qui!!!! Facchetti: «Guarda, ho visto lo score di Bertini che con noi ha 4 vittorie, 4 pareggi e 4 sconfitte...» Bergamo: «Porca miseria allora facciamo 5,4,4. Ma vittorie» F.: «Ma diglielo che è determinante, domani. Ha fatto 12 partite, 4 4 4» B.: «Una la smuove, ma quella che comincia per V. Sì, lo devo sentire. Non ti preoccupare, ha capito come si cammina: è un ragazzo intelligente, ha capito. Meglio tardi che mai. Senti Giacinto per domenica è una partita che consideriamo abbastanza tranquilla ci mettiamo anche un esordiente (in griglia, ndr). Per voi va bene?» F.: «Va bene, se vuoi anche... Va bene...»
Senza polemica, mi sembra proprio che a suggerire sia Bergamo. "porca miseria, allora facciamo 5-4-4" lo dice Bergamo. Sbaglio? Mi scrivi esattamente la frase che ti fa credere che sia Facchetti a suggerirlo? Perchè all'inizio è proprio bergamo a suggerire, dopo si sono "intesi"....
FACCHETTI:F.: «Ma diglielo che è determinante, domani. Ha fatto 12 partite, 4 4 4» Comunque da quando dicevate... No non telefonavamo ai designatori ad oggi sono cambiate un po di cose...
Ma se al posto di (San) Facchetti ci fossi stato io avrei detto: "No, guarda Paolo, noi siamo l'Inter e dobbiamo vincere a prescindere da Bertini o chichessia, quindi non dirgli niente, non parlargli nemmeno, non vorrei che il suo operato fosse condizionato da noi o da voi!" :wink:
sicuro, quello non l'ho mai negato, infatti io personalmente non mi sono mai vantato di una cosa per cui ero quasi certo che prima o poi saltava fuori materiale anche su di noi. La frase non mi dice sinceramente niente, raccomanda di stare attento, insomma, si capisce che dietro c'è intesa, ma non è cosi chiara da gridare allo scandalo... Invece penso a chi ne sta uscendo un po troppo pulito da queta situazione, e ovviamente non siamo noi....si sta concentrando tutta l'attenzione solo sulle telefonate di Facchetti imho.
A proposito di informative dei CC : Inter- Sampdoria 2005 Secondo i Carabinieri è finita 3-3 e non 3-2 Nell’informativa il risultato è sbagliato e si sostiene che Moggi istruì Bertini per fermare i nerazzurri. E Garrone ora sospetta dell’Inter TORINO. Venerdì 7 gennaio, si tengono i sorteggi arbitrali. Per Inter- Sampdoria viene sorteggiato l’arbitro Bertini, secondo l’accusa al processo di calciopoli uno degli arbitri fedeli alla cupola di Luciano Moggi. Dalle nuove intercettazioni sono emerse alcune conversazioni fra il designatore arbitrale di allora Paolo Bergamo e il presidente dell’Inter Giacinto Facchetti. Una in particolare arriva poco prima di quella partita, alle 12.53 i due si chiamano. Facchetti dice: « Sto andando allo stadio l’ho detto con i miei di avere con Bertini un certo tatto, una certa disponibilità. L’ho detto con i giocatori, con Mancini e gli altri » . Bergamo risponde: « Vedrai che sarà una bella partita. ( Bertini) viene predisposto a fare una bella partita » . Facchetti: « Si si, va bene » . Bergamo: « È una sfida che vedrai la vinciamo insieme. Vedrai che le cose andranno per il verso giusto poi la squadra sta ricominciando ad avere fiducia, a fare i risultati, fa morale… » . VITTORIA! La partita effettivamente va bene per l’Inter che, sotto di due gol al 38’ del secondo tempo, mette in atto nei minuti finali una clamorosa rimonta completata dopo il 90’ e la gara finisce 3- 2 con il gol finale di Alvaro Recoba a segno al secondo dei cinque minuti di recupero concessi dal quarto uomo Danilo Nucini. Una vittoria rocambolesca che martedì scorso il presidente sampdoriano Garrone ha ricordato e, facendo riferimento a quei contatti telefonici fra Inter e designatore ( così come a quelli fra il tecnico dell’Udinese di allora e lo