in opzioni sul mercato americano". Pensavo, ma perchè non direttamente alla roulette al casinò di Montecarlo?
Qualche titolo per chi vuole approfondire la conoscenza degli strumenti derivati (di cui fanno parte le options): J. Hull, Options, Futures and Other Derivatives, Prentice Hall Intl., 2006 Paul Wilmott, Sam Howison, Jeff Dewynne - The Mathematics of Financial Derivatives: A Student Introduction - Cambridge University Press John C. Hull, "Fondamenti dei mercati di futures e opzioni", Pearson Education Italia, Milano, 2005. F. Caparrelli, AA.VV. "Economia del Mercato Mobiliare", McGraw-Hill, Milano, 2007
Non è che mi interessi molto difenderlo o prenderne le parti, non siamo amici di infanzia o soci. Ribadisco solo che il libro IMHO merita di essere letto, da molti spunti di riflessione. :wink:
Sto leggendo anche il suo ultimo libro appena uscito: "L'arte della ricchezza" ma lo trovo meno interessante e un po' ripetitivo rispetto al primo