Abitami, penetrami. Il tuo sangue sia uno col mio sangue. La tua bocca entri nella mia bocca. Il tuo cuore ingrandisca il mio fino a scoppiare. Straziami. Cadi intera nelle mie viscere. Vadano le tue mani nelle mie mani. I tuoi piedi camminino nei miei piedi, i tuoi piedi. Divampami, bruciami. Còlmami di dolcezza. Bagnami il palato con la tua saliva. Stai in me come il legno sta allo stecchino. Non posso così, con questa sete bruciandomi. Con questa sete bruciandomi. La solitudine, i suoi corvi, i suoi cani, i suoi brandelli. Poema Oración de Juan Gelman
Noi possiamo tutti e due Andare e ritornare Noi possiamo dimenticare E quindi riaddormentarci Risvegliarci soffrire invecchiare Addormentarci ancora Sognare la morte Svegliarci sorridere e ridere E ringiovanire da questo amore di jaques prèvert
La tua irrequietudine mi fa pensare agli uccelli di passo che urtano ai fari nelle sere tempestose: è una tempesta anche la tua dolcezza, turbina e non appare... Non so come stremata tu resisti in questo lago d’indifferenza ch’è il tuo cuore ... E. Montale
ecco la prima delle poesie che ho composto per la ragazza che attualmente sto corteggiando, in questo caso sono pensieri su sensazioni provate nello stare insieme.. Il tuo sguardo che mi osserva è scolpito nei miei pensieri, i nostri occhi che si scrutano,si son riservati un posto nel mio animo. Le nostre labbra che si cercano riempiono il mio cuore del sentimento piu dolce. Le nostre mani che si uniscono,mi ricoprono di felicità. Sei una ragazza speciale.
o questa che ho composto ed ha avuto un clamoroso successo Nella coda di una tempesta estiva,il diradarsi delle nubi filtra i caldi raggi di un sole scarlatto, sfumando il tramonto di accese tonalità pastello, e creando dolci contrasti variegati sugli scorci di un orrizzonte ovattato...
Io ti amo Io ti amo e se non ti basta ruberò le stelle al cielo per farne ghirlanda e il cielo vuoto non si lamenterà di ciò che ha perso che la tua bellezza sola riempirà l'universo Io ti amo e se non ti basta vuoterò il mare e tutte le perle verrò a portare davanti a te e il mare non piangerà di questo sgarbo che onde a mille, e sirene non hanno l'incanto di un tuo solo sguardo Io ti amo e se non ti basta solleverò i vulcani e il loro fuoco metterò nelle tue mani, e sarà ghiaccio per il bruciare delle mie passioni Io ti amo e se non ti basta anche le nuvole catturerò e te le porterò domate e su te piover dovranno quando d'estate per il caldo non dormi E se non ti basta perchè il tempo si fermi fermerò i pianeti in volo e se non ti basta vaffancu.lo [da "Ballate" di Stefano Benni] quanno ce vo', ce vo'.... :wink:
La gentile prof. dice ascolta ridice e gode..... Solo una leggera sfumatura, il risultato non cambia....l'importante è godere. /emoticons/biggrin@2x.png 2x" width="20" height="20" /> Sempre e solo in senso poetico.:wink:
Aroma di labbra Seduto su uno scoglio attendo adorato incontro. Magia di bacio da secoli incantato. Mare mosso prima del crepuscolo. Aria che fonde materia astrale, soffiando emozione percepisco aroma di terra in labbra di carne.
Ad un amico Ci conosciamo da una vita ma le nostre si sono divise, strade gioiose e sempre amiche che nel mio cuor, una pepita hanno lasciato. Un anno quasi che sei andato; con te ho e abbiamo sempre riso di gusto, e mai a cattivo gioco, buon viso! La sincerità tra di noi era presente, come la notte di natale in mezzo all'acqua bianco papale, il freddo che avvolge, avvolgente Un difetto, però, era in noi e sarebbe saltato fuori, prima o poi: volevi essere come il tappo che, sulla bottiglia, si impunta senza tatto, e questo, non andava a me, che sempre spazi aperti lasciava.
Le dita della notte già accarezzano. Vieni e fatti vuoto, ...noi siamo esistiti. Testimoni le note azzurre ed i silenzi di cristallo, le tue labbra e le mie, le tracce di cielo e i venti. Dammi un ovunque impermanente che prima della lontananza sia un bacio perchè io finalmente possa dire: nasco senza avere paura di morire. M.Osnato da Impermanenze
Oltre. Oltre il sentire, quando i suoni sono carezze del vento. Culla di ieri dei pensieri. Oltre lo sguardo, sfidare la gravità del profondo dove i colori si colorano dei lenti respiri. Oltre ogni dove, là, proprio quando noi stessi siamo specchio del ricordo...
