Cercare di far passare Moggi per stupido è ancor più difficile di far passare l'Inter per onesta...:wink:
A me risulta che le telefonate fossero anche in senso inverso. Inoltre, le sim svizzere sono intercettabili. Non posso svelarti come, ma amici ( GdF) che lavorano in questo campo mi assicurano che sono intercettabili come le sim marocchine, albanesi, rumene etc etc di chi trafffica in droga.
Vogliamo parlare di Nucini, sim, Tavaroli, Moratti etc etc NUCINI Era il 25 marzo del 2003 . Fabiani (Mariano, braccio destro di Moggi, ndr) mi telefona e mi fissa un appuntamento, a Bergamo, di fianco all'hotel Cristallo Palace [...]". L'incontro si risolve con poche parole ("mi dice che se mi dimostro loro amico arbitrerò in serie A") e con la promessa di rivedersi. Cosa che accade di lì a poco. Il 25 settembre alle 17.30, Fabiani lo chiama e fissa un secondo appuntamento. [...] Quando Moggi lascia la stanza, Fabiani mi consegna una scheda telefonica e mi invita a comunicare con lui solamente tramite quella". A questo punto, Nucini fa una lunga pausa. Perché di qui in avanti si parla dell'Inter e della parte meno comprensibile di tutta questa storia. "Sono ripartito da solo per tornare a casa. Ho preavvertito Facchetti che dovevo assolutamente vederlo perché ero arrivato al cuore del problema. Subito dopo aver parlato con Facchetti buttai la scheda anche se della stessa ho annotato il numero". Tra lui e l'ex presidente dell'Inter, aveva spiegato Nucini a Borrelli e D'Andrea, c'era un rapporto ormai consolidato. "Con Facchetti mi vidi nei primi giorni di ottobre, a casa sua, a Cassano D'Adda. E a Facchetti raccontai tutto. [...] Mi disse che tutto andava denunciato. Su questo concordammo anche se le nostre opinioni divergevano sulle modalità della denuncia". Nucini pensava che uscendo allo scoperto da solo il suo racconto non sarebbe stato credibile. "Facchetti non intendeva scoprirsi, e questo non per mancanza di coraggio personale ma solo perché un suo coinvolgimento avrebbe coinvolto l'Inter in un ginepraio di polemiche che avrebbero finito per danneggiare la società [...]". Così non se ne fece niente. "Discutemmo a lungo [...] poi le nostre frequentazioni si diradarono fino ad interrompersi".
MORATTI DA BORRELLI A deporre al cospetto di Francesco Saverio Borrelli fu chiamato anche Massimo Moratti, il quale fu ben felice di raccontare la sua versione dei fatti: "Temevo che fosse una trappola. Ricordo che Facchetti mi disse che Nucini gli aveva raccontato di essere stato una volta accompagnato al cospetto di Moggi a Torino dove quest'ultimo gli aveva offerto la disponibilità di un'utenza telefonica cellulare riservata "Ritenni opportuno fare delle verifiche in merito e a tal fine mi rivolsi al Tavaroli (Giuliano ex carabiniere, dirigente della Telecom già indagato nelle inchieste Telecom dalla procura di Milano, ndr) che conoscevo quale persona capace che curava la sicurezza per la Pirelli. Intendo precisare che il coinvolgimento di Tavaroli fu da me ritenuto utile per tutelare Facchetti affinché questi non compisse passi falsi nel rapporto con Nucini [...]. Non ho mai dato alcun mandato a Tavaroli per redigere un dossier sull'arbitro De Santis né ho mai visto alcun documento in merito. Ho appreso solo dalla lettura dei giornali dell'esistenza del dossier Ladroni e mi sento di escludere che un simile mandato possa essere stato dato da Facchetti". Insomma: a Tavaroli Moratti chiese una consulenza generica sulla vicenda Nucini. In ordine alla quale Tavaroli disse "che non c'era nulla di rilevante".
