Io la cattiva Io la cattiva la malvagia la sanguinaria colei che si cela nella sua verità, che stringe le sue stesse mani e avanza verso l’isolamento, Io, che non sono mai stata di nessuno io, che appartengo solo alla fuga sarò infine mia. Joumana Haddad
....Dormi adorata... noi siamo su questo globo che gira violento minacciando di esplodere, e dobbiamo abbracciarci per non esser proiettati o, almeno, esserlo in due. Dormi, adorata.... Non accumulare le offese. Lascia che nei tuoi occhi si insedino, silenti, gli angeli del sonno. A stento ci si addormenta, su questa terra..." Evtucenko.
Eroina - Riccardo Mannerini Come potrò dire a mia madre che ho paura? La vita, il domani, il dopodomani e le altre albe mi troveranno a tremare mentre nel mio cervello l’ottovolante della critica ha rotto i freni e il personale è ubriaco. Ho paura, tanta paura, e non c’è nascondiglio possibile o rifugio sicuro. Ho licenziato Iddio e buttato via una donna. La mia patria è come la mia intelligenza: esiste, ma non la conosco. Ho voluto il vuoto. Ho fatto il vuoto. Sono solo e ho freddo e gli altri nudi ridono forte mentre io striscio verso un fuoco che non mi scalda. Guardo avvilito questo deserto di grattacieli e attonito vedo sfilare milioni di esseri di vetro. Come potrò dire a mia madre che ho paura? La vita, il suo motivo, e il cielo e la terra io non posso raggiungerli e toccare… Sono sospeso a un filo che non esiste e vivo la mia morte come un anticipo terribile. Mi è stato concesso di non portare addosso vermi o lezzi o rosari. Ho barattato con una maledizione vecchia ma in buono stato. Fu un errore. Non desto nemmeno più la pietà di una vergine e non posso godere il dolore di chi mi amava. Se urlo chi sono, dalla mia gola escono deformati e trasformati i suoni che vengono sentiti come comuni discorsi. Se scrivo il mio terrore, chi lo legge teme di rivelarsi e fugge per ritornare dopo aver comprato del coraggio. Solo quando scadrà l’affitto di questo corpo idiota avrò un premio. Sarò citato di monito a coloro che credono sia divertente giocare a palla col proprio cervello riuscendo a lanciarlo oltre la riga che qualcuno ha tracciato ai bordi dell’infinito. Come potrò dire a mia madre che ho paura? Insegnami, tu che mi ascolti, un alfabeto diverso da quello della mia vigliaccheria. _E' la poesia che De Andrè rielaborò dando vita al Cantico Dei Drogati_
ecco il mio contributo, non è una poesia ( mie poesie sono in russo), ma questa è la mia musica che ho dedicato a mia moglie.... [video=youtube;-6DwZnvMHXc]
Si era intuito perfettamente....per quel che vale.... /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20" />
Questa l'ho dedicata ai cacciatori nel forum degli amanti degli animali. E' il X Agosto del Pascoli. San Lorenzo , io lo so perché tanto di stelle per l'aria tranquilla arde e cade, perché si gran pianto nel concavo cielo sfavilla. Ritornava una rondine al tetto : l'uccisero: cadde tra i spini; ella aveva nel becco un insetto: la cena dei suoi rondinini. Ora è là, come in croce, che tende quel verme a quel cielo lontano; e il suo nido è nell'ombra, che attende, che pigola sempre più piano. Anche un uomo tornava al suo nido: l'uccisero: disse: Perdono ; e restò negli aperti occhi un grido: portava due bambole in dono. Ora là, nella casa romita, lo aspettano, aspettano in vano: egli immobile, attonito, addita le bambole al cielo lontano. E tu, Cielo, dall'alto dei mondi sereni, infinito, immortale, oh! d'un pianto di stelle lo inondi quest'atomo opaco del Male!
