l caso Il flop di Fiat negli Stati Uniti La 500 non raggiunge i target Il Lingotto aprirà nuovi showroom per spingere le vendite: fino a ottobre sono 21mila vetture acquistate contro una previsione di almeno 50mila pezzi. "Dobbiamo lavorare sulla distribuzione" ammette l'ad Sergio Marchionne Fiat 500, versione cabrio MILANO - Nuovi showroom e una testimonial d'eccezione come Jennifer Lopez. Nella speranza che basti a rilanciare le vendite di Fiat negli Stati Uniti. A ottobre sono stat acquistate 21.380 Cinquecento, meno della metà delle 50mila previste dall'amministratore delegato Sergio Marchionne. I vertici del gruppo sono convinti che le difficoltà siano dovute alla decisione di distribuire Fiat insieme a Chrysler e per questo lanceranno nuovi concessionari dedicati al marchio italiano. Di certo, la partenza lenta ha fatto perdere al gruppo un'occasione per avvantaggiarsi nei confronti di Toyota e Honda che hanno rallentanto la loro produzione dopo il tragico tsunami di marzo. "Dobbiamo lavorare sulla distribuzione" ha ammesso Marchionne: "Negli Stati Uniti abbiamo 60 venditori di 500, credo la Ferrari ne abbia di più". Solo che mentre Chrysler cerca di aumentare la forza vendita i concorrenti del Lingotto nel segmento delle piccole vetture, da Gm e Chevrolet e Hyundai, hanno registrato un'impennata delle vendite. "Lo sviluppo dei concessionari Fiat è stato un fallimento" ha commentato Scott Hogle, ex manager di Chrysler. E così mentre i gli utili del gruppo americani sono stati visti in rialzo a 600 milioni per fine anno, le vendite non vanno di pari passo. Marchionne aveva previsto una progressione del 32% a 2 milioni, ma nei primi nove la crescita è ferma al 21%. "Con la 500 hanno fatto un buon lavoro, ma non da blockbuster" commenta un analista americano.
Sono sempre più vetture di Mini e Smart in USA. Come al solito previsioni faraoniche del gruppozzo, ma i dati di vendita contando la rete infima, non sono affatto male.
Stasera ennesima faziosissima rappresentazione delle cose su la 7 da parte di un ex giornalista di Santoro, che dapprima ha ovviamente dipinto la realtà a modo suo per quanto riguarda la questione dei contratti, poi ha piazzato la ciliegina sulla torta con una pubblicità occulta a sfavore, dove ha fatto vedere (ovviamente commentandole come note di demerito) che la Freemont e la Thema sono rebadging di auto americane (tra l'altro la Thema è la nuova 300C, non la vecchia, ignoranti!). E' la verità, per carità, ma tu, giornalisticchio di 4 soldi, ti rendi conto che con quei 2 minuti, per il gusto di andare contro Marchionne, potresti aver contribuito a togliere un pò di lavoro a quegli operai che fai finta di difendere? Io rimango basito....c'è un'Italia che va e un'Italia che parla... Scusate lo sfogo
In tutto questo è stata silurata Laura Soave, manager che doveva occuparsi del lancio di Fiat 500 in USA, a lei la colpa di non esser stata in grado di ampliare nei tempi richiesti la rete
beh, se si volesse cercare di dare una mano agli operai italiani , forse bisognerebbe comprare prodotti italiani e non audi, mercedes o BMW; saluti
Io direi che il discorso è un po' più complicato: comprare auto italiane ci starebbe ma.... dovrebbero valere un po' di più sia di aspetto che come contenuti. La giulietta è una buona auto, ma le altre alfa le boccio: l'unica salvabile sarebbe la mito ma dopo aver saputo che un mio amico l'ha pagata 21.000 euro con solo radio e pack sport (con cerchi da 16") e motore 1.3 turbodiesel... a sti prezzi la mito è inaccettabile. Le altre italiane... la nuova ypsilon mi piace ma anche lei ha prezzi elevati per il segmento, la delta non mi piace (questione meramente personale), la thema e la phedra sono auto americane rimarchiate, ma non hanno una linea così apprezzabile nè motori eccellenti. In concorrenza con le tedesche non c'è storia purtroppo. Continuando l'analisi le fiat come linea a parte la 500 le altre non le apprezzo come belle auto, la freemont è interessante se non fosse che appena uscita è già sotto varie campagne di richiamo: non ci fa una bella figura la fiat (oltretutto è un modello già sperimentato sotto marchio dodge come va ad avere già quasi una decina di