Servirebbero di più serie politiche di incentivazione alla natalità. Un 2 anni di maternità, asili gratuiti e sussidi alle neomamme e vedi che soprattutto al sud ci sarebbe un epidemia di nascite.
Ma anche al nord. Invece si incentiva chi ha un isee prossimo allo zero creando ulteriori situazioni di disagio e non magari chi potrebbe anche permettersi di fare più di un figlio ma non ha un sostegno sul lavoro o altri servizi.
Purtroppo è così. Oggi gli incentivi sono tutti focalizzati ad aiutare i bassi redditi. E infatti chi fa tanti figli mediamente? Chi ha poco. Siamo tornati all'800, al proletariato, dove l'unica ricchezza era avere la prole.
Più che incentivi, a me servirebbero i servizi. I nidi della zona sono pochi e tutti in overbooking. Abbiamo due tate che si alternano a casa, ma pur non essendo particolarmente esperte ci costano come un operaio in regola. Non ti dico poi i casini: una non può lunedì, l'altra deve andare via prima giovedì e via così. Oltre al fatto di avere in casa delle estranee di cui ti puoi fidare fino ad un certo punto.
Durigon ha detto che ci sono migliaia, se non milioni di posti di lavoro disponibili che aspettano solamente chi li svolga, quando il governo ha abolito il RDC ... Stai sostenendo che la meloni ha mentito?
Non ho accesso alle informazioni disponibili per il governo, ma di posizioni di lavoro aperte se ne vedono parecchie in giro, dai camerieri che sembra tutti cerchino ai lavori specializzati nelle aziende. Sotto casa ho un'agenzia di lavoro interinale (o come diavolo si chiamano oggi) che pare cerchi moltitudini di saldatori e magazzinieri. Quindi si, il lavoro c'è, ma bisogna soddisfare almeno due condizioni: 1. Saperlo fare 2. Aver voglia di lavorare I migranti sbarcati via nave difficilmente soddisfano la prima. I percettori di RdC invece non soddisfano la seconda.
Quindi si può insegnare a qualche percettore di RDC a fare il magazziniere a1300€ al mese, ma non lo si può insegnare ad un fannullone di immigrato, che magari raccoglie pomodori a 20€ al giorno, sto scansafatiche..
A me pare che ai percettori dell'RdC non sia mai stato insegnato nulla. Il piano iniziale prevedeva il reclutamento di migliaia di "navigator" con funzione di tutor e indirizzamento, ma una volta assunti mancavano gli strumenti e li abbiamo pagati per stare a casa. Poi una volta terminato il contratto si sono pure incazzati perchè non sono stati riassunti. Quindi, se non siamo capaci nemmeno di insegnare agli Italiani percettori di RdC, come potremmo essere capaci di insegnare a degli stranieri che non parlano Italiano?
Il RDC e le sue conseguenze, sono da imputare al governo che lo ha voluto e votato... E il fatto che gli stranieri non sappiano parlare la nostra lingua, è cosa superabilissima, se li si regolarizza... O gli immigrati italiani in Germania, olanda, Inghilterra, ecc. ecc, quando sono partiti padroneggiavano gli idiomi? Sino a che non ci rendiamo conto che l'immigrazione è INEVITABILE, possiamo solo lamentarci, e accusare gli "altri" di farne arrivare troppi, e niente di più...
Peraltro almeno loro parlano inglese e francese praticamente tutti. I nostri a malapena qualche dialetto locale
Dubito che questi possano essere considerati “manodopera più o meno specializzata”,manco la Merkel li voleva…
Banalmente 22 anni fa a Bergamo nessuna possibilità di accesso agli asili nido statali (gli unici a fare il prolungato fino alle 17.30-18.00) a causa del reddito alto, solo lista d'attesa e chiamata a dicembre quando ormai si era trovata un'altra soluzione (baby sitter a tempo pieno). E comunque sarebbe costato 1.350.000 lire al mese con un reddito da insegnante precaria e il mio relativamente alto rispetto a quello degli insegnanti, ma sicuramente non da manager aziendale. Le liste degli asili nido erano per oltre il 50% zeppe di extracomunitari, senza reddito o quasi.