io sono (diventato) capacissimo di odiare... Odi et amo. Quare id faciam, fortasse requiris. Nescio, sed fieri sentio et excrucior. Odio e amo. Per quale motivo io lo faccia, forse ti chiederai. Non lo so, ma sento che accade, e mi tormento.
Mi riferivo a noi 4 gatti qui dentro... /emoticons/biggrin@2x.png 2x" width="20" height="20" /> Perchè dovresti odiarmi?
“Io vivo fra le nuvole. La realtà non è per me. La gente dice che devo scendere. Che le nuvole non sono un luogo per diventare adulti. Io sorrido a loro. Forse un giorno, dico forse un giorno qualcuno verrà verso il basso. Ma io mai. La realtà non è per me. Io resterò qui. La vista è abbastanza mozzafiato." Ishak Alioui
odio chi fa qualcosa per meritarlo. ma, in verità, quel "qualcosa" comprende pochissime cose... :wink:
Non importa quanto tu sia lontano. I legami tra le anime esistono perchè creati dal pensiero. Fili invisibili che legano ricamando sull’anima tutto ciò che gli occhi non possono vedere, e lo trasformano in emozione, in gioia, in dolore. Anche in ricordo. In sorriso o in lacrima. Avviene tutto dentro. Nei meandri del cuore, nei nascondigli della mente. E vivono come tatuaggio sulla pelle dell’Anima. E arrivano Ovunque. E toccano l’Oltre. Un pensiero mi lega a Te. Un pensiero che gli altri chiamano Amore. Io invece lo chiamo con il Tuo Nome.. •Catherine Morena Ramos.
Cantèda Vintiquàtar La fica è una ragnatela un imbuto di seta il cuore di tutti i fiori; la fica è una porta per andare chissà dove o una muraglia che devi buttar giù. Ci sono fiche allegre delle fiche matte del tutto delle fiche larghe e strette, fiche da due soldi chiaccherone o balbuzienti e quelle che sbadigliano e non dicono una parola neanche se le ammazzi. La fica è una montagna bianca di zucchero una foresta dove passano i lupi, è la carrozza che tira i cavalli; la fica è una balena vuota piena di aria nera e di lucciole, è la tasca dell'uccello la sua cuffia da notte, un forno che brucia tutto. La fica quando è ora è la faccia del Signore, la sua bocca. E' dalla fica che è venuto fuori il mondo con gli alberi le nuvole il mare e gli uomini uno alla volta e di tutte le razze. Dalla fica è venuta fuori anche la fica. Osta la fica! [Tonino Guerra] http://candybarbie.com/wp-content/uploads/2012/07/candice_swanepoel_muse_t1.jpg
La chiarità del mio sguardo si riverbera ad oltranza. La mia bocca è spesso chiusa e non sorride stoltamente. Mai la vedrai atteggiarsi a broncio specchiandosi nel nulla dentro a vuoti d'anima e cervello Il sorriso mi deve cogliere a sorpresa, sorprendendomi a mia volta, smarcandosi dall'ovvio. Sono alba e poi tramonto di colori e toni differenti e mi perdo tra i deserti delle mie mille solitudini in compagnia delle parole: piccole luci accese nella notte a dissetare aridità e alienazione. La chiarità del mio sguardo si riverbera ad oltranza ma non per tutti rivesto di luce i giorni.