richiami??). Per concludere ho visto le foto ufficiali della nuova quattroporte maserati: bella all'anteriore ma il posteriore sembra una peugeot IMHO... in più apprezzo che mantengano i V8 ferrari come motorizzazione, cioè apprezzo che restino su motori ferrari che la contraddistinguono ma quel motore è ormai "vecchio". Ecco perchè molti come me non comprerebbero auto italiane. Forse sarebbe ora di fare auto migliori sia nel lato estetico che con motori più emozionanti e... tornare alla trazione posteriore o integrale: l'anteriore è quella che mortifica di + la guida. Poi sul discorso più generale Fiat in italia stava andando male e aveva due possibilità: -aiuto statale magari con partecipazione azionaria dello stato (cosa impossibile vista la crisi per il nostro paese e nessun motivo per unirsi a fiat); -unirsi in un grande gruppo come è già successo a citroen-peugeot e altri. La possibilità di unirsi a Chrysler è stata un doppio successo: spostarsi sul mercato americano dove le auto italiane sono sempre state un flop e unirsi ad uno dei maggiori gruppi industriali al mondo, con in più la rassicurazione data da obama a marchionne di grandi aiuti finanziari. Probabilmente gli esperti avevano già previsto la possibilità che fiat potesse prendere oltre il 50% di quote azionarie e diventare l'azienda predominante nelle decisioni del gruppo. Inoltre negli ultimi giorni come tutti sappiamo si stanno bloccando le fabbriche fiat in italia: vista da italiano mi dispiace troppo sia per la produttività italiana che per le famiglie che vivono grazie a quel lavoro. Dall'altra è ora che lo stato abbassi le tasse e incentivi le aziende: ormai è un dato di fatto che producano all'estero perchè costa tutto decisamente meno: dagli stipendi alle tasse, ecc. Un'ultima analisi: peccato che sia iniziata questa politica del non farsi concorrenza all'interno del gruppo!! La 300C in america resta tale e in italia arriva come thema: avrei preferito due modelli diversi e in concorrenza tra loro per attirare più pubblico su due prodotti magari più personalizzati in base alla loro origine. Farsi concorrenza ci sta ma se non compri una e compri l'altra.... l'incasso va sempre al gruppo.
[/URL] La quota di mercato del Gruppo Fiat in Italia continua a calare. Il Gruppo è ormai al 28,04%, mentre le immatricolazioni a marchio Fiat crollano di un ulteriore 14,39% e quelle a marchio Alfa Romeo rovinano del 17,93%. Cresce solo Lancia. Era prevedibile. Da quanto tempo Fiat non fa una macchina vincente? I piccoli buoni andamenti della 500 non fanno un successo di mercato, semmai di nicchia. Per il resto, da decenni, la Fiat continua ad essere assente in alcuni segmenti strategici e non è stata capace di creare fin qui alcun successo di mercato tipo la Punto, o le concorrenti Yaris, Golf, eccetera. Soprattutto non c’è riuscito Marchionne, al vertice da quasi otto anni con grande spreco di superlativi. Come si sa, in compenso, il coriaceo manager italo-elvetico-canadese ha chiesto agli operai di smetterla di perdere tempo, di fare meno pause, di assentarsi di meno, di lavorare di più. Per produrre cosa? Macchine che non vendono, macchine sbagliate, incapaci di competere. Tant’è che i marchi perdono quote di mercato. Domanda: ai dirigenti, ai designer, agli ingegneri, al top management strapagato, a se stesso, cioè a quelli che pensano e progettano le macchine, cosa ha chiesto? Ha detto che li caccia (e si caccia) se non fanno un’auto vincente entro domani? Non risulta. Risulta invece che Marchionne minacci di lasciare l’Italia, come dire: “se qui non si può lavorare adeguatamente, vado altrove”. A me però non risulta che in Italia ci siano vincoli particolari per ideare una macchina di successo. Ci sono problemi ambientali, sindacali, politici per questo? Direi di no. Forse lui si riferisce alla produzione, agli operai, alle relazioni industriali… Fantastico, e tipicamente italiano: uno deve fare macchine vincenti; non le fa; se la prende con quelli che dovrebbero produrle a minor costo. E tutti applaudono. Ma una macchina che non vende, se la produci a minor costo, non è che vende di più! Migliora solo il dato di bilancio, non quello di mercato. Logica vorrebbe che