Calo del mercato in Russia e accusa di dati falsi sulle vendite negli Usa: Fca sprofonda Secondo la stampa locale, le immatricolazioni a Mosca sono calate del 36%. Due concessionari avrebbero denunciato la casa per esser stati indotti a truccare i dati sulle vendite MILANO - Dopo il Dieselgate che ha travolto Volkswagen, il comparto automobilistico è diventato quantomai scivoloso. E di uno scivolone in Borsa è vittima oggi Fca, in una giornata negativa per tutti i mercati, a seguito di una serie di notizie poco confortanti. In primo luogo, notano gli analisti collegando la performance di Fiat Chrysler a quello degli altri produttori di automobili, pesano le vendite di auto in Russia, in calo secondo la stampa locale del 36%. Renault nella bufera: possibile un nuovo caso Dieselgate In seconda battuta pesano le accuse provenienti dagli Usa: due concessionari di auto di Chicago hanno fatto causa a Fca per essere stati indotti, dietro ricompensa di denaro, a falsificare i dati sulle vendite nell'ultimo giorno del mese, per correggerli poi l'indomani. E' quanto scrive il sito americano specializzato Automotives News. Mike Palese, un portavoce di Fca negli Usa, ha detto che la citazione non è stata ancora notificata e quindi non è possibile fare commenti finché non si avrà l'opportunità di leggere quali sono le accuse. Secondo un operatore l'entità della vicenda al momento non è quantificabile. Un analista sottolinea anche che le pratiche di incentivi sono piuttosto diffuse negli Usa. Il titolo è già stato fortemente penalizzato ieri a Wall Street, con un calo di oltre il 4%; sul listino milanese ha perso oltre il 18% dalla chiusura del 5 gennaio (segui la quotazione in diretta), all'indomani dello scorporo e della quotazione a Piazza Affari di Ferrari. Fca, notano ancora gli analisti, ha perso l'appeal speculativo su possibili operazioni di fusione e acquisizione, dopo che il numero uno Sergio Marchionne ha raffreddato le attese su possibili matrimoni (in particolare con Gm) a breve. Vendite anche su Ferrari (segui il titolo), che tratta ben sotto i valori del debutto, avvenuto a 43 euro per azione. e si pensava che le immatricolazioni fasulle fossero un male solo italiano; questi sono diventati pazzi
Giacomo tu non dormi la notte pur di poter evidenziare qualcosa che non va in FCA, sembra la tua ragione di vita
Io credo che in un momento critico dal punto di vista finanziario, sollevare polveroni (ed in merito sono convinto del fatto che siano mosse programmate) possa solo portare conseguenze negative.