Fatti e misfatti Claudio, con tutto il cuore auguro a te e alla tua bambina (si sono sempre le nostre bambine) che possa riprendersi in fretta e superare questo triste momento. Un pensiero anche all'amico che purtroppo non c'è più, che possa riposare in pace, e alla sua famiglia che vive un lutto terribile.
ecco, appunto. quel tipo non era un terrorista. era fuori di testa ma aveva appena visto migliaia di volte l'attentato dell'11 settembre e ha ben pensato di imitarlo per i suoi fini.
Io propenderei più per un giustificato motivo oggettivo ... Per quello che può contare, mi sento solo di augurarti i migliori auguri, e spero che questa triste esperienza diventi presto per te solo un lontano ricordo.
Fatti e misfatti Beh perché negli Usa o Australia è tanto diverso? Prima di entrare in quei paesi devi dimostrare a) che te ne andrai b) che hai mezzi con cui sostenerti durante il soggiorno che c) sarà di breve durata a meno che fai visti particolari per cui hai bisogno di credenziali particolari (es. conferma del datore di lavoro, università, meriti particolari, ecc.) E in ogni caso vieni schedato con tanto di impronte e retina. E se non rispetti i tempi di uscita al prossimo giro non entri più o farai ancora più fatica per ottenere l'accesso. Da noi invece? Avanti laqualunque, prendiamo tutti tanto siamo ancora pochi in questo paese, c'è posto e lavoro per tutti. Sent from my Nexus 5 using Tapatalk
Fatti e misfatti Ancora con questa storia; l'Australia è un'isola e non fa testo, mentre negli Stati Uniti la burocrazia per gli immigrati "regolari" non si discosta molto dalla nostra. La faccenda cambia per coloro che ogni giorno tentano di violare il confine con il Messico.
anche in croazia devi dimostrare a) e b) ma non è che sia un Paese tanto più evoluto del nostro. in USA devi lasciare le impronte? quando ci sono andato io, no.
Fatti e misfatti In usa quando ci sono andato io si. Poi l'Australia sarà anche un isola ma viste le dimensioni mi par di ricordare sia un continente ma governati da persone intelligenti. Inviato dal mio LG-H815 utilizzando Tapatalk
Se le avevi già date al momento del rilascio del passaporto in Italia non serve, al contrario si. - - - - - aggiornamento post - - - - - @Sgranfius Forza e coraggio.
Ancora con questa storia: noi andiamo a prenderli davanti alle coste dove partono e ce li portiamo a casa, gli diamo vitto (di cui spesso si lamentano perchè non di loro gradimento) e alloggio (di cui spesso si lamentano perchè non adeguato) e uaifi gratuito (se non c'è salgono sui tetti) e tutto questo spesso porta solamente a riempire le tasche delle "cooperative"/"associazioni" gestite dagli amici degli amici. I prefetti poi, personaggi forse "unti dal signore", decidono che i comuni DEVONO sobbarcarsi tutto questo nonostante magari anche il buon cuore dei cittadini: ma come è possibile mettere ad esempio 500 immigrati in vecchie caserme dismesse ormai da 30 anni alle porte di un piccolo comune di 1000 abitanti ? Aiutiamo chi veramente scappa dalle guerre, ma gli altri immigrati, aereo e rimpatrio immediato: in alternativa visto che lei è ricco e può permetterselo, si faccia la sua "cooperativa" e se li metta nelle sue strutture. /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20">
Grazie per le interessantissime osservazioni, proverò ad elaborare una sintetica risposta: 1) Vero (fino ad un certo punto) che nessuno mi obbliga a restare in uno stato di cui non condivido l'impianto normativo, ma: - da un punto di vista di principio, dov'é l'equità e la giustizia (di cui si riempiono la bocca le costituzioni liberali) di imporre ad una persona l'adesione ad un contratto sociale (perché, al di fuori delle leggi di diritto naturale, tutte le altre norme non sono altro che articoli di contratto, tanto' é vero che nel tempo sorgono, cambiano e spariscono, mentre le leggi di diritto naturale esistono da sempre e non cambiano mai) senza nemmeno chiedergli il suo parere? - e se le norme contrattualistiche non stessero bene a parecchi cittadini? - ma sopratutto, e se a parecchi cittadini non stesse bene di farsi governare dallo stato italiano, quali mezzi hanno di rimuoversi dalla sua sfera di dominio e scegliere un altro modello? Solo la rivoluzione o l'esodo? 2) Reati di pericolo: - "nullo crimen sine iniuria", ovvero non c'é reato senza lesione di un bene tutelato...ma cos'é questo bene tutelato e cos' é questa "iniuria"? - Senz'altro il bene tutelato é la sfera di libertà dell' individuo (libertà fisica, patrimoniale e morale)...da discutere se qualcosa che non sia direttamente collegabile ad un essere umano di carne e sangue sia un bene passibile di essere leso da un punto di vista giusnaturalistico - l'iniuria é senz'altro il danneggiamento reale e concreto del bene tutelato come descritto poc'anzi...ma il solo fatto di mettere in pericolo tali beni configura una "iniuria" oppure no? Bisogna a mio avviso far distinzione tra pericolo concreto e pericolo astratto o presunto - pericolo concreto: ancora si potrebbe ammettere il fatto che un comportamento che faccia presagire un pericolo concreto, probabilissimo ed imminente possa essere represso anticipando la tutela del bene stesso tramite l'azione penale prima che il danno si realizzi, ma sempre dando la possibilità all'imputato di provare che, in concreto, il suo comportamento non costituiva affatto un pericolo reale, o