uno prima si impegna a fare auto che vendono, POI, o parallelamente, se la prende (comprensibilmente) con chi è assenteista, con chi non ha capito che i tempi sono cambiati, con le corporazioni. Non PRIMA. Del resto, in quel caso, chi potrebbe dargli torto? “Ma come io mi sbatto, disegno una macchina vincente, perfetta, che ne potremmo vendere a milioni, aiutando il Paese con occupazione e crescita, facendo dunque ciò che Fiat, per storia e ruolo, ha il dovere di fare (avendo anche preso denaro a tonnellate dalle tasche degli italiani per decenni)… e poi gli operai che fanno? Non collaborano, producono meno, male, lentamente, non sono competitivi, costano troppo!? Eh no, questo è disfattismo!” In quel caso, tutti zitti… Ma le cose non sono andate così. Eppure a sentire tutti, anche i politici, soprattutto di sinistra… Marchionne è un figo, uno che ha il pugno di ferro, uno da seguire, un innovatore, un rivoluzionario. Capacità di M&A, certamente ne ha. Ma le macchine belle, quelle che poi tutti vogliono comprare, quelle che gli altri si affrettano a imitare, non le sa fare. Se l’auto fosse uno dei business della Fiat, glielo si potrebbe forse perdonare. Ma Fiat Auto fa SOLO auto… da: Il Fatto quotidiano
Io non so se Marchionne sia bravo o meno come manager, sicuramente sta optando per ciò che in un periodo di crisi economica e finanziaria è la soluzione più ovvia: chiudere gli stabilimenti che a prezzo/produzione costano di più. All'estero gli stipendi sono più bassi e quindi a parità di dipendenti la fabbrica costa meno! In Italia tra costo della vita maggiore e tasse altissime, ormai nessuno vuole più produrre: spostano tutto in paesi dell'est, cina, america latina, ecc. Dal punto di vista personale mi dispiace per gli operai che stanno perdendo il lavoro e spero che fiat torni al più presto a riassumerli! Dal punto di vista di appassionato di auto invece c'è una cosa che mi preoccupa: che le fiat degli ultimi 10 anni sono veramente orribili: un tempo vendevano perchè erano decenti e costavano poco. Ora costano come le dirette concorrenti, solo che quest'ultime sono molto più belle e tecnologicamente avanzate. Una riprova di ciò è che (rimanendo nel gruppo fiat) ora che alfa ha sfornato mito e giulietta che sono auto con una linea discreta ne sta vendendo parecchie.
Daccordissimo con te... ma perchè un'azienda dovrebbe pagare il 50% di tasse in Italia quando in altri stati -a parità di livello di sviluppo economico- paga il 20% o il 30% (Inghilterra per esempio 22% se non erro)?? Fatturi 100 milioni, perchè regalarne in Italia 50 (in qualche caso anche 55) allo stato, quando se ti sposti fuori confine gliene dai solo 20 o 30? Fossi un amministratore delegato anche io penso farei lo stesso: con i 30 milioni guadagnati dalle tasse (senza evasione o atti illegali) potrei fare enormi migliorie ai locali dove lavorano i miei dipendenti, potrei modernizzare la produzione e i macchinari e assumere molto più personale!!
l'operazione "americana" della FIAT è stata fatta in parte per spostare la tassazione all'estero, non è un segreto. fiat ha già risparmiato. fermo restando che risulta sempre in credito con lo Stato italiano, considerando i vantaggi di cui ha beneficiato. e intanto Termini è chiusa.
strano però che i produttori tedeschi producano principalmente in germania, dove la manodopera è carissima, e ciònonostante in germania non ci sia crisi e le vendite crescano sempre... mentre noi andiamo a produrre in messico e polonia e poi l'economia italiana va a cul*...che le cose siano collegate?!
ciao Feb, la risposta è capacità industriale ed efficienza; il costo del lavoro in Germania per un operaio di media esperienza è di circa 28 euro /ora; in Italia, Francia , Giappone, per lo stessa figura professionale, è di circa 20 euro /ora
ci sono infrastrutture migliori, una rete di collegamenti efficiente. se si pensa di fare il ponte sullo stretto e non si pensa a finire la sa-rc, come si sviluppa l'economia di un Paese? perchè la linea ferroviaria Palermo-Messina è la stessa del 1861? perchè, nonostante si sponsorizzino i collegamenti Roma-Milano in frecciarossa, per andare da Roma a Palermo oggi, si impiega di più che nel 1970?