...la gente ormai tira la cinghia anche sulla spesa alimentare, peggio di così credo che non siamo mai stati nel dopoguerra. :wink:
Io sono nato nel 72, quindi ho avuto la fortuna di non vedere ne guerra ne dopoguerra, ma la versione italiana del tirare la cinghia e' diverso da quel che vedo in giro (ad esempio quando finisco al di fuori del centro storico di Bucarest, per nominarne uno, dove spesso non c'e' neanche la cinghia) Diciamo che non si sperpera piu' come negli anni 80, almeno per quello che ho vissuto io sulla mia pelle.
Verissimo! ps in tema di discussione, potrà essere strano, ma non ho mai giocato neanche un gratta e vinci nella mia vita
Neanche io. Faccio troppa fatica a guadagnare per potermi permettere di foraggiare lo stato. Sia esso italiano o svizzero. Lo faccio gia' con le tasse.
Già. Credo che la percentuale sia talmente bassa che non abbia senso sperare su "ammenicoli" del genere. Io odio il gioco d'azzardo in generale, vi son sempre stato lontano. L'unico ricordo che ho in tema di "azzardo" è un episodio di 10 anni fa: ero a Cannes con mio babbo e alcuni suoi amici per il salone nautico. Una sera andammo al casinò e provai la roulette x curiosità. Giocai 100€ che in 10 secondi sparirono, e io non capì neanche perchè. Ci rimasi malissimo
Ma è anche vero che il miraggio di poter migliorare la vita (se non sistemarla per sempre) investendo 2€ a settimana per esempio (cosa che faccio io /emoticons/biggrin@2x.png 2x" width="20" height="20" />) è così allettante che è quasi impossibile resistere... /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20" /> Poi, almeno per me, non è che mi ammazzo se per una settimana non ho la combinazione per fermarmi al tabacchi /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20" />
Ciò che mi sorprende è il fatto che, buttare denaro in giochi perniciosi, sia un vizio comune a persone di tutte le estrazioni sociali. Posso capire che menti semplici ed incapaci a far di conto possano cadere nella trappola. Rimango basito quando sorprendo gente che per professione maneggia numeri e bilanci e tutti i giorni lascia 10 - 15€ al tabaccaio fuori dell'ufficio nella pia illusione che prima o poi la vincità arriverà. Ma michia dico io! Possibile che siano così ottusi da non capire che è matematicamente certo perdere? Niente da fare si accaniscono e perseverano. Il massimo è vederli gongolare quando con 3€ ne vincono 50 e tornano in ufficio esaltati (forse rimuovono dalla loro testa che da inizio anno ne hanno lasciati 500 o forse più)
Diciamo che quello che dici non è esattamente vero. I premi di grosso valore esistono davvero (anche se sono rari) e quindi non è matematicamente certo perdere. Se gioco due euro all'occasione e vinco 500 euro è tutta vincita. Se giochi 10-15 euro al giorno per un anno e becchi 500 mila euro di certo hai superato il valore della giocata. Ovviamente poi può succedere che uno giochi 15 euro al giorno per 20 anni senza vincere mai niente di importante e che uno si giochi per la prima volta nella vita 5 euro e ne vinca migliaia. Questo è ovviamente da mettere in preventivo, anzi è meglio giocare con la consapevolezza che si potrebbe sempre perdere
E' matematicamente certo che il banco vince ed i giocatori perdono. Preso il singolo giocatore è possibile che vinca. La possibilità di una vincita che garantisca un guadagno rispetto a tutte le giocate fatte in una vita è talmente infinitesimale da poter dire che chi gioca perde per definizione.
Questo è ovvio. Però il gratta e vinci essendo in grandissima scala rende la distribuzione dei premi più casuali confronto ad esempio ad una slot machine che fa i conti solo singolarmente. Anche se vale lo stesso principio e ad esempio che quello prima di te ha giocato 500 euro senza vincere niente e tu mettendo un euro ne vinci 200 è più limitata la cosa confronto a giocare 5 euro al gratta e vinci dove la tua vincita è stata finanziata da altri giocatori in tutte le filiali d'Italia. Ricordo che di fare 6 al superenalotto con 6 numeri si ha una possibilità su oltre 622 milioni, eppure c'è chi lo ha fatto giocando un euro