DEPOSIZIONE TAVAROLI PROCESSO TELECOM "Alla fine del 2002 dopo essere stato contattato dalla segreteria di Massimo Moratti – ha raccontato Tavaroli nella sua deposizione davanti ai Pm – incontrai Moratti e Facchetti presso la sede della Saras. Facchetti rappresentò a me e a Moratti di essere stato avvicinato da un arbitro della delegazione di Bergamo che in più incontri aveva rappresentato un sistema di condizionamento delle partite di calcio facente capo a Moggi ed avente come perno l’arbitro Massimo De Santis". Tavaroli ha subito precisato che "Facchetti non fece il nome dell’arbitro che lo aveva avvicinato anche se successivamente emerse che si trattava di Nucini". L’ex capo della sicurezza Telecom ha riferito nei verbali altre dichiarazioni del defunto presidente dell’Inter. Quest’ultimo ha raccontato a Tavaroli che il "misterioso" arbitro, cioè Danilo Nucini, era stato avvicinato da De Santis nel corso del raduno di Sportilia. In quella occasione De Santis gli aveva fatto presente che vi era un modo per avanzare nella graduatoria degli arbitri e che chi aveva contatti con Facchetti arbitrava prevalentemente in serie B. Tavaroli ha proseguito nella sua esposizione davanti ai magistrati, riferendo altri dettagli che sarebbero stati dichiarati da Nucini a Facchetti. De Santis avrebbe spiegato allo stesso Nucini che se avesse voluto dirigere incontri in serie A, che comportavano rimborsi più consistenti, doveva seguire i suoi suggerimenti. "De Sanctis gli aveva altresì raccontato – ha sottolineato Tavaroli – di aver migliorato la sua posizione economica e di aver acquistato una bella casa a Roma e un’auto di lusso". Stando sempre alle parole dell’ex capo della security Telecom, l’arbitro bergamasco aveva confidato a Facchetti di aver accettato il consiglio di De Sanctis. E qui il racconto di Tavaroli si arricchisce di un episodio degno di una spy-story di John Le Carrè. Infatti, dopo alcuni giorni Nucini fu prelevato da un’automobile dopo aver lasciato il cellulare nella sua vettura. "Dopo un lungo giro in città fatto per disorientarlo – ha proseguito Tavaroli nel suo racconto – arrivò in un albergo di Torino dove incontrò Luciano Moggi che gli chiese la disponibilità a favorire la Juventus penalizzando le squadre avversarie nelle partite giocate prima di affrontare la Juve. L’arbitro accettò e ricevette da Moggi un cellulare sicuro e diversi numeri dove poteva essere chiamato". Tavaroli ha aggiunto altri particolari alla sua ricostruzione e riferisce che "Facchetti mi disse che l’arbitro gli aveva raccontato i fatti in cambio di un favore da parte dell’Inter, un posto nella società nerazzurra, aggiungendo che era disposto a denunciare". L’ex presidente nerazzurro si mise d’accordo con Nucini per un nuovo incontro. E qui l’ex dirigente del colosso della telefonia arricchisce la sua versione dei fatti con altri dettagli da romanzo giallo. "Facchetti mi disse di aver registrato su un cd – ha sottolineato Tavaroli – i suoi colloqui con l’arbitro Nucini e mi chiese di fare delle verifiche su De Santis. Concordammo di dare l’incarico a Cipriani (anch’egli arrestato per la vicenda delle intercettazioni). Chiesi ad Adamo Bove (ex funzionario di polizia passato a Telecom e morto a suicida a Napoli) di verificare i numeri dati da Moggi all’arbitro per vedere se fossero riconducibili a personaggi del mondo del calcio. Bove confermò. Cipriani redasse un report: "Operazione ladroni"". Tavaroli ha poi raccontato di aver dato un consiglio all’ex numero uno dell’Inter. "Io proposi a Facchetti due opzioni: presentarsi in Procura o collaborare come confidente delle forze dell’ordine senza esporsi subito. Facchetti preferì la seconda opzione. Ne parlai con il maggiore Chittaro comandante del nucleo informativo dei Carabinieri di Milano. Di fatto Facchetti non diede seguito a tale sua disponibilità". Tavaroli ha concluso la sua deposizione davanti ai Pm spiegando che Facchetti presentò un esposto in Procura il cui contenuto non fu poi confermato da Nucini. Questi fatti sono ormai diventati cronaca da tempo. I magistrati hanno chiesto a Tavaroli come mai il report su "Operazione ladroni" fu pagato con 50mila euro a Cipriani. Tavaroli ha risposto che "non so se il report che mi esibite è quello con tutta l’attività". E' un po' strano no ? Nucini parla della fine del 2003. Tavaroli parla di esser stato contattato dall'Inter e di aver saputo della sim del Nucini alla fine del 2002. Ci sono delle incongruenze in questa faccenda o no ? Poi... degli "accertamenti generici" pagati 50.000 euro ? Perché Nucini non confermò i fatti dell'esposto in Procura ? Perché si parla di sim svizzere nel 2003 quando chi ha venduto le sim svizzere a Moggi ha dichiarato in sede processuale di averlo fatto NEL 2004 ??
