Ma qui si parlava di cittadinanza. Cosa c'entrano gli irregolari con la cittadinanza? Quanto alle umiliazioni, non è che una annulla l'altra, al massimo si sommano
Beh, allora se son regolari, lavorano e pagano le tasse, che siano 10 o 5 anni poco cambia, perchè comunque nel frattempo hanno diritto a tutto (sanità, istruzione, sussidi, previdenza, conti correnti, ecc) tranne votare e candidarsi a cariche pubbliche. Un visto di lavoro dura 2 anni, il che significa che per 5 volte dovranno andare a rinnovarlo e poi potranno chiedere la cittadinanza se proprio gli sta a cuore.
Io non sto neanche parlando di quanti anni servono. Ho solo risposto all'eccezione relativa alla necessità di chiedere la cittadinanza. Prima di provare a ridurre da 10 a 5, per esempio, io avrei sistemato la questione dei minorenni. Ma è un mio parere personale.
Ma quale sarebbe il problema dei minorenni stranieri (presumo) nati in Italia? Che non possono votare? Perchè scuola e sanità gli sono garantite, come tutti gli altri servizi. E comunque se sono nati in Italia non appena raggiungono i 18 anni possono avere la cittadinanza. Magari mi sfugge qualcosa, ma non mi pare di vedere questo grande problema. E non credo cambi molto dalle rotture di maroni che ci sono anche per i figli di italiani quando la residenza anagrafica della madre (non sposata) non coincide con il domicilio. Lo dovresti sapere quanto me. Per avere il pediatra c'è voluto un mese tra emissione del codice fiscale, emissione della tessera sanitaria, cancellazione dall'anagrafe sanitaria di residenza, richiesta di trasferimento nell'azienda sanitaria del domicilio, richiesta di assegnazione, ecc ecc Per fare la carte d'identità abbiamo dovuto andare a L'Aquila e perdere un'intera mattina in un ufficio fatiscente, per poi tornare il mese dopo a ritirarla. Non ti dico per il passaporto... Iniziamo risolvendo i problemi dei cittadini, poi proviamo a risolvere anche quelli degli altri.
Ma non capisco perché continui a dire che i disservizi sono tanti. Penso che lo sappiamo tutti. Quello di cui stiamo parlando è qualcos'altro e rientra più nella sfera dei diritti civili. Un ragazzo che si allena con me doveva andare alle Nazioni Unite con la scuola, che aveva selezionato lui e altri ragazzi per partecipare a un progetto. Non ci è andato perché con il suo passaporto negli Stati Uniti non entra. Passaporto di un Paese in cui lui non è mai andato perché i suoi genitori, da perseguitati politici, ne sono scappati prima che lui nascesse. Ma è solo un esempio. Edit: peraltro non ha neanche un passaporto, avrebbe la cittadinanza. In teoria.
Guarda che per avere la cittadinanza, devi essere in regola con qualunque cosa... Compresa la conoscenza della lingua, il pagamento delle tasse e tutto quello che ne segue... Molto di più dell'italiano medio... Dire: che una variazione da 10 a 5 anni per richiedere la cittadinanza, è concederla ai clandestini, è una enorme menzogna gridata della destra, in cui cadono TUTTI quelli che non hanno idea di quanto sia difficile ottenere il passaporto italiano... A meno che non eri sudamericano, e avevi avuto un trisavolo italiano... Allora ti spettava con merito... Vedi milei, a cui hanno rilasciato il passaporto italiano, perché aveva una bisnonna italiana...
E quindi che c'entra l'Italia? Deve cambiargli il passaporto per farlo entrare in un altro paese che altrimenti non lo vuole? E se domani Trump dice che anche con passaporto italiano i figli di genitori "non graditi" non possono entrare che si fa? Comunque il messaggio non è che poiché noi, cittadini italiani, abbiamo problemi allora è giusto che ce li abbiano anche agli altri o addirittura ne abbiano di più. Il messaggio è che di problemi ce n'è un sacco per tutti e se vogliamo provare a risolverli cominciamo da quelli più importanti, che riguardano chi principalmente questo paese ha contribuito a costruirlo e ci vive. Gli stranieri appena arrivati (legalmente) devono avere un po' di pazienza che tanto alla fine potranno diventare italiani anche loro. Anche tu inizi a ricordarmi il capo-comizio dei nazisti dell'Illinois... quello col megafono, per capirci
E quindi quel ragazzo è più italiano di me perché essere italiani non significa essere figli di italiani. Significa amare questo Paese e rispettarne le regole. E lui lo fa. Oltre a esserci nato. Almeno per me significa questo. Poi per carità ognuno può avere la sua idea ma non capisco perché questo mio pensiero sia così difficile da capire.
