Ha già fatto outing sulla sua tendenza a votare chiunque le capiti a tiro, ma ora faccia un passo avanti, si liberi ed ammetta di aver dato il suo voto anche a matteo il panzanaro toscano... difensore dei nuovi potenti. /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20">
Fatti e misfatti Datti na lettura va! Che l'età inizia a dare i suoi frutti Nel corso della XIV Legislatura era stato presentato un ampio disegno di legge di riforma della II parte della Costituzione (da parte del Ministro per le riforme e la devolution Umberto Bossi), cosiddetta devolution.[1] Nel secondo referendum costituzionale della storia della Repubblica Italiana, svoltosi il 25 e 26 giugno 2006 (per il quale non era necessario il raggiungimento di un quorum di votanti.), la maggioranza dei votanti ha respinto la riforma. Nel titolo I, dedicato al Parlamento, le novità principali includevano la trasformazione del Senato in Senato Federale, eletto contestualmente dai Consigli Regionali, e la modifica del "procedimento legislativo", delineandone tre tipi: uno a prevalenza Camera, l'altro a prevalenza Senato, il terzo in cui le due Camere sono poste in posizione paritaria. Nel titolo III, dedicato al Governo, sarebbe stata modificata la figura del Presidente del Consiglio (che muta in primo ministro). Al primo ministro veniva riconosciuto il potere (oggi formalmente esercitato dal Presidente della Repubblica su sua proposta) di nominare e revocare i membri del governo e di indirizzarne il lavoro. In più, in forza delle cosiddette norme anti ribaltone (art. 94 cost. riformato) a seguito del voto di sfiducia espresso dalla Camera dei deputati, il Presidente della Repubblica avrebbe dovuto indire nuove elezioni, a meno che nella mozione approvata non si fosse dichiarato di voler continuare nell'attuazione del programma e si fosse indicato un nuovo primo ministro (cosiddetta sfiducia costruttiva). La devoluzione si sarebbe concretizzata nella riforma del titolo V (dedicato alle regioni ed agli enti locali): Spetta alle Regioni la potestà legislativa esclusiva nelle seguenti materie: assistenza e organizzazione sanitaria; organizzazione scolastica, gestione degli istituti scolastici e di formazione, salva l'autonomia delle istituzioni scolastiche; definizione della parte dei programmi scolastici e formativi di interesse specifico della Regione; polizia amministrativa regionale e locale; ogni altra materia non espressamente riservata alla legislazione dello Stato. Altre materie inquadrate nella legislazione concorrente dalla riforma del 2001, sarebbero tornate di esclusiva competenza statale (passando, in altre parole, dal terzo comma dell'art. 117 cost. al secondo): la sicurezza del lavoro le norme generali sulla tutela della salute le grandi reti strategiche di trasporto e di navigazione di interesse nazionale e relative norme di sicurezza l'ordinamento della comunicazione (rimangono ambito della legislazione concorrente la "comunicazione di interesse regionale, ivi compresa l'emittenza in ambito regionale" e la" promozione in ambito regionale dello sviluppo delle comunicazioni elettroniche") l'ordinamento delle professioni intellettuali l'ordinamento sportivo nazionale (rimane alla legislazione concorrente l'ordinamento sportivo regionale) la produzione strategica, il trasporto e la distribuzione nazionali dell'energia (alla legislazione concorrente rimane la produzione, trasporto e distribuzione dell'energia di rilevanza non nazionale). Altre disposizioni costituzionali sarebbero state significativamente riformate (Consiglio Superiore della Magistratura, Corte Costituzionale). Come riforma costituzionale non approvata in seconda lettura dai due terzi dei componenti di ciascuna Camera, la devoluzione è stata sottoposta a referendum popolare di conferma su richiesta di alcuno dei soggetti elencati all'art. 138, secondo comma, della Carta Costituzionale (ossia, almeno un quinto dei membri di una camera o cinquecentomila elettori o cinque consigli regionali). Il referendum costituzionale, svoltosi il 25 e 26 giugno 2006, ne ha sancito la bocciatura.
