Dai però così mi sembri Husky. Non puoi pensarlo davvero. Ma sai, da quello che ho capito leggendo un po' di robe qua e là senza pretesa di essere un esperto, non è il nostro corpo che impara a combattere il virus (per quello ci vorrebbero adattamenti genetici che durano un po' più della nostra vita) ma il virus a indebolirsi, eventualmente, per poter continuare a circolare e non ammazzare tutti, impedendo a sé stesso, quindi, di sopravvivere. Il punto è proprio l'avverbio, eventualmente. Perché, come dico sempre, siamo qui a fare i fighi perché siamo giovani e forti ma se questo virus ammazzasse i bambini altro che lockdown, ci chiuderemmo in casa con le conserve e le scatolette di tonno. Giustamente. Invece ammazza i vecchi (principalmente) e allora ci interroghiamo se sia il caso di aprire o chiudere, fare un vaccino o non farlo.
Però ancora nessuno ha risposto ai miei dubbi. Ci riprovo: Se domani il virus mutasse e i vaccini si rivelassero del tutto inefficaci, che si fa? di nuovo chiusure a bestia e ristori inutili? Non sarebbe il caso di prevedere una simile eventualità?
Ovvio che non lo dico pensando a me stesso e a tutti quelli che mi stanno a cuore (inclusi voialtri qui dentro), ma la verità è questa. Se domani mattina cadesse un asteroide (cosiddetto "ELE", Extinction Level Event) probabilmente l'intera umanità cesserebbe di esistere in pochi mesi, ma la vita sul pianeta riprenderebbe, come successo ai tempi dei dinosauri. Oggi ci preoccupa tanto un virus che infetta una piccola parte della popolazione e ne uccida una minimissima parte, ma domani mattina (non nel prossimo secolo) dovremmo preoccuparci assai di più per la sovrappopolazione e la fame, dato che per sfamare miliardi di persone siamo costretti ad intensificare oltre ogni ragionevole misura colture, allevamenti e produzioni varie, con grave danno per il sistema, fino al punto che la disponibilità non sarà più sufficiente. Allora che faremo? Ci compiaceremo del fatto di esser nati in una delle nazioni (forse) più ricche e quindi rimarremo indifferenti di fronte a carestie e difficoltà dei paesi più poveri? Tra i vecchi mi ci metto anch'io, dato che il mezzo secolo l'ho ormai raggiunto, ma è chiaro che se il rischio fosse per i bimbi la questione sarebbe assai più grave, poichè essi sono quelli che daranno modo all'umanità di continuare ad esistere. Il ricambio generazionale è alla base della nostra biologia ed è indispensabile. Una civiltà di vecchi è destinata a scomparire. Una civiltà di soli giovani può offrire anche la speranza di un nuovo modello sociale, migliore di quello in cui viviamo ora. Per questo esistono i piani pandemici, che anche un paese come il nostro ora, finalmente, dovrebbe aver aggiornato. La domanda però è: cosa ci sarà scritto in quel piano? Lockdown ad oltranza? E le risorse per sostenere una simile politica da dove le tirerebbero fuori? Da un Recovery Fund del quale ormai quasi non si parla più perchè la verità è che ce lo siamo già fumato?
Dissento. Alla fine della giostra io penso che infetterà almeno metà della popolazione. Ma se non lo stronchi in qualche modo, una volta fatti fuori i vecchi, variando variando, facile che si adatterà per far male sempre più giovani.
Oggi il Covid-19, domani ci sarà qualcos'altro. Il nostro organismo è incredibilmente complesso, ma anche incredibilmente fragile. E' la specie che deve sopravvivere, non i singoli. E se oggi siamo ancora qui è perchè i nostri antenati hanno assorbito ed interiorizzato milioni e milioni di batteri diversi. ....mi sto trasformando in Piero Angela... sarà mica l'effetto di qualche virus?
Quindi mi stai dicendo "vada come vada"? Beh non ci sto. 100 anni fa si moriva vent'anni prima, 1000 anni fa alla mia età si era vecchi. Buttiamo nel cesso queste conquiste perché deve andare così? Ma di che stiamo parlando, scusa?
Sulla carta puoi scrivere quello che vuoi ma se poi non lo metti in pratica potenziando strutture sanitarie e quant’altro quando arriva il momento si salva solo l’aretino pietro
In realta' funziona al contrario, le mutazioni piu' aggressive e mortali tendono a morire con le vittime nelle quali rimangono senza potersi diffondere, mentre le mutazioni meno violente tendono ad entrare in simbiosi con gli ospiti diffondendosi molto di piu' visto che non li uccidono e ci vivono assieme. Ovviamente su grandi numeri e lunghi periodi.
