E avanti con la propaganda incensatoria del modello italiano: nell'articolo sottolineano in grassetto che l'Italia è uno dei paesi in cui si fanno più tamponi al mondo...... Basterebbe andare su Worldometers per vedere che, se guardiamo la classifica per numero di tamponi per milione di abitanti, l'Italia si piazza al 40mo posto, con 225.888 test (ogni milione di abitanti) eseguiti finora. Il Regno Unito, per fare un confronto, ne ha fatti 440.077, ossia quasi uno ogni due abitanti. Gli Stati Uniti 379.304, la Spagna 331.546. Probabilmente la fonte si riferisce al numero totale di tamponi eseguito, secondo il quale siamo al nono posto mondiale, ma è una classifica senza senso poichè paesi come Svizzera, Svezia, Norvegia, ecc ecc dovrebbero fare più di un tampone per ciascun abitante per riuscire a superarci, mentre altri come la Cina i nostri tamponi totali li eseguono in poco più di una settimana (ne hanno eseguiti 160 milioni o almeno così dichiarano).
Certo, salvo però prendere quelli che ti pare e presentarli nel modo che più ti conviene. Come dice @labrie_it i numeri relativi ai tamponi positivi di queste settimane sembrano nettamente peggiori di quelli riscontrati a marzo, ma ciò non significa che sia proprio così. Allora facevamo (relativamente) pochi tamponi e probabilmente ignoravamo gran parte dei positivi, anche sintomatici, oggi invece cerchiamo di farli a quanta più gente possibile e la maggior parte dei positivi risultano fortunatamente asintomatici. Dunque i numeri, presentati nel modo sbagliato, possono far credere l'esatto opposto di ciò che invece è.
Certo, il senso a cui facevo riferimento era proprio questo: se uno se li "legge" senza condizionamenti esterni, essi si manifestano realmente per quello che rappresentano.
In molti non hanno capito (gestori in primis), che la frase "daremo tempo una settimana alle varie palestre per adeguarsi e rispettare le norme" in realtà doveva essere letta come "vi daremo tempo una settimana per organizzarvi in modo da chiudere fra 8gg". Nessun politico dirà mai le cose come stanno e nessun politico sarà mai così stupido da attuare un provvedimento restrittivo senza prima darne delle avvisaglie in modo da far abituare la mente umana alla nuova situazione posta in essere. Un' imposizione dalla sera alla mattina genera scontro, un' imposizione attuata dopo settimane di proclami invece porta ad un'accettazione passiva senza grandi mobilitazioni. E' come per le rane di Chomsky.
Per quanto io ne abbia poca stima, lo faceva notare ieri sera Buzzi da Giletti, alla domanda in cui si chiedeva come si sarebbe messo essendo cambiato il colore dell’amministrazione, questi rispondeva dicendo che il capo politico conta poco e nulla, sono i capi dipartimento (al comune) che non cambiano mai ed hanno un solo colore (quello dei soldi), quindi faceva “il giro delle sette chiese” per imbonirsi questi ultimi. Mia nonna diceva “chi va al mulino si infarina”, quindi è semplice da fuori criticare le logiche di interesse e spartizione, ma il problema è che nessuno di noi è stato dentro
È vero che i numeri non mentono mai, quanto è altrettanto vero che bisogna saperli leggere. Un esempio su tutti: ho sentito più di una persona leggendo il numero di tamponi fatti parlare di percentuale sulla popolazione, peccato che la maggior parte di quelli sottoposti a tampone ne hanno fatto più di uno, molti ne hanno fatti quattro o più
Alfredo cerruti ci ha lasciato... Per molti probabilmente è un'emerito sconosciuto, per altri, è stato un GRANDE!!! https://www.rainews.it/dl/rainews/m...59cbb-adf1-41a2-9149-a642c4396086.html#foto-1 Cazzo, com'ero ggiovane..
