Sì, peccato però che i poveri aumentino di numero. Quando quelle due linee continuano a salire, vuol dire che gente che non era povera lo è diventata.
Detto proprio terra terra. Non si puo' pagare gli interessi o il debito stesso stampando moneta. Se si potesse fare la moneta si svaluterebbe e quindi aumenterebbe l'inflazione, diminuirebbe anche il potere d'acquisto ma allo stesso tempo paradossalmente aumenterebbe il PIL e diminuirebbe il debito pubblico. anche se probabilmente per non dire certamente di contro aumenterebbe il tasso di interesse sul debito stesso.
Hai fatto la domanda delle cento pistole Non riuscirò a essere breve. Partiamo dai saldi settoriali, che analizzano le entrate e le uscite di un sistema economico statale. Partendo dall'equazione del PIL si arriva a questa identità contabile: (S - I) + (T - G) + (M - X) = 0 In poche parole, ci sono 3 settori che costituiscono un'economia nazionale e sono il Settore Pubblico, il Settore Privato e il Settore Estero. L'identità contabile ci dice che la somma algebrica dei 3 saldi è pari a zero. Ora, nell'ipotesi di pareggio del settore estero (che dovrebbe essere la condizione strutturale nel lungo termine), se il settore privato è in surplus, il settore pubblico deve essere necessariamente in deficit. Traduco: affinché possa formarsi risparmio privato, lo Stato deve essere in deficit, cioé deve spendere più di quanto tassa. Se il bilancio dello Stato è in pareggio, non si forma risparmio privato. Tanto spendo, tanto mi riprendo con le tasse. Se invece lo stato è in surplus, significa che il settore privato è in deficit, ossia si riduce il risparmio privato, o paradossalmente il settore privato è indebitato verso lo Stato. Ne discende che lo Stato non si finanzia con le tasse: lo Stato normalmente è monopolista della moneta e quindi prima spende poi tassa Le tasse esistono per altri motivi: - garantire che la moneta che emette sia l'unica utilizzata (proprio perché è quella con cui lo Stato mi chiede di pagare le tasse - redistribuire il reddito tra le diverse classi sociali - incentivare/disincentivare determinati comportamenti o consumi. - regolare la quantità di moneta in circolazione (ed è il motivo per cui politica fiscale e politica monetaria dovrebbero essere coordinate) Torniamo ai saldi settoriali Se adesso arriva l'asino a dire "ma noi possiamo fare il pareggio di bilancio pubblico e possiamo avere surplus del settore privato ottenendo surplus col settore estero (il vecchio classico "famo come la Germania"), il suddetto asino dovrebbe domandarsi quale sarebbe la situazione dei saldi settoriali dello stato in deficit commerciale, in quanto a fronte di un deficit con l'estero deve esserci deficit del settore privato o deficit del settore pubblico, ma se anche lo stato in deficit commerciale vuole avere il pareggio di bilancio statale, le cose si complicano. Tutto questo per dire che la condizione strutturale di uno stato che produce e accresce la ricchezza dei suoi cittadini è quella del deficit di bilancio. A questo punto la domanda è: ma come finanzio il deficit del settore pubblico? In tutti i libri di economia (se volete c'è questo che si usa a Cambridge, ma uno vale l'altro, a condizione che l'autore non sia Oscar Giannino), si insegna che ci sono due fonti di finanziamento: - emissione di debito pubblico - finanziamento con base monetaria (ossia emissione di moneta) La prima fonte è costosa, la seconda non è costosa. E infatti i trattati europei vietano la seconda, consentendo allo Stato solo, e in forma limitata, l'uso della fonte costosa, ma ci torno dopo. Adesso tipicamente torna l'asino che ha studiato all'Università di Giannino e comincia a strepitare "Stampare monetaaaaaa! Inflazioneeeeeeee!" . Al suddetto asino bisognerebbe chiedere: se la quantità di moneta non deve aumentare (poniamo di averla fermata al tempo degli antichi romani), come cazzo pensi di scambiare tutti i beni e servizi che esistono oggi, con i sesterzi che esistevano al tempo di Cesare? Se con quella quantità di moneta compravi 4 patate per mangiare e un cencio da tenere addosso, l'iPhone o la BMW e tutte le minchiate utili o inutili che esistono oggi con quali soldi li pagheresti? La moneta deve accompagnare la crescita dei beni e servizi prodotti, che nel mondo che progredisce sono sempre in aumento. L'inflazione si genera quando aumenti la massa monetaria in situazione di piena occupazione dei fattori produttivi (tutti i lavoratori abili occupati e fabbriche al 100% della capacità produttiva) perché la maggiore quantità di moneta si riverserà su un quantitativo di beni che non può più crescere e quindi aumentano i prezzi. Oppure si riverserà sull'estero. Infatti l'emissione di moneta ha due vincoli: vincolo interno (appunto l'occupazione dei fattori produttivi) e vincolo estero (se emetti troppa moneta aumenterà l'import dall'estero e quindi vai in deficit della bilancia commerciale). Ma, come diceva Brancaccio nell'intervista, quando sei in stagnazione, non in piena occupazione e con produzione industriale depressa, o quando la velocità di circolazione della moneta si riduce, se lo Stato fa surplus ciò avrà effetti prociclici, ossia depressivi sull'economia. E a maggior ragione, se sei in surplus con l'estero (come l'Italia adesso), hai margine per fare deficit finché non assorbi il surplus con l'estero. A questo punti l'asino torna alla carica e dice: ma lo Stato italiano non è in surplus, è in deficit. La risposta è sì, ma è in avanzo primario. Al deficit si arriva col pagamento degli interessi sul debito, perché la fonte non costosa è vietata, si consente solo la fonte costosa. E arriviamo al punto finale, che ho spiegato nel post sopra: se fai avanzo primario e deficit secondario, lo Stato toglie ai poveri e alla classe media (chi vive di lavoro) per dare ai ricchi che campano di rendita. In quest'ultima categoria ci sono gli azionisti delle banche private, che in larga parte detengono il debito pubblico. Perché questo? Perché l'UEM ha scelto un approccio export-led (comprimo la domanda interna e campo su quella estera). Tale approccio ha la necessità di comprimere i salari e quindi i consumi interni e quindi l'inflazione) perché in questo modo ottieni due effetti: - la compressione dei salari aumenta la competitività - la conseguente compressione dei consumi riduce l'import e quindi rimani in surplus con l'estero Risultato: la quota profitti aumenta a discapito della quota salari. Redistribuzione da poveri e classe media ai detentori di capitale impiegato nella produzione e ai detentori (che poi sono sempre gli stessi) di capitale remunerato dagli interessi sul debito publico. Quindi si è messa in piedi una mostruosa macchina di redistribuzione al contrario della ricchezza. E, come ci dicono i dati sulla povertà assoluta e relativa, sta funzionando benissimo.
In pratica, come hanno fatto i vari governi italiani con la Lira prima dell'avvento dell'€ e la BCE. Era ora che della comitiva facesse anche parte un economista.