Gigi devi scusarmi, sono un po’ rude quando si trattano certi argomenti. Però, ripeto su internet la classifica dei nuovi ricchi c’è di sicuro. Per come l’ho letta io la tua domanda era piuttosto retorica e denigratoria verso le nuove generazioni. Abbiamo fior fiore di chef influencer rapper e altre categorie che nemmeno conosco. Di sicuro un giorno saranno qualcuno.
Direi Simone Mancini. O Loris Degioanni. O a suo modo la Ferragni. Mettiamoci anche Khaby Lame, se vogliamo parlare di gente che fa girare i soldi e partita da meno di zero.
No problem Claudio...ci mancherebbe; capisco la tua sensibilità sopratutto in questo momento "storico". Tengo solo a dirti che, però, non avevo nessun fine denigratorio nei confronti dei giovani ma solo volontà di conoscere. Ti abbraccio
A beh khaby lame l’altra sera qualcuno lo ha fatto “nero” in queste pagine perché in realtà il suo non è un lavoro meritevole di esser così ben retribuito.
La cosa denota in modo irrimediabile l’età di ciascuno. Quanti dei nostri vecchi avrebbero speso quanto noi in: Smartphone Smartv Smartwatch Smart-qualunque-cazzata-riesci-a-immaginare? Nessuno forse, eppure ne vendono a milioni di smart-qualunque-cosa. Quindi, se non si riesce a comprendere il mestiere di uno che per guadagnare non suda o non si ammazza di fatica, non è certo colpa di quest’ultimo, ma di chi si rifiuta di comprendere che oggi (ieri) il mondo é cambiato
Eh certo, fossi io così scemo da poter influenzare 150 milioni di persone in due anni (e continuano a crescere) senza aver mai spiccicato una parola che Rowan Atkinson spostate...
Il primo ha la sede legale a Dublino, il secondo in California, rimangono gli altri due che tanto di cappello.
Eh ma se andiamo a vedere dove sono le sedi societarie, le holding, dove sono tassati i dividendi e dove sono i dipendenti non se ne esce. Sono italiani, quello è l'unico metro di paragone D'altronde se hai un'app di servizi di pagamento (per dirne una), è chiaro che vai dove ti conviene.
Eh ok, ma allora Elon non è americano, ma sud africano. Direi che la nazione che ti permette di sviluppare e far crescere la tua idea/azienda/quel che ti pare è fondamentale nel quadro d'insieme. Infatti Degioanni in una delle sue interviste ha dichiarato che se non si fosse trasferito in California non sarebbe riuscito a ricevere i finanziamenti che invece ha ricevuto, proprio per la legislazione e velocità del mercato americano. Gli stessi finanziatori che in america lo hanno ricoperto di denaro, in Italia lo avrebbero scartato.
Ci credo bene. Ma sono comunque italiani che "ce l'hanno fatta", sono nati dal nulla e sono diventati leader. E sono giovani. Credo fosse questa la domanda di @Gigi63 .
Se la domanda di Gigi era limitata alla nazionalità di chi ha raggiunto il successo, allora sì. Avevo interpretato la domanda di Gigi nel contesto dell'italiano che ha raggiunto il successo in Italia dando lustro e rafforzando il mercato nazionale.
Ah può essere, mi sarò sbagliato io. Però sarebbe molto più facile raggiungere questo obiettivo nel settore manifatturiero. Ma in Italia la vedo dura negli anni 20 di questo secolo diventare veramente ricchi col manifatturiero.
Eh certo, perché lustro lo si da solo se l'italiano rimane in Italia, sennò è un italiano traditore che non è riuscito ad integrarsi nell'immobilissimo ginepraio economico-sociale-burocratico dello Stato e quindi immeritevole di gloria. Oltretutto in un mondo ultraglobalizzato dove il mercato Italia conta come il due di picche quando è briscola bastoni (quindi addirittura due mazzi di carte diversi).
Credo tu abbia, spero, travisato il mio pensiero. Io ho letto una domanda e l'ho interpretata come fosse all'interno di un contesto -quello italico- sul quale basarsi, quindi entro questi termini ho risposto, non ritenendo alcuni dei soggetti da te citati come inseribili nello stesso. Non ho alcun problema -ci mancherebbe- contro chi nato qui, sia andato a fare impresa, realizzarsi etc dove più gli era congeniale e/o conveniente, anzi. Oggettivamente è complesso ora, rispetto agli anni 50-60-70, creare imperi dal nulla nel nostro paese, per svariati motivi che a volte sono luoghi comuni, altre volte, "solide realtà" come diceva uno spot televisivo. Nel tutto, onore al merito della Ferragni e di Kabi, sebbene ai miei occhi, la prima abbia veramente fatto impresa con plurime società, dipendenti e tutto il corollario, mentre il secondo -seppur bravissimo in quello che fa- lo reputo più alla pari di un bravo calciatore che sì, genera un buon indotto attorno a lui, ma non crea molto dal punto di vista imprenditoriale. Tutto ciò dal basso dei centesimi di euro che guadagno rispetto a lui/loro e solo per dare "fiato" alle dita a questa tarda ora.
A ben vedere uno che ce l'ha fatta a diventare miliardario negli ultimi 20 anni in Italia c'è, solo che ha 87 anni perché si è messo in proprio andando in pensione. Dimostra però che se uno ha le capacità c'è la può fare anche nel nostro disastrato paese https://forbes.it/2022/06/07/giuseppe-crippa-imprenditore-lombardo-diventato-miliardario-87-anni/
Questi invece li manderei a raccogliere i pomodori senza nemmeno l'acqua da bere. https://www-ansa-it.cdn.ampproject....8082021&csi=0&referrer=https://www.google.com
Quello che ho pensato leggendo quest'articolo, io che 40 anni fa quando mangiavo avevo la forchetta in una mano e il saldatore nell'altra, è come ca@@o fare a saldare dei pin a 0,004 cm l'uno dall'altro! Scherzo, ma sti integrati son proprio cambiati eh... Sei troppo tenero, io li manderei direttamente in Ukraina.
io ho sempre pensato che l’anarchia (che concettualmente non mi dispiace per nulla) sia un’utopia e che l’unico viatico per renderla praticabile sia il rispetto per gli altri ed il senso civico cose che mancano in toto a queste bestie immonde ed ignoranti bad e carros a spaccare pietre, dai retta……..