Tu le chiami conquiste, ma siamo sicuri che da un punto di vista più ampio e generale sia proprio così? Riuscire a curare tutte le malattie (o prevenirle) e aumentare enormemente l'attesa di vita dell'intera popolazione mondiale credi sia sostenibile ad oltranza? Se nessuno di noi dovesse andare in pensione, quale offerta di lavoro ci sarà per i nostri figli? E quando finalmente andremo in pensione (a 100 anni?), dove troverà l'INPS i fondi per pagare tutti quei vitalizi a milioni di anziani che non crepano più? Capisco che il concetto di vita eterna possa affascinare, ma in questo universo non sarebbe possibile. Equilibrio omeostatico e ricambio generazionale sono la chiave per continuare ad esistere. Altrimenti significa che ragioniamo egoisticamente e non ci rendiamo conto che la vita e la morte sono indissolubilmente legate.
A furia di leggervi mi sale l'angoscia oltre la soglia già abbastanza alta di suo Ma lo sapete che di questa cosa potremmo scrivere altri milioni di post senza che si risolva nulla ma incidendo esclusivamente ed in maniera negativa sulla nostra, già abbastanza provata, psiche? Magari avremo la fortuna di non prendere il covid ma un posticino in un reparto psichiatrico non ce lo leva nessuno
Quello che si sarebbe dovuto fare da tempo, quello che altre nazioni colpite negli anni scorsi da pandemie pesanti hanno fatto: Piani pandemici concreti con potenziamento delle strutture sanitarie, medicina di base potenziata, trasporti, fornitura e stoccaggio di presidi medici piani di tracciamento retrospettivo etc etc (qui trovi qualche idea). https://www.previdir.it/perche-lasia-ha-gestito-meglio-la-pandemia-di-covid-19/ noi un piano pandemico nemmeno lo avevamo fai te.... Ma ora è arrivato il vaccino e siamo tutti contenti .... fino alla prossima volta.
L'errore primario di quei piani è che sono redatti da tecnici che ragionano per argomenti specifici. Il piano pandemico affronta il problema unicamente dal punto di vista sanitario, supponendo forse che qualcun altro affronti altri temi come l'economia, il diritto civile ed altre cose che come abbiamo visto si intrecciano strettamente con l'applicazione di tali interventi. Ci vorrebbe un approccio sistemico, che oltre a preoccuparsi di cosa fare se, ne valuti anche la sostenibilità e le eventuali conseguenze a livello sociale e giuridico. Se un paese come la Germania, ad esempio, può permettersi di ristorare sufficientemente imprenditori e dipendenti per lungo tempo senza rischiare il default, non è così per paesi come il nostro, già fortemente indebitati a livello pubblico e con un PIL che dipende in larga parte dall'arrivo di turisti dall'estero. Se scoppiasse un conflitto nucleare e dovessimo vivere chiusi in un bunker per 10 anni, mangiando solo scatolette, nessuno si preoccuperebbe dell'economia, della legge e della società, perchè probabilmente avrebbero cessato di esistere nel momento stessi in cui è esplosa la prima bomba.... ma un'epidemia virale con un tasso di mortalità dello 0,1% è tutt'altra cosa e va affrontata con il giusto equilibrio e la consapevolezza che il mondo non finirà oggi.
La Cina ha attuato un piano che non ti sarebbe piaciuto, Ale. 111.000 morti a ieri, 3.600.000 contagiati a ieri non fa 0,1%. Fa 3% mi pare.
Tanto per stare allegri AGI - E' allarme in Giappone per una nuova variante che risulta piuttosto resistente ai vaccini. La mutazione del virus - E484K - è stata scoperta nell'ospedale universitario di Tokyo, dove la maggior parte dei pazienti ricoverati per Covid-19 in marzo era stato contagiato dalla variante, detta comunemente Eek. Si tratta di 10 pazienti su 14, pari al 70%. La notizia è stata diffusa dall'emittente pubblica giapponese, Nhk e riportata dall'agenzia Reuters. A meno di 4 mesi dall'inizio delle Olimpiadi di Tokyo, le autorità sanitarie giapponesi mettono in guardia contro un possibile nuovo aumento dei contagi, che definiscono "quarta ondata", dovuto soprattutto alle varianti. La preoccupazione deriva soprattutto dal maggior grado di contagiosità di tali forme del virus, e della loro resistenza ai vaccini, che peraltro in Giappone non sono ancora decollati. In particolare, la cosiddetta "variante inglese" ha preso piede nella regione di Osaka, provocando l'annullamento delle tappe locali della "staffetta" della fiamma olimpica. Il Giappone, circa 126 milioni di abitanti, ha finora registrato 486.592 casi di Covid e 4.785 decessi. I vaccini somministrati finora, secondo i conteggi di Bloomberg, sono 1,1 milioni, pari allo 0,4% di copertura.