probabilmente perchè non le hanno prese dal solito negozio....se non sbaglio il titolare del negozio vicino la pinetina ha dichiarato di aver intestato a sè un tot di schede e un tot a suo padre perchè moggi le voleva non intestate...disse di averne vendute almeno 40 in tutto ma se nella rete di moggi c'era tutta la gente che stà venendo fuori ne servivano almeno un centinaio... ipotizzo eh...
i fatti parlano..da quando moggi non c'è più siete diventati umani prima del 2006 credo non sia mai successo che la juve subiva un espulsione a milano oppure trovami un campionato della juve dove un direttore di gara ti espelle due giocatori nella stessa gara per due volte nel giro di 4 partite... e non dirmi che la juve era una squadra che non fa falli eh perchè anche venerdì dovevate finirla in 9.... :wink: moggi è uno che di pallone ne sà e sà gestire bene una società il problema è che lui con gheddafi voleva la juve...voi volete dare la colpa a noi ma la colpa è solo di moggi se adesso siete messi così...i capi hanno preferito scoperchiare il pentolone e farsi un anno di b mantenendo la proprietà...in futuro magari venderanno ma alle loro condizioni e prezzi il business è business facci caso il giorno dopo calciopoli il titolo juve era il più venduto sul mercato e di tutti gli sponsor solo uno se n'è andato dopo calciopoli...la tamoil....tutti gli altri son rimasti
ti ho ricercato il post...te parli di trascrizione io di file audio è diverso..credo sia più veritiera la mia considerazione no? Secondo i legali di Moggi, nella telefonata tra Mazzei e Facchetti del 25 novembre 2004, come si vede qua: http://notizie.it.msn.com/sport/calc...ntid=152928232 Facchetti direbbe: Mazzei - Eh sono il n.1 e il n.2 Facchetti - Si certo, e il n.1 degli arbitri.. Mazzei - Eh si, speriamo che ci caschi con questo sorteggio del cavolo, che ci caschi il n.1.. Facchetti - Non li non devono fare sorteggi, ci devono... In realtà se si va a sentire sul sito dell'ANSA http://www.ansa.it/web/notizie/rubri...763344849.html la registrazione n. 37 al secondo 50 dice "Lì non devono fare sorteggi, lì devono" Il discorso cambia profondamente: Facchetti non intima di fare qualcosa per noi ("ci devono") al posto dei sorteggi, come vorrebbe Moggi, ma esprime una propria considerazione sui sorteggi per le partite importanti ("lì devono", ovvero in quei casi devono).
No, non stiamo dando la colpa voi. Voi siete stati utilizzati in una manovra più ampia atta a colpire più Moggi che la Juve, ma ciononostante le domande senza risposta sono molte ed altre hanno invece una risposta e delle conclusioni. 1. Tutta questa faccenda a chi ha giovato ? Nessun dubbio : all'Inter. 2. Moratti ha sempre detto di non aver mai parlato con arbitri o designatori : falso. Ne sollecitava l'incontro e ci andava pure a cena. 3. Facchetti nel momento in cui riceve le confidenze da Nucini doveva denunciare SUBITO il fatto alla Federazione. Non lo ha fatto : omessa denuncia. Fatto molto grave. Preferisce rivolgersi alla Procura , senza seguito perchè Nucini non conferma i fatti ( strano no ?) e mette invece in moto Tronchetti con quello che ne segue ( intercettazioni e indagini illegali come emerso dal processo Telecom) . Altro fatto gravissimo da cui vi salverà solo la prescrizione trattandosi di fatti del 2003. 4. Indagini CC : se sono state svolte come emerso dal processo di Napoli c'è da mettersi le mani nei capelli. NESSUNO si è preso la briga di VEDERSI le partite per verificare la corrispondenza dei fatti, ma veniva assunta come Bibbia la Gazzetta dello Sport, di cui abbiamo appena dimostrato l'inattendibilità se non la MALAFEDE. Tutto ciò non è teso a colpevolizzare VOI , ma a dimostrare che di cupole e cupolette ce n'erano tante, di fatti oscuri e personaggi ambigui ce n'erano molti, di errori e omissioni ne sono stati fatti molti, ma solo noi ne abbiamo patito le conseguenze, come hai potuto vedere l'altra sera quando ci siamo presentati a S.Siro con degli ectoplasmi. Questo non è solo conseguenza di calciopoli, ma anche dell'atteggiamento colpevole e remissivo, per non dire complice della Società Juve che avrebbe dovuto dire " alt, un momento verifichiamo bene i fatti prima". Ciò non è stato e difatti, se ti sei accorto, i nostri tirano le uova al pulmann della Juve non a quello dell'Inter e contestano pesantemente la società.