Chiedo scusa al caso se lo chiamo necessità. Chiedo scusa alla necessità se tuttavia mi sbaglio. Non si arrabbi la felicità se la prendo per mia. Mi perdonino i morti se ardono appena nella mia memoria. Chiedo scusa al tempo per tutto il mondo che mi sfugge a ogni istante. Chiedo scusa al vecchio amore se do la precedenza al nuovo. Perdonatemi, guerre lontane, se porto fiori a casa. Perdonatemi, ferite aperte, se mi pungo un dito. Chiedo scusa a chi grida dagli abissi per il disco col minuetto. Chiedo scusa alla gente nelle stazioni se dormo alle cinque del mattino. Perdonami, speranza braccata, se a volte rido. Perdonatemi, deserti, se non corro con un cucchiaio d'acqua. E tu, falcone, da anni lo stesso, nella stessa gabbia, immobile con lo sguardo fisso sempre nello stesso punto, assolvimi, anche se tu fossi un uccello impagliato. Chiedo scusa all'albero abbattuto per le quattro gambe del tavolo. Chiedo scusa alle grandi domande per le piccole risposte. Verità, non prestarmi troppa attenzione. Serietà, sii magnanima con me. Sopporta, mistero dell'esistenza, se strappo fili dal tuo strascico. Non accusarmi, anima, se ti possiedo di rado. Chiedo scusa al tutto se non posso essere ovunque. Chiedo scusa a tutti se non so essere ognuno e ognuna. So che finché vivo niente mi giustifica, perché io stessa mi sono d'ostacolo. Non avermene, lingua, se prendo in prestito parole patetiche, e poi fatico per farle sembrare leggere. Wislawa Szymborska
La lei sta sul crepuscolo di un’alba come un rossetto sbavato sul nascere mattutino di un colore pacchiano. Corpo nudo e pallido appollaiato sulle sue pene insonni come ombre quella donna è solo una sottile figura. Gabbia di certezze, la mano senza peso chiude con una carezza la porta e la incatena. Due giri di chiave. Posano i tacchi senza rumore quelle due scarpe nere, profumo di pioggia di tango di una corona da regina, di un lungo velo bianco, di una sottile dama bianca che fugge dalla scacchiera. Cosa rimane, dopo? Si domanda l'ombra obliqua. Il ricordo di due note una ruota di gonna due livide le labbra, come viole d'inverno. Il sole sorge molle come un tuorlo sbattuto un cielo grigio spadella due nuvole fiato di angeli e bianconigli assi di cuori e spavaldi re di picche. Una gazza ladra lascia cadere l’orecchino e cuce con cura l'ultimo abito garza opaca senza pieghe a lenire il dolore di quegli anni passati a sparire piano, piano. In un attimo, la lei insegna all’anima a star muta, tra le scapole appuntite e il profumo dei girasoli svestendosi della vita come se non vi fosse altro modo per continuare ad indossarla. Mentre piove un pioggia di tango. Tutto si innamora di un rosso che volteggia salvifico ma é tardi di tempo non ce n'è più. Mentre piove un pioggia di tango.
La lei sta sul crepuscolo di un’alba come un rossetto sbavato sul nascere mattutino di un colore pacchiano. Corpo nudo e pallido appollaiato sulle sue pene insonni come ombre quella donna è solo una sottile figura. Gabbia di certezze, la mano senza peso chiude con una carezza la porta e la incatena. Due giri di chiave. Posano i tacchi senza rumore quelle due scarpe nere, profumo di pioggia di tango di una corona da regina, di un lungo velo bianco, di una sottile dama bianca che fugge dalla scacchiera. Cosa rimane, dopo? Si domanda l'ombra obliqua. Il ricordo di due note una ruota di gonna due livide le labbra, come viole d'inverno. Il sole sorge molle come un tuorlo sbattuto un cielo grigio spadella due nuvole fiato di angeli e bianconigli assi di cuori e spavaldi re di picche. Una gazza ladra lascia cadere l’orecchino e cuce con cura l'ultimo abito garza opaca senza pieghe a lenire il dolore di quegli anni passati a sparire piano, piano. In un attimo, la lei insegna all’anima a star muta, tra le scapole appuntite e il profumo dei girasoli svestendosi della vita come se non vi fosse altro modo per continuare ad indossarla. Mentre piove un pioggia di tango. Tutto si innamora di un rosso che volteggia salvifico ma é tardi di tempo non ce n'è più. Mentre piove un pioggia di tango.