stesso Bergamo prima di Udinese- Samp), ha detto: « La Samp lottava per il quarto posto anche nel campionato 2004- 05, ma poi entrarono in azione i sistemi allora utilizzati, ora ben noti, e l’obiettivo sfumò » . NO, PAREGGIO! Chissà cosa penserebbe leggendo l’informativa dei Carabinieri che condussero le indagini nel 2004/ 05 e che in quella designazione e in quella partita trovano una conferma dello strapotere di Moggi, che intervenì su Bergamo per fare designare il “ fedele” Bertini e poi sullo stesso Bertini ( attraverso la presunta utenza svizzera) per condizionare la partita dell’Inter, concorrente per lo scudetto. E infatti, sostengono i Carabinieri, l’Inter fu bloccata sul 3- 3. Dunque... non solo nelle informative : a) NON si verificavano su organi ufficiali le ammonizioni ma si faceva "leggendo" la Gazzetta dello Sport, B) NON si esaminavano GUARDANDOLE le partite indiziate di arbitraggio sospetto, c) si omettevano intercettazioni "scomode" ma NON si conosceva NEMMENO il risultato giusto di certe partite attribuendo a Moggi la colpa di un risultato inesistente ad opera di un arbitro di cui erano ben ALTRI a parlare poco prima delle partite . Guarda caso il quarto uomo di quella partita era un certo NUCINI. Qualcuno ha verificato se i 5 minuti di recupero erano corretti o inventati ? Forse a Garrone può interessare, visto che ci ha rimesso il 4° posto.
Vorrei aggiungere che durante questo campionato, al primo "mezzo" favore che abbiamo ricevuto, al grido di "calciopoli non è finita", siamo stati accusati di tramare al fine di ottenere con mezzi illeciti il 4° posto ( con i relativi milioni di euro) o di essere favoriti dalle istituzioni sportive al fine di costituire un quartetto di prestigio per la Champions, penalizzando altre squadre. Durante questo campionato abbiamo ricevuto torti e favori, ma la nostra posizione è frutto di nostre colpe, condite con un po' di sfortuna. Se ci andrà bene "forse" finiremo sesti e se ci va male, cosa più probabile visto il calendario con Parma e Milan, settimi, a giocarci non i preliminari di Champions ma quelli di Europa League. Chi ci ha accusato allora di strane "trame" è stato clamorosamente smentito e sarebbe il caso che ci facesse come minimo le scuse.
Si è sempre sostenuto che uno degli aspetti nefasti della "cupola Moggi" fosse quello di favorire gli arbitri "benevoli" e penalizzare quelli "malvoli" e di pilotare le ammonizioni.. Vediamo un po'.... Arbitri pro Juve? Macché Racalbuto favorisce i bianconeri: fermato 10 turni. Paparesta li penalizza: graziato I consulenti di Moggi ribaltano le teorie dell’accusa: nel mirino Reggina-Juve e Roma-Juve. Dattilo e le ammonizioni dolose MARINA SALVETTI TORINO. Gli arbitri sono il perno intorno al quale si reggono le accuse a Luciano Moggi: quelli che appartengono alla famosa cupola e, di conseguenza, favoriscono la Juventus - sostengono i pm - vengono premiati arbitrando di più e aumentando quindi i loro introiti, mentre quelli che fischiano contro sono danneggiati. Tesi sostenuta anche davanti al presidente del collegio giudicante di Napoli, Teresa Casorio, dal tenente colonnello Attilio Auricchio, a capo del pool che ha compiuto le intercettazioni. Spulciando però le informative dei carabinieri - tre tomi di quasi millequattrocento pagine che riassumono le indagini e i fatti incriminati, i legali della difesa e il consulente Nicola Penta hanno colto parecchie incongruenze e mancate verifiche, a tal punto da poter ribaltare le argomentazioni degli inquirenti. E’ sufficiente prendere come esempio quattro partite - tra le 39 sotto inchiesta per sostenere che gli arbitri “amici” della Juventus vengono penalizzati