Sicuramente non una riforma epocale ma un piccolissimo passo. Prima di superare un ostacolo bisogna allenarsi
Hai citato degli esempi che non fanno "giurisprudenza": nell'ordinario succede molto più spesso di quanto tu possa mai immaginare; a molti di questi, poi, avrei anche vietato di entrare in politica. Ps. Leggendo la tua pur rispettabile opinione si vede quanto tu sia lontano dal mondo del "giudicante"
Io di pene giuste ne sento poche in giro. Tutelare un colpevole di omicidio è una cosa, fargli prendere 5 anni non mi sembra ne tutela ne giustizia. Non è neanche giusto che un senzatetto debba avere un avvocatuccio mentre il milionario abbia avvocati che si mangiano chiunque abbiano davanti. Opinione personale ovviamente
Non è il mio campo ma di avvocati ne ho conosciuti (ne ho anche in famiglia) e alle prime armi fanno tutti praticantato presso grossi studi dove gli vengono affidati casi minori. Io conosco da anni ormai il mio civilista da quando era alle prime armi. Oggi ha messo su un bello studio con un collega che conosco tra l’altro per una consulenza. Sul resto non tocca a me giudicare, ma credo che le pene non dipendano tanto dagli avvocati ma dal sistema giudiziario.
Sicuramente il sistema giudiziario è spesso discutibile ma la bravura dell'avvocato conta eccome. E spesso bravura e parcella vanno di pari passo, com'è giusto che sia. Ma chi non può permettersi il re del foro?
Chiaro, ma a questo punto e alla luce della conclamata indolenza italiana verso questo strumento democratico, lo abolirei del tutto. Faranno mai un referendim abrogativo sul referendum stessso?
Non sarebbe democratico. D'altronde il non voto è da decenni ormai considerato espressione di volontà e non voglio citare per l'ennesima volta Gaber
Eppure, se fosse tolto il referendum chissà, magari sarebbe nuovamente apprezzato? Io al "non voto" toglierei l'identificazione di dissenso democratico in favore del termine "rassegnazione".
Io invece toglierei la possibilità ai politici di decidere quali siano i referendum da presentare e quali no.. Se avessero fatto una bella domenica di referendum, inserendo tra i 5 di cui non importava nulla a nessuno, qualche referendum che invece genera "pruriti", tipo: il fine-vita, lo ius soli, la cannabis, la prostituzione legale, ecc, ecc, la gente sarebbe andata a votare, se non altro per poter dire la propria opinione su argomenti che tutti capiscono meglio, e avrebbero votato anche per quelli che a torto o ragione, ritenevano irrilevanti.. La verità, è che chi ha promosso questi 5 referendum del menga, temeva come dracula teme l'aglio, che la gente si pronunciasse su temi come quelli che ho elencato sopra..
I politici dici...? In realtà è la Corte Costituzionale a decidere l'ammissibilità o meno di un quesito referendario. A meno che la Corte non sia politic(izzat)a...
C'è sicuramente una componente di rassegnazione, di certo per le politiche. Ai referendum avevo sempre votato, finora. Certo, l'altra volta (quella di Renzi ) andò peggio
A parte che non siamo noi a comminare le pene: noi siamo solo dei garanti dei diritti dei nostri assistiti e la finalità del nostro ruolo e mandato è ben diversa. Ergo, pene giusto o meno, non siamo certo noi i responsabili. E poi: chi saresti tu per stabilire cosa è giusto o cosa è sbagliato? Su quali presupposti fondi tale affermazione? Sei un professionista del settore e conosci ogni singolo caso tale da poter fare una valutazione competente e appropriata? Nel particolare se una persona prende 5 anni evidentemente si è applicata una legge che prevede quel quantum: un giudice non regala una sentenza secondo simpatia o antipatia. In ultimo: un avvocato non si giudica secondo parcella ma secondo professionalità e capacità. Lasciamo per favore da parte i soliti luoghi comuni: una pena è stabilita secondo un dettato normativo; la nostra capacità è quella di far applicare il principio che possa rispecchiare al meglio l'evento posto alla nostra attenzione. Infatti. L'ammissibilità di un quesito è in capo alla Corte e non ad una sparuta e magari avversa fazione politica Il fatto di fare il civilista non mi vieta di avere amici o di conoscere pm. Il Tribunale, ricorda, è sempre una "grande famiglia" dove tutti sanno tutto di tutti