Semplice: I paesi dell'est non producevano una beata minchia a parte metalli semilavorati, munizioni, e armi per i sovietici, i giapponesi si occupavano dell'elettronica di massa, e tutte le minchiate dell'universo le producevamo in Italia nelle microaziende che ora sono defunte, non per nulla eravamo (sia noi che i giapponesi..) le più grandi manifatture mondiali, il "Mercato" era molto più piccolo perchè i "paesi poveri" erano tutti poverissimi, e riuscivamo a soddisfarlo.. Poi il mondo è diventato "più piccolo" e il "Mercato" più grande, c'era bisogno di abbandonare la microproduzione e diventare "colossi", e noi non lo abbiamo neppure lontanamente capito..
E non producevamo solo le minchiate ma anche automobili camion aerei, avevamo acciaierie e cantieristica navale (ecco almeno quella l'abbiamo ancora) e anche nella tecnologia di tutti i giorni potevamo dire la nostra, per poi eccellere in tutto quello che era di qualità, dalla moda che veniva effettivamente prodotta in Italia e non solo etichettata, arrivando alla meccanica di precisione.
Neanche avevamo l'organizzazione imprenditoriale che serviva. Le aziende familiari non erano strutturate per quella roba lì mentre l'industria di Stato svolgeva altre funzioni (ammortizzatore sociale, nepotismo, potere politico). Però come produzione di acciaio siamo sempre stati sotto la Germania e non di poco, mi pare, nel 900
Come quantità sicuramente ma mi sembra fossimo avanti negli acciai speciali e di qualità. Beh Fincantieri al momento ha ordini per il prossimo decennio e ha più richiesta della sua capacità produttiva e se non era per la Golden Power si stava comprando i cantieri francesi . Quindi non gufare
Camion, aerei, meccanica di precisione, materiali speciali, e buona parte di tutto ciò che ha un "Valore Aggiunto", tecnologico e artigianale, li produciamo ancora.. Quello che è scomparso dal tessuto sociale, sono le microaziende da 5/10 dipendenti che fabbricavano "prodotti di massa".... Un esempio: pensa al "Moplen", un materiale che rivoluzionò l'intero pianeta, ideato in Italia, e utilizzato da migliaia di "stamperie" da 5 dipendenti e un apecar per farci di tutto, e che oggi non esistono più... P.S. Favorisco l'ormai tradizionale, e sempre "Azzeccatissimo", video di trump del SNL: C'è anche lo "Special":
Quindi aveva ragione Andreotti. Se non cadeva il muro non avremmo sdoganato l'Est e di conseguenza nemmeno la Cina... La "fabbrichetta" insomma... Bei tempi...
E chi gufa? Credo stiano già facendo fare pezzi di nave in Cina e li assemblano qui. Anche in altri settori è iniziata così...
A dirla tutta han fatto anche fare intere navi in joint venture ma stan facendo marcia indietro e puntando a produrre invece anche in USA
Non avevamo (e non abbiamo) nemmeno un sistema finanziario adatto a fare un simile salto quantico. E non dipende solo dalle banche, ma anche e soprattutto dal nostro ordinamento giuridico, dalla burocrazia, da limiti linguistici e culturali. Moltissimi imprenditori che hanno avuto discreto successo in passato hanno preferito vendere al momento opportuno che rischiare di doversi confrontare con un mercato globale e questo dipende moltissimo dalla situazione appena descritta. Ferretti è in crisi da una vita. Ha cercato di ingrandirsi nel momento in cui la cantieristica da diporto era in crisi, ma ha fatto passi un po' troppo lunghi e la situazione congiunturale non s'è modificata come forse si aspettavano. Le microaziende ci sono ancora (l'Italia è il paese delle PMI), ma anche volendo non possono trasformarsi in grandi aziende. Dovrebbero quanto meno emigrare altrove. Lo fanno anche le startup: quelle pochissime nate in Italia che ce l'hanno fatta (Yoox, Bending Spoons, ecc), come prima cosa hanno spostato sede e attività in UK o addirittura USA proprio perchè rimanendo qui non sarebbero mai riuscite a mantenere il livello di crescita necessario. Il mercato in cui opera Fincantieri è basato su grandi commesse, ottenute tramite gara: per vincere bisogna riuscire ad essere competitivi anche nei costi e l'Italia rappresenta un grosso limite per i soliti motivi. Il costo totale sia della manodopera (nonostante salari meno alti che in altri paesi) che d'impresa è tra i più alti al mondo. Per essere competitivi bisogna sfruttare le opportunità offerte dal mercato (subappalti internazionali, semilavorati, ecc), ma se non fosse per la sua strategicità, quasi certamente l'avrebbero già spostata interamente all'estero.