ancora che la possibilità che il danno avvenisse era improbabile. - pericolo astratto e presunto: é qui che non ci siamo, non viene più punito un pericolo concreto da cui l'imputato può discolparsi, quello che viene proibito é il comportamento in se (mala quia prohibitum), discostandosi da quella visione realista del reato che sta alla base del diritto liberale (senza fare una reductio ad hitlerum, sappiamo tutti che il diritto nazionalsocialista si basava sull'aspetto prettamente convenzionale del concetto di reato, ovvero un reato era tale non in funzione della lesione di un bene ma piuttosto della disobbedienza ad una legge o precetto) - l'imputato di un reato di pericolo astratto o presunto non ha la facoltà di discolparsi nel merito dinnanzi al giudice, ed il giudice non ha la facoltà di apprezzare nel merito le argomentazioni della difesa: a nulla vale, per esempio per chi fosse fermato con un tasso alcoolimetrico sopra la norma, provare che il suo stile di guida in quel momento era prudentissimo, che i suoi riflessi non erano concretamente alterati in maniera da costituire un pericolo superiore alla media (e questo é concretamente il caso nella stragrande maggioranza delle persone fermate con tassi alcooolimetrici lievemente alterati), provare che le sue facoltà psicointellettive, come dimostrate dall'interazione con FdO e testimoni, erano preservate...no, verrà punito (ed in maniera draconiana) solo per il fatto di aver trasgredito alla norma, non per aver causato un danno e nemmeno per aver rappresentato un pericolo concreto, ma solo perché la norma prevede che in astratto un dato comportamento sia ipso facto pericoloso - a questa categoria di norme, a mio avviso estremamente iniqua e illiberale, appartengono la stragrande maggior parte delle contravvenzioni al CdS: immaginiamo un'eccesso di velocità su strada completamente libera e con ottima visibilità (e magari limite di velocità risibile), passaggio col rosso in situazione identica, sorpasso con linea continua sempre nelle condizioni di visibilità e traffico sopra enunciate etc...non si da al contravventore la possibilità di argomentare nel merito, lo si punisce per la disobbedienza e non per il danno (che non c'é) o per il pericolo (che potrebbe non esserci stato) 3) sul modello di società poliarchico o miniarchico, tanto si é detto e tanto si potrebbe dire...é un modello che in alcuni contesti ha dato ottima prova di se, peccato che dispiaccia moltissimo a chi detiene il potere...
aggiungerei un elemento: quasi tutti i nemici dell'immigrazione sono per contro favorevolissimi alla libera circolazione delle merci e dei capitali...ma non della forza lavoro Ma si sa, la forza lavoro fa più comodo che resti nel terzo mondo dove posso delocalizzare la produzione e i servizi pagando i salari una cifra irrisoria, piuttosto che sti straccioni vengano qui e poi pretendano cibo buono, alloggio dignitoso e salari adeguati
comunque io credo davvero che di lavoro non ce ne sia poi così tanto, ormai. le fabbriche sono sature e altra forza lavoro contribuirebbe solo ad abbassare i salari (hai presente il famoso grafico domanda/offerta?). non sono così favorevole all'immigrazione.
A me personalmente che questi "straccioni" vengano qui da veramente fastidio nel momento in cui arrivano qui e pretendono che accoglierli, dargli vitto e alloggio sia cosa dovuta. Preferisco un migrante economico che vuole lavorare e viene qui anche clandestino ma lavora, vende i fazzoletti ecc.... Che questa gente che salvata in mare da morte quasi sicura una volta giunta qui inizia a pretendere questo e quell'altro. Non solo hanno anche il coraggio di lamentarsi se il vitto non e' di loro gradimento o se non hanno wifi e tv satellitare. Ecco a questi li rispedirei al volo da dove vengono a calci in culo perche' evidentemente cosi male non stavano.
Allora, bisogna fare dei distinguo se no avrebbe ragione chi mi definisce un "idealista sognatore" 1) in principro, chiunque ha diritto a cercare benessere e felicità senza limitazione di frontiere 2) come tutti i diritti "di principio", anche questo va bilanciato coi diritti degli altri 3) hanno ben diritto i cittadini europei a - non veder ridotta la loro aspettativa di benessere e sicurezza sociale - non veder cancellata la loro identità culturale - non veder messe a rischio la loro sicurezza fisica ed i loro beni 4) sono dunque da contemperare i valori in giuoco, ove per esempio chi fugge da guerre e persecuzioni ha un diritto all'asilo meno comprimibile rispetto a chi emigra per ragioni meramente economiche 5) da questi presupposti, e da un'analisi onesta e realistica del modello economico europeo, si può cominciare una discussione razionale su come gestire i flussi di immigrazione...ma non da presupposti tipo "padroni in casa nostra" o "o noi o loro" 6) sulle "pretese" dei "boat people": prima, bisognerebbe vedere cosa gli danno da mangiare e dove li alloggiano (perché se gli dessero sbobba e letti pulciosi avrebbero tutti i diritti di protestare), poi bisognerebbe vedere se é vero che la stragrande maggioranza di loro si lamentano se non c'é il wifi (ovvero bisogna portare fonti verificabili e attendibili), o se sono esagerazioni o casi sporadici
neanche Salvini ci crede più, ormai, ci mancherebbe. però onestamente tutta questa (povera) gente è insostenibile in un sistema economico/sociale di un unico Stato.