Fisco e tasse

queste manovre non saranno mai destinate all'abbassamento della pressione fiscale, servono solo a pagare le scadenze più imminenti, e con tutta probabilità non basteranno

per abbassare la pressione fiscale o sei in attivo o ti puoi permettere di fare un leggero debito nell'attesa che aliquote più basse invitino la gente ad evadere meno, e siamo lontanissimi da entrambe le situazioni

 

Almeno teoricamente, tutto ciò è fatto in previsione di un pareggio di bilancio ( a medio-breve termine). Una volta arrivati (se ci...), l'unica cosa da fare è poi quella di abbassare leggermente la pressione fiscale e rimanere in pareggio (pensando che comunque l'economia dovrà un po' crescere, gli interessi non aumenteranno, e i redditi dovranno un po' riprendersi)

 

ma no, non sarà come dici tu, purtroppo. non si arriverà al pareggio di bilancio se non a costo di "lacrime e sangue". e se si continua con le lacrime e il sangue non ci sarà mai una crescita. quest'ultima non arriva perchè tanto dopo una crisi la si aspetta. ci vogliono risorse, investimenti...

 

where?

 

Il pareggio di bilancio dovremmo ottenerlo con la dismissione dei beni del tesoro.

Qualcuno dice che ammonterebbero a 500 miliardi di euro ma io stasera ho sentito che il loro valore ammonterebbe a 1700 miliardi di euro.

Quasi tutto il nostro debito pubblico. Posto che ( si dice) il 30% del nostro debito pubblico è in mano estera, più o meno i conti tornano. Ne avremmo anche di che riscattare quello in mano estera. Il problema è trovare dei compratori.

Intanto vi posto questa storiella che mi è arrivata via mail.

Premetto, non so se andrò in piazza, non vorrei trovarmi sotto una bandiera di Rifondazione ( si sa son bravi a cavalcare e ad "appropriarsi" di queste manifestazioni) ma indignato lo sono da un secolo.

LA CRISI DEGLI ASINI


Un uomo in giacca e cravatta è apparso un giorno in un villaggio. In piedi su una cassetta della frutta, gridò a chi passava che avrebbe comprato a € 100 in contanti ogni asino che gli sarebbe stato offerto. I contadini erano effettivamente un po' sorpresi, ma il prezzo era alto e quelli che accettarono tornarono a casa con il portafoglio gonfio, felici come una pasqua. L'uomo venne anche il giorno dopo e questa volta offrì 150 € per asino, e di nuovo tante persone gli vendettero i propri animali. Il giorno seguente, offrì 300 € a quelli che non avevano ancora venduto gli ultimi asini del villaggio. Vedendo che non ne rimaneva nessuno, annunciò che avrebbe comprato asini a 500 € la settimana successiva e se ne andò dal villaggio. Il giorno dopo, affidò al suo socio la mandria che aveva appena acquistato e lo inviò nello stesso villaggio con l'ordine di vendere le bestie 400 € l'una. Vedendo la possibilità di realizzare un utile di 100 €, la settimana successiva tutti gli abitanti del villaggio acquistarono asini a quattro volte il prezzo al quale li avevano venduti e, per far ciò, si indebitarono con la banca. Come era prevedibile, i due uomini d'affari andarono in vacanza in un paradiso fiscale con i soldi guadagnati e tutti gli abitanti del villaggio rimasero con asini senza valore e debiti fino a sopra i capelli. Gli sfortunati provarono invano a vendere gli asini per rimborsare i prestiti. Il corso dell'asino era crollato. Gli animali furono sequestrati ed affittati ai loro precedenti proprietari dal banchiere. Nonostante ciò il banchiere andò a piangere dal sindaco, spiegando che se non recuperava i propri fondi, sarebbe stato rovinato e avrebbe dovuto esigere il rimborso immediato di tutti i prestiti fatti al Comune. Per evitare questo disastro, il sindaco, invece di dare i soldi agli abitanti del villaggio perché pagassero i propri debiti, diede i soldi al banchiere (che era, guarda caso, suo caro amico e primo assessore). Eppure quest'ultimo, dopo aver rimpinguato la tesoreria, non cancellò i debiti degli abitanti del villaggio ne quelli del Comune e così tutti continuarono a rimanere immersi nei debiti. Vedendo il proprio disavanzo sul punto di essere declassato e preso alla gola dai tassi di interesse, il Comune chiese l'aiuto dei villaggi vicini, ma questi risposero che non avrebbero potuto aiutarlo in nessun modo poiché avevano vissuto la medesima disgrazia. Su consiglio disinteressato del banchiere, tutti decisero di tagliare le spese: meno soldi per le scuole, per i servizi sociali, per le strade, per la sanità ... Venne innalzata l'età di pensionamento e licenziati tanti dipendenti pubblici, abbassarono i salari e al contempo le tasse furono aumentate. Dicevano che era inevitabile e promisero di moralizzare questo scandaloso commercio di asini. Questa triste storia diventa più gustosa quando si scopre che il banchiere e i due truffatori sono fratelli e vivono insieme su un isola delle Bermuda, acquistata con il sudore della fronte. Noi li chiamiamo fratelli Mercato. Molto generosamente, hanno promesso di finanziare la campagna elettorale del sindaco uscente. Questa storia non è finita perché non sappiamo cosa fecero gli abitanti del villaggio. E voi, cosa fareste al posto loro? Che cosa farete? Se questa storia vi ricorda qualcosa, ritroviamoci tutti nelle strade delle nostre città e dei nostri villaggi Sabato 15 ottobre 2011 (Giornata internazionale degli indignati) ... e fate circolare questa storiella....