L'unica cosa con cui concordo, è l'insufficiente cultura media dell'imprenditore italiano.. Per il resto no... Dalle mie parti, si costruivano le cosiddette "Macchine Revolver" con cui fare le scarpe... Le avevano ideate qui, perfezionate e messe a punto tramite l'esperienza diretta, e le producevano un sacco di aziende in millemila varianti, dando da lavorare a MIGLIAIA di persone tra fabbriche e indotto. Poi sono arrivati i koreani e hanno offerto molti soldini ai dirigenti delle aziende perchè gli insegnassero a produrle... Loro lo hanno fatto allettati dai soldi e soprattutto trascinati da un razzismo di fondo che può essere riassunto nella frase: "tanto hanno gli occhi a mandorla, non riusciranno mai a farle bene"... Poi, dopo qualche anno, si sono trovati nelle fiere di settore i prodotti koreani, macchine revolver realizzate in modo meccanicamente ineccepibile, e che grazie a una superiore integrazione dell'elettronica, risultavano molto più versatili, veloci, precise, e soprattutto: economiche... Fine della storia.. E della produzione meccanica calzaturiera nel pavese... E anche qui non sono d'accordo.. Sempre qui nel pavese, dopo aver avuto per decenni la leadership nello stampaggio delle suole in gomma e poliuretano grazie a millemila microaziende, oggi la abbiamo per via di 5 o 6 grandi brand nati dalla "Stamperia dello Scantinato".. Chi era veramente capace è emerso e si è sviluppato in una grande azienda, gli altri, imprenditorialmente insufficienti, solo semplicemente scomparsi da un settore in cui c'è ancora molto spazio, se sai lavorare e far funzionare un'azienda... P.S. Questo è MOLTO interessante... https://x.com/GerryKeogh_/status/1911506427535126947 Era cosa risaputa, ma ora è apertamente dichiarata... Forse è ora di cominciare a rendersi conto che "Made in China" non può essere più considerato un insulto..
Dalla Cina puoi comprare qualsiasi cosa, costruita bene o male, dipende dal prezzo e dalle specifiche. Ci manca solo che un iPhone o una borsa di L. Vitton siano fatti male. Ma dalla Cina arrivano quotidianamente anche un sacco di porcherie. Il ragazzo di mia figlia è un funzionario della dogana belga e quotidianamente ispeziona container provenienti dalla Cina e non sono MAI in regola con le normative EU, vuoi per coloranti cancerogeni, non rispetto di specifiche antinfortunistiche, e così via o semplicemente perché nel container non c'é quello che ci doveva essere. Se la cantano e se la suonano in merito al fatto di essere la migliore manifattura. Nessuno nega che siano una buona manifattura ma é solo l'unica a basso costo. Italiani, francesi, o americani non sono capaci. Davvero? Gli americani non son capaci a montare un telefonino come traspare dai loro meme? Sono tutti grassi e lenti solo perché qui c'é un maggior tasso di obesitá? Mia moglie va in piscina in una YMCA che ha un parcheggio grosso come quello di un ipermercato ed é SEMPRE pieno e vorrei una volta far un filmino di chi entra o esce da li dentro... Il problema é che l'operaio americano o francese o italiano lo devi pagare forse un tantino più di una paga media di 5000 euro l'anno... Questi video in cui si incensano, suggeriscono di andare a comprare direttamente da loro come clienti privati, etc etc dicono delle veritá ma mi fanno anche pensare "excusatio non petita, accusatio manifesta". Sarà un'idea mia ma cominciano ad aver paura.
Concordo totalmente. Nessuno dice che non siano capaci di fare (anche) ottimi prodotti, ma è indubbio che siano in sovrapproduzione (e cerchino sempre di fare i furbi) e a qualcuno tutta quella roba gliela devono vendere per forza, altrimenti diventa un problema. Il mercato interno, per quanto grande, non è in grado di reggere una simile offerta. Se USA e UE chiudessero simultaneamente la porta sarebbero in seria difficoltà. E forse inizierebbero a diventare pericolosi…. A cominciare da Taiwan….
Sono già pericolosi. Sono lì che girano intorno a Taiwan come uno squalo con la preda. Aspettano solo il momento buono. Magari un cambio di presidenza USA nel 2028. Costruiscono armi e navi come se non ci fosse un domani. Lasciando da parte quelle militari, hanno la flotta commerciale più grande del mondo. Se volessero si fermerebbe il commercio mondiale. Comunque, il fatto che abbiano rispolverato la retorica maoista dell' "aggressione americana" e dell' "imperialismo americano" per fomentare il patriottismo interno mi fa pensare ad un certo nervosismo. Non si stanno rendendo conto che mettere in difficoltà i paesi con il loro surplus commerciale alla fine gli si può ritorcere contro. Se io vado in fallimento alla fine non gli compro nemmeno più le noccioline. Credo che alla fine si troverà una quadra a metà strada o almeno lo spero. Son curioso di vedere cosa spunta la Meloni...
E niente.. Ultima puntata del viaggio in Korea del Nord del Balini... A mio parere, il fatto che la RPDK sia un area totalmente avulsa dalla normale circolazione delle persone come nel resto del pianeta, e sia l'unico paese al mondo in cui non è stata fatta una vaccinazione di massa, e che siano ancora alle prese con la diffusione del virus e delle chiusure, mette la parola FINE a qualunque discussione in merito all'efficacia della vaccinazione di massa...