I loro giorni trascorrono in silenzi o frasi fatte, arrivano e poi vanno, tenendo duro come meglio possono, ritraendosi dietro le abitudini e in stanze vuote a sud, ignorando che mai nessuno viene. E tuttavia fan l’amore, più con speranza che con passione, come due naufraghi tengono acceso il segnale luminoso nella remota ipotesi, dandosi il turno a soffiar sulle braci, a raddrizzare il segnale d’aiuto fatto con pietre bianche lungo la spiaggia. Ogni notte arrivano i frangenti A spazzar via le orme, ora quelle di lui, ora di lei. Their days are passed in silences or set pieces, coming and going, holding out as best they can, retreating into props and costumes and south facing rooms, ignoring the fact that no one ever calls. And still they make love, more in hope than passion, like two castaways keeping the signal-fire burning on the off chance, taking turns to fan the embers, to straighten the help sign built with white stones along their beach. Each night the great breakers roll in to wipe away the footprints, now his, now hers. [Gerard (Gerry) Hanberry]
Oggi sono triste. Sarò lieto domani. Quel che si sente consiste sempre in qualche cosa vana.. Pioggia, sole, o pigrizia.. Tutto influisce, tutto trasforma.. L'anima non ha giustizia, la sensazione non ha forma. ... Una verità al giorno.. Un mondo per sensazione.. Sono triste. La sera è fredda. Domani sole e ragione. [Fernando Pessoa]
Un giorno credi di essere giusto e di essere un grande uomo in un altro ti svegli e devi cominciare da zero Situazioni che stancamente si ripetono senza tempo una musica per pochi amici come tre anni fa A questo punto non devi lasciare qui la lotta è più dura, ma tu se le prendi di santa ragione insisti di più Sei testardo, questo è sicuro quindi ti puoi salvare ancora metti tutta la forza che hai nei tuoi fragili nervi Quando ti alzi e ti senti distrutto fatti forza e vai incontro al tuo giorno non tornar sui tuoi soliti passi basterebbe un istante Mentre tu sei l'assurdo in persona e ti vedi già vecchio e cadende raccontare a tutta la gente del suo falso incidente "Un giorno credi" E.Bennato
Brothers in arms These mist covered mountains Are a home now for me But my home is the lowlands And always will be Some day you'll return to Your valleys and your farms And you'll no longer burn To be brothers in arm Through these fields of destruction Baptism of fire I've watched all your suffering As the battles raged higher And though they did hurt me so bad In the fear and alarm You did not desert me My brothers in arms There's so many different worlds So many different suns And we have just one world But we live in different ones Now the sun's gone to hell And the moon's riding high Let me bid you farewell Every man has to die But it's written in the starlight And every line on your palm We're fools to make war On our brothers in arms Fratelli d'armi Queste montagne coperte di nebbia Sono ora una casa per me, Ma la mia casa è giù nella valle, E lo sarà per sempre. A volte tornerete Nelle vostre valli e nelle vostre fattorie, E non brucerete più Per essere fratelli d'armi. In questi campi di distruzione I nostri battesimi del fuoco. Vi ho visto in tutte le vostre sofferenze Quando le battaglie infuriavano, Ed anche se mi hanno fatto così male, Nella paura e nella disperazione, Non mi avete mai abbandonato Oh, miei fratelli d'ami! Ci sono così tanti mondi diversi, Tanti diversi soli. E viviamo in mondi diversi, Anche se ne abbiamo solo uno. Ora il sole è andato all'Inferno, E la Luna è alta nel cielo, Fatemi dire addio. Ogni uomo è destinato alla morte, Ed è scritto nelle stelle E su ogni linea sul tuo palmo. Siamo davvero folli a far combattere I nostri fratelli d'armi!
Ve lo dice Vanessa: "la mutanda mi stressa" ma Pompea no! Lo ripete Concetta: "io mi sento costretta" ma Pompea no! Te lo dice Luigino: "casca sempre il calzino" ma Pompea no! Lo conferma Serena: "questa calza è una pena" ma Pompea no! Che stress, che stress, che stress tutto il giorno! ma Pompea no! (autore ignoto) [video=youtube;ceF8oxVKQ-U] Si, me ne vado.
la adoro, come adoro questa che segue e che riprende pari pari una bellissima lirica di Saffo: Catullo, 51: Ille mi par esse deo videtur, ille, si fas est, superare divos, qui sedens adversus identidem te spectat et audit dulce ridentem, misero quod omnis eripit sensus mihi: nam simul te, Lesbia, aspexi, nihil est super mi lingua sed torpet, tenuis sub artus flamma demanat, sonitu suopte tintinant aures, gemina et teguntur lumina nocte. otium, Catulle, tibi molestum est: otio exsultas nimiumque gestis: otium et reges prius et beatas perdidit urbes. Saffo, 31: φαίνεταί μοι κῆνος ἴσος θέοισιν ἔμμεν' ὤνηρ, ὄττις ἐνάντιός τοι ἰσδάνει καὶ πλάσιον ἆδυ φονεί- σας ὐπακούει καὶ γελαίσας ἰμέροεν, τό μ' ἦ μὰν καρδίαν ἐν στήθεσιν ἐπτόαισεν· ὠς γὰρ ἔς σ' ἴδω βρόχε', ὤς με φώναί- σ' οὐδ' ἒν ἔτ' εἴκει, ἀλλά κὰμ μὲν γλῶσσα †ἔαγε†, λέπτον δ' αὔτικα χρῷ πῦρ ὐπαδεδρόμηκεν, ὀππάτεσσι δ' οὐδ' ἒν ὄρημμ', ἐπιρρόμ- βεισι δ' ἄκουαι, κὰδ' δέ ἴδρως κακχέεται, τρόμος δὲ παῖσαν ἄγρει, χλωροτέρα δὲ ποίας ἔμμι, τεθνάκην δ' ὀλίγω 'πιδεύης φαίνομ' ἔμ' αὔτᾳ. ἀλλὰ πὰν τόλματον, ἐπεὶ †καὶ πένητα†.
