Il difetto è di base e purtroppo non facilmente risolvibile. Abbiamo un regime fiscale auto dichiarativo. In estrema sintesi, lo Stato si fida del contribuente e/o dei sostituti d'imposta. I decenni hanno dimostrato una discreta affidabilità del tramite dei sostituti e una totale inaffidabilità del contribuente non sostituito. Il prof. Lupi sosteneva che non c'è alternativa al concordato preventivo per tutti i contribuenti non sostituiti. Ma mica spiegava come fare a calcolare un reddito da concordare. I vari sistemi introdotti negli anni hanno fallito pressoché tutti, dagli studi di settore al redditometro.
Non mischierei dati relativi con dati assoluti, però... Uno sconto fiscale a chi percepisce poco appare sempre e comunque giusto: in primis perchè lo Stato ci rimette sostanzialmente poco e poi perchè comunque a quel contribuente serviranno di sicuro.
Mi hai sentito dire spesso che abbiamo troppe tax expenditures, più di qualsiasi altro Paese occidentale (e non so cosa succede nei Paesi emergenti ma non credo abbiano sistemi tributari così complessi). E ne introducono ogni anno di più
Ma il problema è che essendo una platea enorme, circa 25ml di contribuenti, un qualunque sconto fiscale, finanziabile in valore assoluto, sarà sempre una "mancetta" di qualche centinaio di euro annui pro capite.
bisognerebbe vedere anche perchè la gente dichiara poco. da quel che ho visto nella mia vita, TUTTI tendono a pagare meno tasse possibili, infischiandosene se le tasse servano alla ragione sociale o meno. dall'imprenditore ricco che intesta il suv privato all'azienda o fonda una società di comodo , sino al manovale che ti ripara il muro in casa e se può non emette fattura. allora prima andrebbero fatti due distinguo: 1: QUANTO evade il ricco imprenditore fondando una società di comodo? e Quanto potrà evadere il muratore coatto ? 2: in che misura questa frode fiscale influisce sulla reale qualità della vita dei due soggetti? ovvero: cosa cambiarebbe al muratore fatturare tutto, e cosa cambierebbe al ricco imprenditore fare altrettanto? molto probabilmente il muratore sarebbe costretto a chiudere, o come minimo a non potersi più permettere un automobile o una vacanza. al ricco imprenditore stento a creder che sarabba costretto a fare a meno dell'auto o della vacanza. Semplicemente diminuirebbe il denaro che accumula in banca. vi sono quindi due pesi da considerare. se un plebeo lavoratore evade le tasse per mangiare la carne 3 volte a settimana o per poter mandare a scuola i figli non è esattamente la stessa cosa del grande imprenditore che le evade (con leciti "escamotage") unicamente per trarre il maggior profitto possibile; come se questi soldi gli servissero veramente per campare... per non parlare poi delle cariche pubbliche o istituzionali. essi sono certamente ligi al pagamento di qualsiasi contribuzione dovuta. Tanto lo fanno coi soldi "auto-elargitisi" guadagnati da chi deve lavorare veramente, e che poi però risulta il farabutto che evade le tasse... per conto mio l'erario può andarsi a fare fottere, come s'usa dire. cerco e cercherò ogni modo possibile per pagare meno che posso qualsiasi cosa. esattamente come fanno loro. solo che io i soldi per pagarle almeno me li devo sudare. il marcio inizia dalla testa...
Appunto, nel dubbio che fai, non aiuti comunque quelli che realmente dichiarano poco dichiarando tutto? Un po' come col reddito di cittadinanza: aiuti chi va aiutato davvero, anche si in mezzo ci finiscono i truffatori, perchè tendenzialmente salvo sempre il principio su cui si fonda una norma. Glielo chiedi tu a costoro se preferiscono rinunciare a quella "mancetta"? Faccio un piccolo esempio: alcuni miei collaboratori (due) si sono ritrovati circa un centinaio di euro in più al mese in busta paga grazie al taglio del cuneo fiscale dallo scorso luglio: non erano certo delusi dall'importo.
A leggere @Scrondo sembrava che l'attuale governo avesse fatto solo propaganda e dato nulla in più di quello che c'era già, e si parlava di un centinaio di euro l'anno a quelli già "quasi ricchi" ... quindi a qualcuno è arrivato qualcosa di significativo in busta paga.
Il problema è che c'è una grande quantità di agevolazioni, di decine di tipologie diverse, con diversi parametri di individuazione dei beneficiari e altrettante soglie di reddito. Tutto questo genera alcune storture, tra le quali il fatto che, per alcune fasce di reddito, sotto quelle soglie prendi tutto e sopra le soglie prendi zero restituendo a quelli sotto soglia abbastanza reddito da superare quelli sopra soglia. Senza parlare dell'incentivo a restare sotto le soglie, cioè a evadere
Te lo confermo. Forse sarebbe sufficiente chiedere a chi realmente riceve la busta paga, anzichè proporre calcoli ipotetici.
In questo caso la verità imho sta nel mezzo, a @Scrondo la meloni starebbe sul culo anche se proponesse una riforma fiscale scritta da lui stesso ma non ha proprio tutti i torti, in proporzione prende comunque di più chi ha già abbastanza ed effettivamente lasciar le cose come stavano per costoro e dare ancora qualcosa in più a chi con l'inflazione galoppante e le bollette alle stelle avrebbe ancora più bisogno non si può dire in coscienza sarebbe sbagliato.
Ogni tanto capita un (simil) paradosso, ma a rigor di logica un contributo non dovrebbe far parte di alcuna base imponibile per il calcolo del diritto al contributo stesso.
No certo, ma alla fine il reddito disponibile può risultare superiore. E anche questa è una stortura del sistema di agevolazioni.
Guarda che però mi sembra che ci siano stati alcuni pagamenti di arretrati e casini vari simili, ergo ben vengano ma dubito ci sia un reale aumento di un centinaio di euro mensili costante.
Non è una stortura, direi più una conseguenza. Può non far piacere se sei proprio in quel limite, ma teniamo a mente che uno stipendio è in qualche modo strutturale, un contributo no. Un domani (tipo gennaio 2024) chi godeva del contributo torna ad avere un imponibile più basso.