Pernaturata con scappellamento a destra. Una gaffe impressionante, come dire "se andate e tornate in giornata va bene".
Leggendo mi è venuto da ridere, poi pensandoci bene mi è venuto da piangere perché è drammaticamente vero.
Con quel dispiegamento di forze ha bisogno del permesso di qualcuno? Si prenderà quello che gli interessa dell'Ucraina, cioè i territori contesi, che già controlla peraltro. Non penso abbia interesse ad annettere l'intero Paese. E magari forte del successo militare proverà a mettere qualche amico al governo ucraino. D'altronde ne ha avuti diversi negli ultimi anni, prima delle rivolte.
Tra pochi minuti iniziano le votazioni. Non ho capito se è pubblica la lista dei candidati, se possono votare anche chi non si è candidato o no. Insomma chi votano?
“Per quanto riguarda invece i guariti, la situazione è certamente più complessa. Partiamo col ricordare un principio base: un vaccino produce degli anticorpi che cercano di emulare quelli naturali che si sviluppano contraendo la malattia, di conseguenza l’originale è il guarito, mentre il vaccinato è solo la copia. Incredibilmente in questa pandemia si è rigirato il mondo e succede che la copia vale più dell’originale. Allora, il ruolo dei guariti va detto che è sempre stato anomalo in questa pandemia: per un lunghissimo periodo, cioè fino a marzo 2021, dei guariti non se n’è proprio parlato. Poi, è stato stabilito che dovessero fare una dose di vaccino fra i tre e i sei mesi dopo la guarigione. Scelta però basata su opinioni e non su prove scientifiche e l’opinione, come diceva Platone, è quella cosa che sta nel mezzo tra la conoscenza e l’ignoranza. Ma soprattutto dire che la vaccinazione per i guariti andasse fatta fra i tre e i sei mesi dava implicitamente per scontato tre cose: primo, che l’immunità da malattia fosse brevissima; secondo, che non esistesse la memoria immunologica, che è la risposta che l’organismo fornisce quando rientra in contatto con la malattia dopo averla sconfitta. Terzo, che di conseguenza anche i vaccini andavano ripetuti fra i tre e i sei mesi, sempre per l’apodittico ruolo dell’originale e della copia. Sono state quindi ribaltate le basi scientifiche della biologia, quelle che si studiano nel corso di laurea, non in quello di specializzazione e la cosa che lascia attoniti è che soltanto pochissimi medici ricordano quanto hanno studiato. Tutti gli altri si sono allineati, o per scelta o per ignoranza, all’ortodossia del momento.” ----------------- “Per i pochi che non sapessero, il dottor Pregliasco, direttore sanitario dell’ospedale Galeazzi di Milano nonché uno dei virologi televisivi, non fa ricoverare nel suo ospedale pazienti che non abbiano completato il ciclo vaccinale. Ora, temo davvero che Pregliasco il medico non lo abbia fatto mai. Io, che lo faccio da quarant’anni e che sono primario da venti dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Roma, nella mia vita non ho mai chiesto ad un paziente quale fosse il suo orientamento politico, religioso o sessuale, perché non sono elementi discriminanti per decidere se curare o meno una persona e per lo stesso motivo non chiedo oggi ad un paziente se è vaccinato o se ha completato il ciclo vaccinale o meno, perché queste informazioni non servono per curare le persone. Ora, è evidente che in questo periodo di pandemia bisogna prendere delle precauzioni in più ed è indispensabile non essere portatori di malattia per un paziente che entra in ospedale, ma per saperlo basta un tampone. Ed è un tampone quello che chiedo ai pazienti che devono entrare per essere ammessi in ospedale E non cadiamo nell’errore di dire vabbè, lavora in un istituto di tumori tutti i pazienti sono urgenti, perché non è così. Alcuni lo sono, è vero, ma tanti altri, la maggioranza, lo diventano urgenti quando non si fanno le visite ed i controlli. E a volte diventano anche irrimediabilmente urgenti. Il dottor Pregliasco con tutte le sciocchezze che ha detto sin dal primo giorno di questa pandemia, ci ha autorizzato ad avere dei dubbi sulla sua competenza di virologo; su quella di medico li fugati tutti.” Dottor Roy de Vita, Primario dal Giugno 2002 della Divisione di Chirurgia Plastica dell'Istituto dei Tumori di Roma "Regina Elena":
A dirla tutta De Vita è primariamente un chirurgo plastico, però sono abbastanza d'accordo e continuo ad avere seri dubbi non sull'esistenza e gravità del virus, ma sul modo in cui tutta questa pandemia è stata gestita e sull'esclusiva centralità e assolutezza della campagna vaccinale.
La vetrina è un ottima attrattiva per chiunque ... anche per un primario di chirurgia plastica che si mette a fare il paroliere parlando di virologia e scrivendo ovvietà, "come diceva Platone", che diventano il Verbo per tutti i (non) credenti nel covid e i poco forniti di conoscenze medico-scientifiche. Questo, dopo le vittime e i problemi economici mondiali, è il peggiore regalo che ci ha fatto il covid.
Bella domanda.... boh! IMHO hanno contribuito solo a cementare le posizioni, offrendo spunti, spesso senza fondamento scientifico, ad ambo le parti per contestare le convinzioni opposte.
Boh, fino a due anni fa conoscevo di fama de Vita e ignoravo chi fosse Pregliasco (e i vari Bassetti, Galli, Crisanti e compagna cantante).
Se le virostar non avessero detto tutto, il contrario di tutto, nuovamente il suo contrario e infine nuovamente il contrario, non ci sarebbe partita. Aggiungo: cui prodest? (la loro visibilità, intendo)
Esattamente, per fortuna la mia conoscenza su medici/medicine è nulla. Proprio venerdì sono andato dalla mia dottoressa - che non ved(ev)o da anni - per uno strascico del Covid che tarda a passare. Mi ha prescritto alcuni farmaci e su questi mia sorella subito "Ti ha dato il Vattelapescanil o Bohfene, vero?" "Boh, e io che ne so?" è stata la mia risposta. Per mia grande fortuna, ripeto, non ho alcuna confidenza con i -nil, -ene, -sol, -ecc.