Sono gelosa io poi Può essere, si Il Gioco Degli Dei - Coelho Gli dei lanciano i dadi, ma non domandano se vogliamo partecipare al gioco. Non vogliono sapere se hai lasciato un uomo, una casa, un lavoro, una carriera, un sogno. Gli dei non badano al fatto che tu vuoi avere una vita in cui ogni cosa sia al proprio posto, in cui ogni desiderio si possa esaudire con il lavoro e la pertinacia. Gli dei non tengono conto dei nostri piani e delle nostre speranze. In qualche luogo dell'universo, loro lanciano i dadi e, casualmente, vieni scelto tu. Da quel momento in poi, vincere o perdere è solo questione di opportunità. Gli dei lanciano i dadi e liberano l'amore dalla sua gabbia. Questa forza può creare o distruggere, a seconda della direzione in cui soffiava il vento nel momento in cui si è liberata dalla prigione. L'amore può condurci all'inferno o in paradiso, comunque ci porta sempre in qualche luogo. É necessario accettarlo, perchè esso è ciò che alimenta la nostra esistenza. Se non lo accettiamo, moriremo di fame pur vedendo i rami dell'albero della vita carichi di frutti: non avremo il coraggio di tendere la mano e di coglierli. É necessario ricercare l'amore la dove si trova, anche se ciò potrebbe significare ore, giorni, settimane di delusione e di tristezza. Perchè nel momento in cui partiamo in cerca dell'amore, anche l'amore muove per venirci incontro. E ci salva. E nell'amore non esistono regole. Possiamo tentare di seguire dei manuali, di controllare il cuore, di avere una strategia di comportamento. Ma sono tutte cose insignificanti. Decide il cuore. E quando decide è ciò che conta.
mai avrei pensato che le mie....ehm attenzioni avrebbero avuto tanto successo ma ve l'immaginate cosa penserà un nuovo utente che ci legge senza conoscere il meccanismo delle rep? Signori, è a voi nuovi utenti che mi rivolgo, sono un bravo ragazzo io, monogamo e soprattutto................. E-TE-RO Coelho? fortuna che esiste la nostra Liz :wink:
L'ho riletto nuovamente. E' una trappola dolcissima, l'amore, preparata da dei invidiosi: ci lasciano capire che esiste, ma spesso è irragiungibile. E' un'atroce tortura di infinita bellezza. Così espressa da Lee Master: Questo è il dolore della vita: che si può essere felici solo in due; e i nostri cuori rispondono a stelle che non voglion saperne di noi. E. Lee Masters (Antologia di Spoon River)
Guardo. E l'occhio non è che un velo tra l'anima e le cose, Ma davanti alla bellezza il velo si squarcia e l'anima stessa riesce a vedere. Pura, nitida e limpida, la forza prende forma. Il disegno diviene scultura, prende vita e fende l'aria. Guardo, e vedo ciò che avrei sempre voluto vedere...
Due corpi in azione strappata, amputata, contatto di derma a sublimare ferite, un numero di anime, suoni, oggetti in aree delimitate, mentre scorrono immagini che non s'apprendono, s'elidono, eppure terrorizzano (come videotape noleggiati a poche monete, la percezione dello sfascio è svuotata, iniettata d'inconsapevolezza). Due corpi che si amano e assistono al crollo di tutto.
Due scheletri nudi in un piccolo bagno, lenta liberazione da indumenti, lingue in contatto ludico, mani a tastare porzioni di pelle, dita in cavità bagnate. Sullo specchio l'immagine dei tuoi seni, i capezzoli irti a seguire direzioni vibratili nell'etere (intensa luce che si sperde in un biancore che ha poco di umano). "E' questo che siamo?", mi chiedi. L'interrogativo si posa sulle nitide mura. "Sì, è questo che siamo". Viviamo così, consapevoli dell'attesa slavata, del caos redivivo.
Le donne, i cavalier, l'arme, gli amori, le cortesie, l'audaci imprese io canto, che furo al tempo che passaro i Mori d'Africa il mare, e in Francia nocquer tanto, seguendo l'ire e i giovenil furori d'Agramante lor re, che si diè vanto di vendicar la morte di Troi.ano sopra re Carlo imperator romano. [Ludovico Ariosto - Orlando Furioso (incipit)]
Veleggio come un ombra nel sonno del giorno e senza sapere mi riconosco come tanti schierata su un altare per essere mangiata da chissà chi. Io penso che l'inferno sia illuminato da queste stesse strane lampadine. Vogliono cibarsi della mia pena perchè la loro forse non s'addormenta mai. [Veleggio come un'ombra - Alda Merini] và e veleggia come un'ombra, Alda. ma che il viaggio ti sia più lieve di come forse l'avevi sognato... R.I.P.
"...Io desidero quello che possiedo! il mio cuore, come il mare, non ha limiti, e il mio amore è profondo come il mare: più a te ne concedo, più ne possiedo perché entrambi sono infiniti..." -W. Shakespeare.-
Sempre caro mi fu quest'ermo colle, E questa siepe, che da tanta parte Dell'ultimo orizzonte il guardo esclude. Ma sedendo e mirando, interminati Spazi di là da quella, e sovrumani Silenzi, e profondissima quiete Io nel pensier mi fingo; ove per poco Il cor non si spaura. E come il vento Odo stormir tra queste piante, io quello Infinito silenzio a questa voce Vo comparando: e mi sovvien l'eterno, E le morte stagioni, e la presente E viva, e il suon di lei. Così tra questa Immensità s'annega il pensier mio: E il naufragar m'è dolce in questo mare. [Giacomo Leopardi - L'Infinito] [Ladies view - Killarney National Park (Páirc Náisiúnta Chill Airne), Ireland - agosto 2006]
Up La mia poesia è alacre come il fuoco trascorre tra le mie dita come un rosario Non prego perché sono un poeta della sventura che tace, a volte, le doglie di un parto dentro le ore, sono il poeta che grida e che gioca con le sue grida, sono il poeta che canta e non trova parole, sono la paglia arida sopra cui batte il suono, sono la ninnanànna che fa piangere i figli, sono la vanagloria che si lascia cadere, il manto di metallo di una lunga preghiera del passato cordoglio che non vede la luce. Alda Merini