I numeri che catturano i nostri occhi - un giochetto simpatico

MiTiCaaaaaaa

 

è sicuro che con una spaccata in volo la vediamo tutti

 

ILSOLE24ORE.COM > Italia ARCHIVIO In 40 anni spesi 140 miliardi

di Roberto Turno

Almeno 140 miliardi di euro di costi in quarant'anni, dal dramma del Belice nel 1968 ad oggi. Per opere magari non finite, popolazioni ancora senza casa, paesi mai davvero rimessi a nuovo, intere economie che non sono mai riuscite a risollevarsi. La ricostruzione post terremoto è stata in Italia spesso drammatica quanto le scosse telluriche che hanno mietuto decine di migliaia di vittime. Con i casi di qualità e di ricostruzione rapida ed efficiente del Friuli e dell'Umbria. Ma con le ferite sempre aperte dell'Irpinia e, ancora più indietro nel tempo, del Belice, appunto.

E allora: dimenticare l'Irpinia, evitare un'altro Belice. Questa è la sfida di oggi. Tutti gli sforzi che si stanno facendo in queste ore, e ancora di più tutti gli interventi che dovranno essere messi in campo per risollevare l'Abruzzo dal terremoto che lo ha devastato in una drammatica notte di terrore, non possono non partire dalle esperienze del passato in occasione di altre devastazioni sismiche che hanno sconvolto l'Italia negli ultimi quarant'anni. Dal dramma del Belice del 15 gennaio 1968, fino a quello del Friuli nel settembre 1979, e ancora la tragedia dell'Irpinia nel novembre 1980 fino alle scosse che nel settembre 1997 devastarono Umbria e Marche.

Proprio il modello di ricostruzione dall'ultima grande devastazione sismica in ordine di tempo prima dell'Abruzzo, quella in Umbria e nelle Marche, dovrà fare scuola. La spesa totale, stando ai dati del settembre scorso, s'è assestata in 4,3 miliardi: esattamente in linea con le previsioni di fabbisogno iniziale. Un anno fa la governatrice Maria Rita Lorenzetti poteva vantare davanti al capo dello Stato che il 90% della popolazione, a dieci anni dal terremoto, «è tornata a vivere nella propria abitazione ricostruita». Una ricostruzione che era stata fortemente voluta dalla Protezione civile – sottosegretario era Franco Barberi – nel segno di una priorità: in un territorio a rischio sismico per eccellenza, tutto doveva nascere nel segno della sicurezza antisismica.

Ma non tutto è andato sempre così, tra alti e bassi e gli stalli più o meno lunghi per interventi indispensabili di strutture e infrastrutture. Finanziarie, leggine ed emendamenti ad hoc sono servite spesso a rimpinguare la dote iniziale dei finanziamenti. Perché le spese anno dopo anno crescevano e la ricostruzione languiva. Il caso dell'Irpinia è emblematico e a ricordarlo è stata la Corte dei conti, poco meno di un anno fa: in 28 anni si sono inseguite 27 leggi, una l'anno. Risultato: 32,363 miliardi di stanziamenti pubblici, gli ultimi 157 milioni fino al 2022 con la Finanziaria 2007. Peccato, annotavano i magistrati contabili, che in assenza di un decreto attuativo quei fondi siano rimasti inutilizzati. Perché anche i fondi mai arrivati, hanno rappresentato uno spreco. E questo mentre i contenziosi crescono e i creditori battono cassa. E intanto, le opere non avanzano.

 

questa barca è 148 piedi (45 metri)

 

un render della nuova 149!

 

nooooooo.....biiiiigggg!!!!!

mi ha fregato......

dovevo metterla io la 147........la mia ex!!!!

la metto ugualmente