mentre quelli avversi sono graziati. AMMONIZIONI DOLOSE Il 26 settembre 2004 si gioca Udinese- Brescia, arbitra Antonio Dattilo e la partita finisce 1-2. I bianconeri friulani, che la settimana successiva ospiteranno la Juventus, protestano vivacemente per il clamoroso gol di Mannini, che segna a porta vuota perché il portiere De Sanctis è a terra dopo uno scontro in uscita con Sculli. Scoppia la rissa: Jankulovski colpisce al volto un avversario e viene espulso, il tecnico bresciano De Biasi si strattona con Cinquini. Alla fine, finiscono sul taccuino dell’arbitro anche gli ammoniti Pinzi, Muntari e Di Michele. Per gli inquirenti, come si legge nell’informativa dell’aprile 2005, c’è un disegno preciso: Dattilo ha indebolito l’Udinese, prossima avversaria della Juventus. Peccato che Pinzi, Muntari e Di Michele siano regolarmente in campo sette giorni dopo in quanto non diffidati, situazione che i carabinieri si accorgono - e correggono - nell’informativa del novembre 2005. E Dattilo viene fermato per un mese dai due designatori ma non per il motivo sostenuto dai carabinieri, e cioè per le ammonizioni dolose, ma per aver convalidato un gol che, da regolamento, non avrebbe dovuto assegnare. IL CAOS DI REGGIO E veniamo a uno dei must di Calciopoli, Reggina-Juventus 2-1 del 7 novembre 2004, quello del gol regolare annullato a Kaponel finale e del mancato rigore assegnato ai bianconeri, che subiscono la prima sconfitta. E’ già stato chiarito, anche in sede giudiziaria, che Moggi non ha chiuso nello spogliatoio l’arbitro Gianluca Paparesta in segno di protesta per gli errori commessi. Ma viene altrettanto accertato che in quella partita la Juventus è stata effettivamente danneggiata. Ebbene, secondo gli inquirenti, Paparesta sarebbe stato fermato dai due designatori Bergamo e Pairetto, sodali con la cupola di Moggi. Anche in questo caso i carabinieri hanno omesso di controllare: l’arbitro non salta neppure un turno tanto che la domenica successiva dirige Torino- Venezia di serie B, partita che finisce 1-1, e scatena pure le ire del presidente Cimminelli («Sembra che ci sia una regia occulta»). Poi in effetti c’è una sospensione, ma perché tutto il campionato si ferma per permettere alla nazionale di Marcello Lippi di disputare l’amichevole Italia-Finlandia. E alla ripresa Paparesta continua a non essere punito: infatti dirige Messina- Fiorentina. PUNIZIONE Opposta la parabola di Salvatore Racalbuto che, a causa di alcuni errori pro Juventus, viene complessivamente sospeso per dieci turni, con un mancato guadagno di 50 mila euro. Gli episodi si riferiscono a Roma-Juventus, 5 marzo 2005, persa dai giallorossi 1-2 tra le proteste per l’arbitraggio (Racalbuto è assistito da Pisacretae Ivaldi, quarto uomo Gabriele): decisivo un rigore assegnato ai bianconeri per l’atterramento di Zalayeta, che avviene però fuori area. Racalbuto si consulta anche con Pisacreta, ma concede ugualmente il tiro dal dischetto, che permette alla Juventus di raggiungere il Milan in vetta alla classifica. L’errore costa parecchio a Racalbuto, che rivede la serie A dopo 9 turni e due mesi e mezzo trascorsi a casa, ma il guardalinee che lo ha consigliato non vien e neppure indagato. Non è l’unico stop legato ai bianconeri: già a gennaio, in Cagliari-Juventus 1-1, viene fermato un turno per non aver ammonito due giocatori della Juventus e, come sostiene l’accusa, per aver favorito la squadra di Fabio Capello non avendo fischiato il fuorigioco di Trezeguet.
beh è ormai noto che la juve faceva meno punti coi cosi detti "arbitri amici" e che i cartellini mirati favorivano molte altre squadre + della juve...vallo un po a far capire a chi non vuole capire!
