Molte cose sono cambiate.. La destra ha preso complessivamente più voti della sinistra, ma il candidato della destra ha incassato 20 punti in meno di quello della sinistra, quindi, da qualche parte ci sono stati ordini di scuderia ben precisi per non far confluire i voti su truzzu.. E quando ci saranno le europee che succederà? La meloni sta con la Von Der Leyen, con l'Europa e la NATO contro la russia, FI pure, salvini invece schifa la Von Der Leyen, l'Europa, la NATO, e sta con i russi.. E alla fine, uno dei 2 (o entrambi...), sarà irrilevante come sempre nel parlamento europeo, e chi ci smena sarà l'Italia Problemi in paradiso? Per ora la sinistra incassa una regione che era saldamente in mano alla destra da lustri, il resto lo vedremo..
Il contrappeso tra presidente e congresso sicuramente conta molto, ma l'indice di "democraticità" del sistema americano non è poi così alto: https://it.wikipedia.org/wiki/Democracy_Index
Anche perchè, assistere ad una nuova coalizione PD/5Stelle è davvero qualcosa priva di senso e osannare una vittoria "che cambia il vento" in virtù di uno 0,30% dei voti è piuttosto divertente, ai miei occhi. Dall'altra parte, è confermata per l'ennesima volta l'inadeguatezza politica di Salvini e non mi stupirei di un suo voltafaccia in pieno stile Bossi degli anni che furono. La Meloni sul terzo mandato pare voglia mettere la fiducia andando a "vedere" le carte del suo (poco fidato) alleato: resa dei conti in vista.
Si, è probabile, però per Salvini sarebbe un suicidio politico (ma forse gli attribuisco un'intelligenza che non ha...)
Non sarebbe "probabile", ma semplicemente matematica.. Ora vi pongo un quesito molto importante, a cui la "pina", nella sua beata innocenza, non è riuscita a rispondermi: Io non ho mai capito perché l’asciugamano per il sedere che si appende vicino al bidè, debba essere più piccolo di quello per il viso appeso vicino al lavandino… Eppure il culo è ben più grosso della faccia.. Sono queste incongruenze metriche che "da ingegnere" mi fanno impazzire!
C'è gente che potrebbe tranquillamente utilizzare l'asciugamano da "faccia" quando si lava il culo..... Comunque, in teoria l'asciugamano da bidet sarebbe l'asciugamano per gli ospiti, ossia quello che andrebbe appeso a fianco di quello da viso del padrone di casa e lasciato a disposizione degli ospiti (per asciugarsi le mani, non il culo). Poiché noi italiani abbiamo il bidet (ma siamo gli unici al mondo, o quasi), abbiamo reinterpretato il set supponendo che quello piccolo sia per il sanitario in questione, ma non sarebbe questo il suo scopo originario. Poi c'è anche chi ha il culo piccolo e la testa grande.... c'è un po' di tutto, insomma
In politica la matematica non sempre funziona come ci si aspetta...Giorgetti, ad esempio, seguirebbe un Salvini intenzionato a lasciare il proprio posto (dubito comunque che lo faccia...)?
In realtà ha vinto il candidato (o la candidata) del csx, ma in totale il centrosinistra ha ottenuto 290.318 voti (42,6%) mentre il centrodestra 333.050 (48,8%), quindi la coalizione di csx ha perso. Questo mi sembra ovvio, ma se esprime un'opinione, come in questo caso, può anche non essere condivisa. Ricordo agli smemorati che un paio di giorni fa si era espresso anche sul manichino della Meloni a testa in giù, e sulle esternazioni deliranti del presidente della campania, ma questo per ovvi motivi suscitava meno interesse. Questa è una nota dolente della democrazia, pur essendone uno dei fondamenti. Ogni elettore deve avere lo stesso peso, qualunque sia il livello culturale e di comprensione, ma non è mai stato dimostrato se questo aspetto produca vantaggi e soprattutto a chi. P.S.: credo che se tutti avessero letto i programmi dei partiti (e soprattutto se li avessero compresi), probabilmente sarebbe aumentata l'astensione.
Sarebbe sufficiente valutare anche solo l'operato di un (qualsiasi) governo ex post e invece niente, zero programmi e zero risultati, solo puro schieramento ideologico.
Se gli elettori capissero veramente il significato del loro voto, la prima cosa alla quale dovrebbero puntare sarebbe una profonda revisione della legge elettorale.
Faccio un esempio semplice, che i più vecchi qui ricorderanno: quando Renzi vinse le elezioni col PD, dopo qualche tempo si andò al voto in Europa e ovviamente questa tornata elettorale poteva innescare una nuova crisi di governo (e a mio avviso serviva invece assicurare stabilità alla maggioranza, per il bene di tutti). Non sono un gran votatore, men che meno un gran votatore del PD, eppure votai per il PD con quella motivazione specifica: dare stabilità. Lo scrissi anche qui, mi ricordo un confronto con il buon Redi-One e non fui l'unico: il PD ottenne oltre il 40% dei voti, quella volta... A livello europeo fu un voto sprecato senza dubbio, ma a me interessava molto più l'Italia.
Se gli italiani capissero veramente il sgnificato del loro voto, in primis andrebbero tutti a votare, le leggi elettorali sono cambiate decine di volte, ma l'instabilità di governo è sempre stata la stessa. A mio avviso credere che la stabilità di un governo dipenda dalla legge elettorale, è come credere che la stabilità di un palazzo dipenda esclusivamente dal progetto. Oggi se ti interessa veramente l'Italia, devi guardare prima all'Europa. Inizialmente si pensava che l'Europa fosse il luogo dei silurati nazionali, ora (con molto ritardo) hanno quasi tutti capito che non si può muovere più una paglia a livello nazionale senza il consenso dell'Europa, e che le decisioni europee influiscono a livello nazionele e non viceversa. Non è detto che sia un male.
La legge elettorale è il fondamento di un sistema democratico: se il risultato dell'espressione di ogni singolo voto non è chiaro a priori, nessun cittadino può sperare in un governo che rappresenti il volere del popolo. Non garantisce alcuna stabilità, su questo non c'è dubbio, ma non ho mai detto che vada cambiata per questo motivo, anzi....
Se esistono sistemi elettorali profondamente diversi in tutti gli stati democratici del mondo, è indice che ciascun sistema elettorale presenta pregi e difetti, sento spesso parlare del vincolo di mandato, e mi sono sempre domandato: se ci fosse, che senso avrebbe avere tutti questi parlamentari, quando il loro pensiero conterebbe meno di nulla? Solo per proporre le leggi? Per quello basterebbero apposite commissioni, non necessariamente composte da politici eletti, o veri e propri referendum popolari (non abrogativi). Altro aspetto che assume particolare importanza, sempre a mio avviso, è la notevole difformità di pensiero e di intenti che esprime ogni singolo partito (che si riflette sugli elettori), che spesso è la ragione delle fratture nelle coalizioni che si reggono in piedi per meri interessi elettorali (vedi PD-M5S in Sardegna).
Fosse per me le coalizioni le vieterei a prescindere, così come ritengo ormai del tutto anacronistico il concetto di partito politico (tanto ormai fanno solo quello che pare a loro). Lascerei invece lo sbarramento al di sotto di un certo risultato (5% o anche più), ma permetterei a chiunque di candidarsi, anche in piena autonomia. Se mi piace Antonio La Trippa, voglio poter votare per La Trippa.
I partiti resistono solo perché incassano i rimborsi elettorali, se dovessero vivere di tessere come DC e PCI sarebbero spariti a meno di sostanziose tangenti (Enimont docet)