Ciao caro Satta ma dove eri finito? La tua sottile valutazione psicologica non può che trovare il mio più assoluto consenso Ricordo molto bene il gruppo: erano geniali
Io li trovavo un po’ troppo trash, ma Scella Pezzata in Arrapaho (alias Tinì Cansino) mi provocó parecchi pensieri impuri
Ecco che ci siamo: il primo passo di una lunga serie che arriverà alla chiusura di gran parte della Lombardia con il blocco dei confini. Speriamo che ciò non debba trasformarsi in realtà per la sopravvivenza della nostra economia già molto in crisi. Voi pensate che andrà ad accadere? https://www.ilgiornale.it/news/cronache/lombardia-vuole-stretta-coprifuoco-dalle-23-5-1897534.html
Da Sky TG24 Circa la metà dei contagiati dal Covid-19 dal 28 settembre all'11 ottobre è nella fascia d’età tra i 19 e i 50 anni. Il 91,2% dei positivi sta affrontando l'infezione a casa o in un'altra struttura, l'8,4% è stato ospedalizzato. Lo riporta l’Istituto superiore di sanità Oltre sette su dieci dei contagiati dal coronavirus in Italia hanno pochi sintomi oppure nessun sintomo. I casi di Covid-19 più gravi sono circa il 7,3% del totale e quelli che hanno un quadro clinico critico lo 0,7%. È quanto emerge dal report aggiornato dell'Istituto superiore di sanità che ha analizzato le caratteristiche degli attuali malati nel nostro Paese. I sintomi del contagio Andando a leggere i numeri nel dettaglio è il 55,9% degli attuali positivi a risultare asintomatico. Il 15,7% è pauci-sintomatico, ovvero che ha scarsi sintomi, il 21,2% ha sintomi leggermente più lievi. È il 6,6% dei positivi al Covid-19 che invece lamenta sintomi più gravi, mentre come detto meno dell’1% presenta un quadro clinico preoccupante. Isolamento e ospedalizzazione Dove si trovano, e in quale percentuale, i contagiati in Italia? Quanti sono in ospedale e quanti in terapia intensiva? L’ultimo rapporto dell’Iss stabilisce che l’ampia maggioranza – si parla del 91,2% - dei positivi al coronavirus sta affrontando l'infezione presso il proprio domicilio o in un'altra struttura. L'8,4% dei pazienti è stato ospedalizzato e di questi il 9,2% è in terapia intensiva a causa del virus. A loro si devono aggiungere quelli che si trovano su una Nave Quarantena (lo 0,3%) e i ricoverati all'Ospedale Militare del Celio (lo 0,01%). L’età dei contagiati In riferimento al periodo che va dal 28 settembre all’11 ottobre, il report dell’Iss evidenza che circa la metà dei malati, il 47,1% è compreso della fascia d’età dai 19 ai 50 anni. Il 24,2% dei positivi ha tra i 51 e i 70, gli over 70 solo l'11,3%. Infine, i numeri dei bambini e ragazzi (la fascia 0-18) contagiati dal coronavirus sono stimabili nel 17,3% del totale. Come sono stati individuati? L’Istituto superiore di sanità riferisce che la rilevazione dei casi è equamente distribuita tra attività di screening (31,6%), da contact tracing (30,5%) e per il 30,6% a causa di pazienti con sintomi, rilevati quindi solo perché lamentavano disturbi, al di là della rete di tracciamento e controllo. Un dato che l’istituto definisce “preoccupante”. Del 7,3% non è nota l'origine. Decisamente ridimensionato il ruolo degli arrivi dall'estero: i casi importati sono appena il 2,4%, mentre l'88,7% è autoctono e l'1,1% proviene da una regione diversa da quella di notifica.
https://www.univrmagazine.it/2020/07/21/covid-19-i-danni-al-sistema-nervoso/ “I risultati ottenuti permettono di osservare che i sintomi neurologici in corso di Covid-19, come riduzione del gusto e dell’olfatto, alterazione dello stato di coscienza, fatica, mialgie e cefalea, sono molto frequenti nella patologia da Sars-Cov-2. Livelli elevati di neurofilamenti a catena leggera sono risultati statisticamente correlati alla gravità delle condizioni generali (maggiori nei pazienti ricoverati in terapia intensiva), mentre non sono risultati strettamente associati alla presenza di sintomi neurologici non-specifici, come i disturbi dell’olfatto o del gusto. Infine, un aumento dei livelli sierici di neurofilamenti a catena leggera è stato riscontrato in numerosi pazienti anche in assenza di manifestazioni neurologiche aspecifiche, a conferma di un frequente interessamento anche subclinico del sistema nervoso”, osserva Ferrari. “Lo studio pubblicato, interamente condotto nelle strutture sanitarie e universitarie di Verona con il ruolo fondamentale del team di ricerca composto da Sara Mariotto, Sara Carta, Silvia Bozzetti, Cecilia Zivelonghi, Daniela Alberti e Salvatore Monaco, è di fondamentale importanza per il suo contributo alle conoscenze nell’ambito di una patologia come il Covid-19, che è divenuta di drammatico impatto nella nostra epoca. L’evidenza di un frequente coinvolgimento, anche subclinico, del sistema nervoso suggerisce di porre una maggiore attenzione alle possibili complicazioni extra-polmonari, in particolare neurologiche, della malattia da nuovo coronavirus”, conclude Ferrari. EDIT MIO PERSONALE Si parla sempre di mortalità e di sintomatologia polmonare acuta, ma uno dei futuri problemi di maggiore rilevanza saranno le manifestazioni croniche degenerative. Ad ora sappiamo che i pazienti ex intensivi e anche molti dei non intensivi presentano residuati fibrotici a livello polmonare (un polmone fibrotico non recupera quella zona di scambi) che diventando problema cronico porterà a successivi problemi cardiaci conseguenti (un polmone che ventila male porta ad un cuore che lavora male e nel lungo periodo ad un cuore scompensato). Quello che era ignoto seppur ipotizzabile sono le problematiche centrali. Abbiamo un coinvolgimento del sistema nervoso centrale e periferico (cervello e nervi) con degenerazioni nervose e quadri simil Parkinson con decadimento cognitivo oggettivabile (tramite test di valutazione oggettivi con questionari ed esercizi) anche in soggetti in giovane età. Abbiamo un coinvolgimento vascolare con danni alla struttura endoteliale (la superfie interna dei nostri vasi) che portano a problemi sul breve periodo, ma anche sul lungo periodo. Tutto ciò per aprire un pochino gli occhi a chi non ci crede per un motivo o per l'altro. State attenti per gli altri e per voi stessi, nessuno è veramente immune e anche chi dopo esserselo preso lo passa con "qualche giorno di mal di gola e qualche linea di febbre", non ha idea di cosa possa in realtà aver subito.