 

?

 

post doppio, sorry

 

ho appena sentito su La7 questa nuova trovata...

imho, se dicono che tutta la baracca vale sui 1700 mld, ponendosi un obiettivo di ricavo di 700 mld, ne raccatteranno sì e no 300

perché, come dici, i compratori sono da trovare, e il coltello dalla parte del manico l'hanno loro

e poi c'è da considerare che non tutto è vendibile, e gran parte del vendibile deve essere comunque utilizzabile dallo stato, che quindi pagherà esorbitanti affitti per stare in quel che era suo

dalla Gruber parlavano anche dell'accesso al credito da parte delle imprese...

pare che l'80% dei crediti erogati dalle banche vada a finire al 10% delle imprese, quelle più grosse e quelle che, guarda caso, danno problemi di insoluti

e alle piccole imprese, legnate sui denti

 

Della serie "ti danno l'ombrello quando c'è il sole e te lo tolgono quando piove" .

Comunque stasera ho sentito Ferrara che in proposito ha detto cose intelligenti.

Cioè se vendono "ad minchiam" il ricavato potrebbe essere anche inferiore a quello che tu dici.

In parole povere bisogna "saper vendere" in modo da rendere appetibile anche agli stranieri reinvestire in Italia. Dubito fortemente che il nostro governo o quello futuro siano in grado di farlo...

Anche perchè sono poco credibili.

Metti il piccolo pensionato che ha acquistato un alloggetto con la liquidazione per affittarlo e integrare la pensione erosa da bollette di cui il 50% sono tasse (con le tasse sulle tasse). Lo affitta a canone concordato con il comune approfittando delle agevolazioni promesse con la cedolare secca del 20% che non fa cumulo con la pensione.

Poco dopo il governo gli passa la cedolare dal 20 al 26% e gli toglie tutte le agevolazioni promesse. Quindi affitta l'alloggetto ad un canone mangiato completamente da tasse.

Magari, quando potrà, pensa di rivenderlo ma il mercato immobiliare è bloccato perchè le banche non danno più mutui e se li danno l'acquirente "prima casa" non potrà più detrarre gli interessi e quindi a conti fatti gli conviene andare in affitto.

E' credibile uno stato del genere ? E per quanto possa promettere ad un investitore straniero sarà considerato credibile, quando magari ti mette poco dopo una tassa come l'Irap ( parlo ovviamente del passato) che non esiste da nessuna parte o una "patrimoniale" come ventila l'attuale opposizione ?

 

ma allora dimmi se è vero o me lo sono sognato Pisanu che dice "Il PDL è ancora....abitabile"

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Ferrara non ce la faccio ad ascoltarlo, troppe volte si è arrampicato sugli specchi, anche mentendo, per difendere B e il suo operato

comunque, questi bastardi stanno remando contro, mi pare chiaro

ho rimosso quasi tutto quel che ha detto, ma ricordo lo stile: parole parole parole, per dire niente

stanno ancora giocando, queste me*de, parlano politichese....pontificano alleanze e nuovi partiti....

 

ti svelo che è già così. caserme, scuole, uffici pubblici. quello che di buono era vendibile, se lo sono già (s)venduto. se ci prendiamo un caffè te ne racconto qualcuna.

stanno portando lo Stato alla canna del gas.