sentite bellina cos'ha trovato l'uccellino di del piero! http://www.youtube.com/watch?v=4boL6BlYam8&feature=player_embedded
NAPOLI, 20 aprile - «La mia vita è stata sconvolta, se ho sbagliato sono pronto a pagare, ma se a sbagliare sono stati altri è giusto che paghino loro». L'ex arbitro di calcio Massimo De Santis, indicato dalle indagini come componente della cosiddetta 'combriccola romana', è intervenuto così nel corso della breve udienza del processo a Calciopoli che si è tenuta oggi nell'aula 216 del tribunale di Napoli. «Sono stato intercettato - ha detto De Santis rendendo dichiarazioni spontanee - e la mia vita passata al setaccio anche attraverso attività illecita messa in atto dal gruppo Telecom Pirelli. Hanno messo sotto osservazione me e la mia famiglia, i miei spostamenti e anche i pernottamenti negli alberghi. Per aver preso 23 magliette da distribuire ai miei collaboratori in occasione di un Lecce-Juventus, mi è stato attribuito un profilo mafioso e mi hanno accusato di aver costituito la combriccola romana. Per tutte queste cose - ha proseguito De Santis - non sono potuto uscire di casa e non avrei dovuto aspettare quattro anni per sapere che la combriccola romana con la partita Lecce-Parma non c'entra nulla. Sono stato zitto quattro anni, penso di aver diritto di dire la mia». A questo punto De Santis è stato interrotto dal presidente del collegio giudicante, Teresa Casoria: «Le ricordo che lei è ancora imputato, vedo che si considera già assolto». «Ma la mia vita - ha replicato De Santis - è stata sconvolta». Immediata la risposta del presidente Casoria: «Come capita a tutti quelli che vengono sottoposti a giudizio penale».
io spero che venga fuori non solo quello.... e poi ridiamo di tutti quelli che si sono dichiarati "onesti" :wink:
questa è una dichiarazione dell'arbrito de santis: NAPOLI, 20 aprile - «La mia vita è stata sconvolta, se ho sbagliato sono pronto a pagare, ma se a sbagliare sono stati altri è giusto che paghino loro». L'ex arbitro di calcio Massimo De Santis, indicato dalle indagini come componente della cosiddetta 'combriccola romana', è intervenuto così nel corso della breve udienza del processo a Calciopoli che si è tenuta oggi nell'aula 216 del tribunale di Napoli. «Sono stato intercettato - ha detto De Santis rendendo dichiarazioni spontanee - e la mia vita passata al setaccio anche attraverso attività illecita messa in atto dal gruppo Telecom Pirelli. Hanno messo sotto osservazione me e la mia famiglia, i miei spostamenti e anche i pernottamenti negli alberghi. Per aver preso 23 magliette da distribuire ai miei collaboratori in occasione di un Lecce-Juventus, mi è stato attribuito un profilo mafioso e mi hanno accusato di aver costituito la combriccola romana. Per tutte queste cose - ha proseguito De Santis - non sono potuto uscire di casa e non avrei dovuto aspettare quattro anni per sapere che la combriccola romana con la partita Lecce-Parma non c'entra nulla. Sono stato zitto quattro anni, penso di aver diritto di dire la mia». A questo punto De Santis è stato interrotto dal presidente del collegio giudicante, Teresa Casoria: «Le ricordo che lei è ancora imputato, vedo che si considera già assolto». «Ma la mia vita - ha replicato De Santis - è stata sconvolta». Immediata la risposta del presidente Casoria: «Come capita a tutti quelli che vengono sottoposti a giudizio penale».