m'illumino d'immenso /emoticons/biggrin@2x.png 2x" width="20" height="20" /> mi han dato foco /emoticons/biggrin@2x.png 2x" width="20" height="20" /> Diana T'illumini dea e principio in quell'eterno drappo nero. Copri d'argento ogn'ombra e la segui e la accompagni. Ascolti i rintocchi della tragedia sulla terra umida dei bambini tuoi. ...mi prendi con te ed io vivo nel lugubre, maestoso infinito.
Ieri sono andato al funerale della mamma novantenne di un carissimo collega di lavoro,lui si diletta nello scrivere poesie ed oggi mi ha inviato questa per ringraziarmi,credo che la perdita della mamma sia uno dei dolori inevitabili ma non per questo sopportabili.. Io la trovo straordinaria. Madre Hai fatto tanto, fatto tutto, anche senza accorgertene. Parlavi sulle nostre parole, un po' l'età, un po' il Tuo camminar sopra la realtà dei numeri. E in punta di piedi ci hai amato, in silenzio, voltando pagine di parole oneste, piangendo sottovoce le gioie sofferte. pier giorgio
Ieri sono andato al funerale della madre di mia cognata... Brutto sempre un funerale, avere la "fortuna" di viverlo in modo "distaccato" come è capitato a me ieri non capita sempre...
Sono passati quasi 20 anni dal distacco con la mia mamma Luca,ma ti garantisco che ieri molti pensieri frullavano. Fortunatamente non la dimentichero' mai,certo il dolore e' metabolizzato e ci mancherebbe il cerchio della vita vale per tutti e si accetta. Ciao Maria Agnese il tuo Luigino ti pensa sempre
E così, vorresti fare lo scrittore ? .... Se non ti esplode dentro a dispetto di tutto, non farlo. a meno che non ti venga dritto dal cuore e dalla mente e dalla bocca e dalle viscere, non farlo. se devi startene seduto per ore a fissare lo schermo del computer o curvo sulla macchina da scrivere alla ricerca delle parole, non farlo. se lo fai per soldi o per fama, non farlo. se lo fai perchè vuoi delle donne nel letto, non farlo. se devi startene lì a scrivere e riscrivere, non farlo. se è già una fatica il solo pensiero di farlo, non farlo. se stai cercando di scrivere come qualcun altro, lascia perdere. se devi aspettare che ti esca come un ruggito, allora aspetta pazientemente. se non ti esce mai come un ruggito, fai qualcos'altro. se prima devi leggerlo a tua moglie o alla tua ragazza o al tuo ragazzo o ai tuoi genitori o comunque a qualcuno, non sei pronto. non essere come tanti scrittori, non essere come tutte quelle migliaia di persone che si definiscono scrittori, non essere monotono e noioso e pretenzioso, non farti consumare dall'auto- compiacimento. le biblioteche del mondo hanno sbadigliato fino ad addormentarsi per tipi come te. non aggiungerti a loro. non farlo. a meno che non ti esca dall'anima come un razzo, a meno che lo star fermo non ti porti alla follia o al suicidio o all'omicidio, non farlo. a meno che il sole dentro di te stia bruciandoti le viscere, non farlo. quando sarà veramente il momento, e se sei predestinato, si farà da sè e continuerà finchè tu morirai o morirà in te. non c'è altro modo. e non c'è mai stato. [Charles Bukowski]