I magrebini francesi di terza generazione hanno tutti il passaporto francese, ma pochi di loro si sentono francesi e rispettano le regole, vivendo quasi tutti nel loro submondo (e ogni tanto lo vediamo in TV). E anche in Italia la tendenza è analoga, cittadinanza o meno. Non voglio fare di tutta l'erba un fascio, non sono tutti uguali, ma per la stragrande la cittadinanza è anelata per i diritti che ne conseguono, dell'Italia frega nulla.
Magari qualcuno di sano c'è. In ogni caso non è che qui in Italia li trattiamo così male come qualcuno vorrebbe dare ad intendere. Non essendo cittadini possono perfino permettersi di non pagare le multe
No, ma per sentirsi cittadino di quel paese con onori e oneri, si... O vogliamo dire che il 60% dei marines americani, che sono di origine ispanica, griderebbero "Semper FI", se non avessero la cittadinanza americana?
sì, anche senza sentirsi cittadini a pieno titolo di quel paese, si può comunque servire la nazione con onore e sacrificio davvero pensi che il 60% dei marines americani di origine ispanica griderebbe semper fi solo perché ha un pezzo di carta che attesta la cittadinanza americana?
Per sentirsene parte è importante, certo. Certe cose o si sentono o non si sentono, c'è poco da fare L'ultima è una battuta, vero?
Non avrei messo la faccina se non lo fosse, ma per come funzionano certe cose in questo paese m'è capitato più volte di pensare che si viva meglio da stranieri che da cittadini italiani.
Se proprio vogliamo fare qualcosa per questa gente mettiamo su un servizio di traghetti gratuiti da Libia e Tunisia verso il nostro paese, ne morirebbero molti meno in mare e forse costerebbe meno che soccorrerli
Ma, ripeto, parliamo di 2 cose diverse. Una cosa è il mondo dell'immigrazione, un'altra la concessione della cittadinanza. A me pare che su questo abbia ragione @Scrondo , c'è stato qualcuno della politica che ha volutamente mischiato le cose. In Italia si può entrare regolarmente, c'è una legge e tantissimi sono entrati con le quote. Oltre a questi, ci sono quelli che sono nati qui o venuti da bambini. Il discorso cittadinanza è trasversale, non verte sulla regolarità o meno dell'ingresso. Spesso non c'entra neanche sull'ingresso.
inrealtà, il discorso sulla cittadinanza non può essere disgiunto dallamodalità dingresso nel paese. la distinzione tra ingresso regolare e irregolare è fondamentale, perché determina il rispetto delle leggi, l'accesso ai diritti e l’effettiva integrazione nella società. concedere la cittadinanza senza considerare questi aspetti rischia di legittimare situazioni irregolari, ormai all'ordine del giorno in cronaca nera. tralaltro, l’immigrazione clandestina comporta un rilevante costo sociale: lo stato è perennemente chiamato a garantire assistenza sanitaria, scolastica e altre forme di welfare anche a chi è entrato illegalmente. questi oneri ricadono sulla collettività e generano tensioni sociali, specialmente nei territori già in difficoltà.
Ma se sei irregolare non puoi chiedere la cittadinanza. Essere regolari e rispettare la legge è la premessa, la condizione necessaria ma non sufficiente.
invece si. fino a qualche annofa ci son state diverse sanatorie cheanno consentito ai clandestini di ottenere il permesso (anche farloccamente). giusti gli anni d’attesa, e zacchete, sei cittadino italiano. affermare che essere regolari è necessario ma non sufficiente, rischia di diventare un modo per abbassare progressivamente l’asticella dei requisiti, perché se la regolarità è solo una premessa, si lascia spazio all’idea che bastino altri criteri soggettivi — permanenza, lavoro, istruzione — per ottenere la cittadinanza, anche quando il rispetto delle regole è stato parziale o recente. tralaltro le sanatorie, l’ultima in fase di definizione, son sempre state fatte dai fascisti, che voi progressisti additate come xenofobi. infine, ancora, va considerato il contesto più ampio: l’immigrazione irregolare genera costi economici e sociali rilevanti. offrire prospettive di cittadinanza anche solo in astratto a chi parte da situazioni irregolari può incentivare ulteriori arrivi senza controllo, con tutte le conseguenze che questo comporta.