G....overno Renzi: nuovo inizio o inizio della fine ?

Principio (democratico???) molto interessante, in base al quale non dovrebbero esistere più nemmeno i partiti o le opposizioni, ma solo un governo a cui indicare il proprio livello di gradimento.

 

Appunto /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20">

 

In pura linea teorica, in questa democrazia si esprime, attraverso il voto, il soggetto politico a cui affidare il governo del Paese, in virtù della propria ideologia politica o sulla scorta dei programmi di governo proposti dai candidati.

Tutto il resto non c'è, se la giocano poi tra di loro, si accordano, si allontanano, si mescolano, pensando più al proprio interesse che non agli elettori stessi. Aver governato male (questione comunque ineluttabile) non ha mai impedito ai vari Berslusconi, Prodi e compagnia danzante di presentarsi sempre e comunque ad ogni tornata politica, fregandosene assolutamente del giudizio di noi italiani, che pure ci mettiamo sempre del nostro per votare i lestofanti.

 

Tanto tuonò che (non) piovve.

"I corrotti vadano a casa", subito corretto e rincarato con "Macchè a casa, i corrotti vadano in galera" a cui va sommato "Non servono nuove leggi, è suffuciente rispettare quelle che ci sono". Sono i proclami politici, etici e anche morali con cui i due maggiori rappresentanti del PD, Renzi e Benigni, hanno subito cercato di prendere le distanze dal terremoto Mose, uno scandalo sulla gestione delle risorse pubbliche, uno sberleffo in faccia all'inutile Spending Review del timido Cottarelli e che vede coinvolti personaggi politici ritenuti fin qui integerrimi ma che rapprenta in sè una contraddizione in termini.

Il sindaco di Venezia ora difende il suo operato, sostiene che i soldi li ha presi per il partito, ma che se avesse avuto sentore che la loro provenienza fosse illecita, mai e poi mai li avrebbe accettati. Che a dirla per intera, mica (dice) li ha presi lui: del tutto ha attribuito la responsabilità al proprio mandatario che evidentemente ha ben eseguito gli ordini superiori, cioè quelli di reperire maggiori finanziamenti per contrastare la campagna elettorale del suo avversario, il piccolo Brunetta Renato. E come si fa a combatterlo lecitamente uno così? Ovviamente il signor sindaco ha ottenuto la revoca dei domiciliari e si prepara a tornare nel suo ruolo di primo cittadino della città lagunare, mica uno si dimette per così poco, in Italia, anche perchè i suoi legali hanno chiesto al PM soltanto quattro mesi di patteggimento e questi mica si chiedono così, alla leggera, se sei un cittadino o un politico modello. O forse si? Che poi lui, mica lo voleva fare il sindaco, erano anni che si rifiutava di farlo e alla fine, come una donna esasperata da un cavalier insistente, ha ceduto alla tentazione, sacrificando sè stesso al volere di partito, mettendosi sempre di traverso contro quegli imprenditori o presunti tali che volevano fare un uso dissennato della città. Un martire, un eroe moderno che ha fatto da scudo contro il malaffare, usando ogni forma e modo per fermare il declino e l'immoralità che subdolamente si sono impossessati del territorio, quello stesso territorio che lui era stato demandato a dirigere.

Siamo alla sagra dell'idiozia, della paraculaggine come somma espressione del potere politico, siamo invasi da mille Razzi, da centinaia di Scilipoti e ora, chissà, da decine di Orsoni.

Tanto tuonò che alla fine non piovve e meno male: il Mose mica è finito.