Nazim Hikmet Le tue parole erano uomini In questa notte d'autunno sono pieno delle tue parole parole eterne come il tempo come la materia parole pesanti come la mano scintillanti come le stelle Dalla tua testa dalla tua carne dal tuo cuore mi sono giunte le tue parole le tue parole cariche di te la tue parole, madre le tue parole, amore le tue parole, amica Erano tristi, amare erano allegre, piene di speranza erano coraggiose, eroiche le tue parole erano uomini.
Pascoli - Novembre Gémmea l’aria, il sole così chiaro Che tu ricerchi gli albicocchi in fiore, e del prunalbo l’odorino amaro senti nel cuore. Ma secco è il pruno, e le stecchite piante Di nere trame segnano il sereno, e vuoto il cielo, e cavo al piè sonante sembra il terreno. Silenzio, intorno: solo, alle ventate, odi lontano da giardini ed orti, di foglie un cader fragile. E’ l’estate, fredda, dei morti.
I vostri figli non sono vostri figli, sono figli e figlie della brama che la Vita ha di sè. Essi non provengono da voi, ma per tramite vostro, e benchè stiano con voi non vi appartengono. Potete dar loro il vostro amore ma non i vostri pensieri, poichè essi hanno i propri pensieri. Potete dar alloggio ai loro corpi, ma non alle loro anime, poichè le loro anime dimorano nella casa del domani, che voi non potete visitare neppure in sogno. Potete sforzarvi di essere simili a loro, ma non cercate di renderli simili a voi. la vita, infatti, non torna indietro nè indugia sul passato. Voi siete gli archi dai quali i vostri figli come frecce viventi son lanciati. L'arciere vede il bersaglio sul sentiero dell'infinito e vi piega con la sua potenza perchè le sue frecce vadano rapide e lontane. Fatevi tendere con gioia dalla mano dell'arciere, poichè come egli ama la freccia che vola così ama pure l'arco che è ben saldo. [i Figli - Kahlil Gibran]
Ti è mai successo... di mollare il gas per un attimo e poi spegnere il motore. Restare lì, con il bosco che ti avvolge e protegge. Scendere dalla moto e spendere il tuo tempo a guardare le piante, le foglie in terra, tra radici e ricci di castagna. E pensare che quel bosco esiste da sempre, rigenerandosi in un continuo germogliare del nuovo in primavera e seccare del vecchio all'autunno inoltrato. E se un fuoco se lo porta via, entro venti-trent’anni ricresce. Senza fretta. Ti è mai successo di guardare il profilo di una collina e poi scendere a valle con lo sguardo. Guardi le case distanti, le ville, le borgate e il paese in fondo. Poi immagini come doveva essere tre o quattro secoli fa, o anche dieci, che importa... Case di pietra e legno, campi coltivati, sentieri che attraversavano boschi vivi e accuditi da uomini e donne che da essi traevano vita. Ti è mai successo di guardare una mulattiera e pensare che lì ci passavano con i muli, e portavano legna, carbone, e magari forme di formaggio nelle bisacce. Quanta gente ci sarà passata nel corso dei secoli... Magari ci sarà stato un ragazzo che avrà fatto a piedi quella mulattiera per raggiungere un gruppo di case di pietra di cui facilmente oggi non v’è nemmeno traccia, e forse era per portare funghi, o legna, o per andare a trovare una ragazza da prendere in moglie, le gambe pesanti ma il cuore leggero... Ti è mai successo di sentire qualcosa che esce dalla terra e dal bosco, che ti entra attraverso gli occhi e il naso e ti si innesta dentro ? Quella cosa che sale dalla terra, quell'odore di foglie e humus e tu che te lo respiri in silenzio. Resti lì a svuotare la mente e a lasciare che si riempia di bosco. E del silenzio di secoli di passi di contadini che camminavano, probabilmente, anzi, ecertamente, senza troppa fretta... Il bosco che ti restituisce quella calma di allora. Respiri ancora con gli occhi e poi rimetti in moto. E torni ad andare. Accarezzando il gas, senza derapare, quasi a non ferire. Quella terra così simile ad una pelle. Chissà se ti è mai successo...