Certo, nelle intercettazioni e negli pseudoserial televisivi da spazzatura si fa ascoltare Moggi che parla con Giraudo di Paparesta minacciando ( direi "millantando" ) di farlo sospendere per chissà quanto , ma si omette di dire alla gente che il Paparesta non ha saltato neppure un turno. Allora, Racalbuto dopo Roma-Juve ( 1-2) da quale mammasantissima ( assai più potente di Moggi a quanto pare) è stato appiedato 10 turni ? Si dice che gli arbitri che facevano torti alla Juve finivano in serie B. Ma non è che ci finivano perchè avevano fatto realmente qualche minkiata ??? Lo hanno verificato questo il provolone e le sue scamorzine ??
Viene da chiedersi se tale "accuratezza di indagine" sia stata utilizzata anche in casi ben più gravi di questo ( Chiara Poggi, Meredith, etc )... Sempre in linea con la esemplare condotta del nostro sistema inquirente/giudiziario, nel quale delle indagini o degli elementi di indagine vengono a conoscenza PRIMA i giornali che i diretti interessati, perchè le nostre procure sono degli indegni colabrodo, mi viene da pensare che anche io, se sospettassi di essere intercettato e dovessi trattare degli affari importanti, per quanto leciti, mi munirei di schede sim straniere. Dal sito "Schegge di vetro, il lato tagliente della politica" : Erano almeno 5 mila gli Italiani intercettati da Telecom sotto la gestione Tronchetti Provera. Veri e propri dossier in cui venivano inseriti i dati di uomini di finanza, imprenditori, politici, giornalisti, stilisti, arbitri e calciatori. L'imponente squadra comandata dal 1996 dall'ex brigadiere Giuliano Tavaroli si era spinta anche a controllare i telefoni del Comando generale dei Carabinieri, del ministero degli Esteri e della Difesa. Per volontà di chi ? Ovviamente non del capo, non di Tronchetti Provera, che era all'ignaro di tutto. Come dire, o disonesto o stupido, scegliete voi. Repubblica (Non Tuttosport NDR ) riporta in questi giorni un lunghissimo colloquio avuto proprio con Tavaroli, il capo di quella struttura creata in seno alla Telecom per raccogliere informazioni che potevano servire proprio a Tronchetti Provera. (ad esempio sui ipotetiche tangenti pagate ai Ds) Perchè ? Forse perchè non avendo i soldi per comprare l'azienda (come non li avevano i capitani coraggiosi che la comprarono dallo stato) aveva bisogno di appoggi, anche e soprattutto politici, per mantenere in piedi quel castello di carte di scatole cinesi che permettevano a Tronchetti Provera di controllare la compagnia pure detenendo una piccolissima quota delle azioni della società (solo il 2%). Tronchetti Provera aveva forse bisogno di appoggi perchè pur svendendo i gioielli di famiglia, godendo di fatto di una posizione monopolistica nelle telecomunicazioni e facendo pagare il servizio telefonico più alte d'Europa, ha indebitato la società (a fine 2006 eravamo a 38 miliardi di euro) concedendo agli azionisti (lui per primo) dividendi e guadagni astronomici. Tronchetti Provera pagherà per i suoi sbagli ? Ovviamente no ! Ovviamente lui non sapeva nulla. Ovviamente gli unici a pagare saranno quelli che facevano il lavoro sporco, che intercettavano, che organizzavano gli incontri tra Tronchetti Provera e Tremonti, Letta, D'Alema e tutti gli altri.
Mah... non so quanto Moratti e Facchetti fossero a conoscenza delle bravate del "tronchetto dell'infelicità" , come lo chiama Grillo..