Se mettessero una grandezza minima all'aziende, quei produttori piccoli piccoli si ritroverebbero a mandare i figli dai latifondisti... Inoltre vincolare certi territori per certe produzioni dovrebbe essere una scelta dettata da necessità, più che da leggi precise: se lì è improduttivo coltivare banane, il contadino / imprenditore ci pianterà altro. Il problema è quando queste scelte sono drogate dagli incentivi o dai fondi europei...
I piccoli sono la forza dell'eccellenza. Quanti ettari pensate che sia e quante bottiglie produca Romanèe Conti?
:wink: A parte, appunto, che c'è il discorso qualità, che è sempre vicino a quantità (anche se ci sono casi d'eccellenza, e appunto eccezioni, che producono tanto e bene)!
Esatto: qualcuno. Io che guardo sempre vicino al "mio orticello" vedo bene che in Toscana si sono create situazioni paradossali, ai limiti del comico. A te che sei un esperto non potrà non risultare anomala la progressiva espansione del consorzio del vino Chianti, che arriva praticamente da Siena a Firenze, abbracciando zone e terreni che in comune avranno solo la celebre etichetta sulla bottiglia. E in quell'ambito anche il produttore più "schifoso" ti chiede 300€/quintale per un rosso che del chianti ha -forse- il nome-. E, siccome il produttore più "schifoso" spesso ha un campicello con 30 filari di vigna, capisci bene (i) l'effetto "droga" per il mercato e (ii) l'anomalia della sopravvivenza di imprese del genere -sempre se imprese si vogliono definire-. La terra è imho una delle risorse fondamentali e, sempre imho, ne andrebbe tutelata la produttività, vietando totalmente frazionamenti indiscriminati, tali per cui dopo due generazioni ci si trova con 30 coeredi che hanno, ognuno, 100mq, oppure per cui da un appezzamento unico spuntano 50 micro-orticelli di pensionati. La soluzione? Stabilire una superficie minima sotto la quale i frazionamenti sono vietati per legge, perchè finchè si permette di trattare il terreno agricolo come il giardinetto di fronte casa, si va da poche parti. Nel frattempo i, Domaine de la Romaneè Conti è una Signora tenuta di piccole dimensioni, ma per la Francia: a memoria sono circa 23-24 ettari -di cui circa 2 del vigneto Romaneè Conti-, che in Italia significano "medio-grande" E' vero, producono poco, ma ci sono svariati motivi che concorrono a determinare prodotti eccellenti. Imho piccoli eccellenti sono la forza dell'eccellenza. I piccoli che credono di essere eccellenti sono la rovina del mercato
Infatti esiste il Chianti Classico (o geografico, o Gallo Nero) e gli altri. Ciascuno col suo disciplinare.
Che sono tutti troppo estesi e hanno perso il significato originario e, tra le tante, danno a bere al consumatore che ci sia un valore aggiunto che, in realtà, non c'è. Ora, siam seri: il consorzio arriva praticamente a Scandicci: ti sembra Chianti?
che bello ... Da Fini Tulliani siamo finiti a parlare di Chianti ... Un po' come dire che è finito tutto a tarallucci e vino! /emoticons/biggrin@2x.png 2x" width="20" height="20">
Comunque, come ipotizzato ormai la faccenda è passata in cavalleria, come si suol dire. Gli unici giornali che ne parlano sono l'avanti (ma va! ahahahahaha) e Il Giornale. La grande novità sarebbe la Mail che inchioda Fini, adesso mi creo 3 o 4 account e in seguito scrivo che l'appartamento è: - Mio - Di 325 Ci - Del Vaticano (tanto è di moda) - Di Berlusconi (il complottone) - Di Pedro o Femminiello, noto transessuale romano, così tiriamo dentro anche Marrazzo ahahahaha
a dir la verità il corriere della sera se ne occupa da giorni e sempre a pagina 10-11, idem oggi. Poi che non ci siano novità rilevanti è un altro discorso.
Va separata la questione morale da quella politica: se è vero che non è stata ancora fatta chiarezza sulla casa di Montecarlo, va detto che politicamente la partita la sta vincendo Fini, Berlusconi da una settimana lo vedo alle corde e costretto a delirare contro la magistratura, forse per cambiare argomento.
Il problema è che le notizie stanno diventando sempre più riguardanti cose VUOTE. No riforme, no leggi, no niente di niente. Solo PAROLE.
Infatti. Io posso capire Silvio, metti che dia di matto per via dell'età, ecc. Ma gli altri? Perchè gli rinnovano la fiducia? Evidentemente hanno i loro interessi a che le cose vadano in questo modo. Peggio di tutti la Lega, cinque giorni fa rinnovato la fiducia con megadiscorsoni di elogio al Governo, stasera al TG dicono che i leghisti vogliono votare subito: ma che storia è?
E' la storia di un paese di pusillanimi (il primo eccolo) che leggono una notizia, la assorbono, e poi ne leggono un'altra il giorno dopo. E va bene lo stesso, perchè si vota sempre quella cosa e basta, anche se ha detto castronerie il giorno prima e ne dice altre opposte il giorno dopo. Ormai siamo ad una sorta di assuefazione completa. A volte sono contento quando alcuni amici mi dicono che parteciperanno ai vari NoB Day, oppure manifestazioni organizzate da loro stessi. Almeno loro un pò di passione ce la mettono...
L'altro giorno sono stato, mio malgrado, alla festa del PDL. Sul palco campeggiava la scritta Il governo del fare che mantiene le promesse. Al di là di ogni partigianeria, che non mi appartiene, credo che pochi governi abbiano promesso tanto senza fare niente. Ben'inteso, se a palazzo Chigi ci fosse stato un governo di altro colore sarebbe stata la stessa cosa; è da quando ho imparato a leggere e scrivere, quindi 37 anni, che sento pronunciare parole vuote.
Leggere queste cose mi mette sempre tanta tristezza... E credo che non siamo nemmeno tanto OT, perchè è proprio a questo che pensavo stamattina: pagine e pagine, metri quadrati di parole sprecati per una casa del *****, una casetta che per me potrà valere anche 100 milioni di euro, ma che non sono niente in confronto alla ricchezza di 60 milioni di persone, ITALIANI, che vengono considerati alla stregua dei muratori in casa: solo offrire il caffp, farli lavorare, e poi quando è finito il turno loro (tasse/voto/lavoro) se ne possono anche andare. Questa non è la politica che mi piace, e penso che non sia la politica che piace a uno onesto.
Che questo Governo sia il nulla quasi assoluto sono il primo a dirlo. Che l'alternativa possano essere i grillini mi fa talmente ribrezzo che mi tocca augurare cento di questi anni a Berlusconi. Il fatto che non ci sia un partito che svetti sugli altri non vuol dire che mi debba mettere nelle mani di un (ex?) comico: un conto è fare due battute da un palco, un conto è diventare un grande statista. Se permetti il passo è lungo e ti assicuro che il Benigni di 20 o 30 anni fa era molto più fine e acuto di Grillo. Non per questo governa l'Italia.