Ho imparato... Che ignorare i fatti non cambia i fatti. Ho imparato... Che quando vuoi vendicarti di qualcuno lasci solo che quel qualcuno continui a farti del male. Ho imparato... Che l'amore, non il tempo guarisce le ferite. Ho imparato... Che il modo più facile per crescere come persona è circondarmi di persone più intelligenti di me. Ho imparato... Che quando serbi rancore e amarezza la felicità va da un'altra parte. Ho imparato... Che un sorriso è un modo economico per migliorare il tuo aspetto. Ho imparato... Che quando tuo figlio appena nato tiene il tuo dito nel suo piccolo pugno ti ha agganciato per la vita. Ho imparato... Che tutti vogliono vivere in cima alla montagna ma tutta la felicità e la crescita avvengono mentre la scali. Ho imparato... Che è meglio dare consigli solo in due circostanze: quando sono richiesti e quando ne dipende la vita. Ho imparato... Che la miglior aula del mondo è ai piedi di una persona anziana. Ho imparato... Che quando sei innamorato, si vede. Ho imparato... Che appena una persona mi dice, "mi hai reso felice! ", ti rende felice. Ho imparato... Che essere gentili è più importante dell'aver ragione. Ho imparato... Che non bisognerebbe mai dire no ad un dono fatto da un bambino. Ho imparato... Che posso sempre pregare per qualcuno, quando non ho la forza di aiutarlo in qualche altro modo. Ho imparato... Che non importa quanto la vita richieda che tu sia serio. Ognuno ha bisogno di un amico con cui divertirsi. Ho imparato... Che talvolta tutto ciò di cui uno ha bisogno è una mano da tenere ed un cuore da capire. Ho imparato... Che la vita è come un rotolo di carta igienica. Più ti avvicini alla fine, più velocemente va via. Ho imparato... Che dovremmo essere contenti per il fatto che Dio non ci dà tutto quel che gli chiediamo. Ho imparato... Che i soldi non possono acquistare la classe. Ho imparato... Che sono i piccoli avvenimenti giornalieri a fare la vita così spettacolare. Ho imparato... Che sotto il duro guscio di ognuno c'è qualcuno che vuole essere apprezzato e amato. Ho imparato... Che il signore non ha fatto tutto in un giorno solo. Cosa mi fa pensare che io potrei? Ho imparato... Che ogni persona che incontri merita d'essere salutata con un sorriso. Ho imparato... Che non c'è niente di più dolce che dormire coi tuoi bambini e sentire il loro respiro sulle tue guance. Ho imparato... Che nessuno è perfetto, fino a quando non te ne innamori. Ho imparato... Che la vita è dura, ma io sono più duro. Ho imparato... Che le opportunità non si perdono mai, qualcuno sfrutterà quelle che hai perso tu. Che desidererei aver detto una volta in più a mio padre che lo amavo, prima che se ne andasse. Ho imparato... Che ognuno dovrebbe rendere le proprie parole soffici e tenere, perché domani potrebbe doverle mangiare. Ho imparato... Che non posso scegliere come sentirmi, ma posso scegliere cosa fare con queste sensazioni. Lavora come se non avessi bisogno dei soldi, ama come se nessuno ti avesse mai fatto soffrire, balla come se nessuno ti stesse guardando, canta come se nessuno ti stesse sentendo.
La mia mamma ha i capelli castani e con quei capelli fa un figurone,gli occhi sono lucenti e splendono quando è felice, quando è arrabbiata sembrano delle fiamme. Il carattere della mia mamma è dolce, gentile e amorevole. La mia mamma è molto elegante e splendida, è speciale per me ed è il mio amore. La mia mamma è magra e un po' alta e ha due gambe sottili. Quando la mia mamma mi abbraccia sento Tutto il suo amore che viene dentro di me ed il mio cuore si apre. Quando ti vedo piangere il mio cuore piange tanto tanto di piu' e mi dispiace per te. Mamma ti devo dire una cosa importante: "Tu sei l'amore della mia vita,ti voglio tanto bene:". Mio figlio , maggio 2009