No, l'anziano signore credo abbia altre tipologie di sindromi: ad esempio quella del professorino, quella dell'archivista impolverato (come si evince dal post qui sopra) e forse, ma è molto comune, quella per la gno-cca sempre che non si sia convertito di recente sulla via del suo amichetto arcobaleno detto niki. /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20">
Aspetta, però, è troppo facile, forse, cavarsela così. torniamo un po' indietro con la memoria? Dopo le elezioni politiche si manifestò l'impossibilità di dare vita ad un governo stabile, a causa della sorpresa del Movimento 5 Stelle. Dopo innumerevoli tentativi Bersani si arrese e fu nominato Letta (dal leader maximo Napolitano) il quale, con qualche saltatore di fosso, riuscì a costituire una maggioranza. Il Paese era in balìa degli eventi, nessuno al governo da settimane, un assoluto disastro, tanto che persino Letta non riuscì a tenere saldo il timone (mai avuto alcun dubbio, personalmente, sulla sua incapacità o inadeguatezza) facendo naufragando ancora il Governo. L'ascesa di Renzi fu inevitabile, almeno quanto la necessità di avere un governo stabile, senza perdere ulteriormente tempo in una crisi che si mostrava atroce e Napolitano decise di affidare al toscano la guida per una nuova maggioranza e un nuovo governo. Senza passare attraverso le elezioni, che nessuno voleva, tranne ovviamente il M5S, convintissimo di vincerle. Quindi nessuno può aver votato Renzi, perchè per la sua nomina è stato sufficiente un editto di Re Napolitano, sempre lui. Alle europee successive, invece, è stato un bene che al PD siano andati il 42% dei voti, perchè questo ha consentito una seppur minima stabilità politica e lo dico io che NON sono di sinistra, senza obbligarci a perdere altri sei mesi almeno per avere nuove elezioni che non avrebbero comunque risolto niente. Ribadisco, però, il concetto: nessuno, nemmeno Redi, può aver votato Renzi. Nessuno. /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20">
Fatti e misfatti Hai dimenticato di aggiungere che tale riforma prevedeva anch'essa un taglio del numero di parlamentari e senatori. Dimenticanza o altro?
Fatti e misfatti Con rammarico devo dirti che ti sbagli L'ho votato alle primarie. N.b complimenti per l'analisi, non fa una grinza.
Fatti e misfatti Non capisco se ci fai o ci sei Hai letto che poteri venivano dati alle regioni? Per caso sei un estimatore di Batman?
Fatti e misfatti Ohhhh e dai redi su .... Si parlava in tutto altro contesto te lo devo rammentare? Si parlava se qualcun altro avrebbe o avesse mai fatto una legge che modificasse le camere riducendo il numero di senatori e parlamentari così da portare ad un risparmio della spesa relativa ad esse. Il resto è inconferente Ovviamente credendo nella tua buona fede immagino che tu ti sia semplicemente dimenticato di aggiungere che sia alla camera che al senato quella legge tagliava il numero dei rispettivi componenti. No io sono un estimatore dell'uomo ragno
Allora ti vuoi fare male. Quel Berlusconi aveva la maggioranza più ampia della storia repubblicana e, cosa non da meno, era più giovane di dodici anni. Quello del 2013 se fosse stato eletto, a mala pena sarebbe riuscito a tenete a bada il tuo concittadino Salvini.
E' in virtù di quella schiacciante maggioranza che il nano si distrasse con le tro.ie, convinto com'era che poteva risolvere tutto dopo averle chiavate per bene?
perchè il nano le chi - a - vava? mahhhhhhhhh lui era quello delle 3 ore di sonno a notte, che aveva tanta energia!
Fatti e misfatti No dai, si cerca solo di essere realisti. Io ho chiesto; nel caso in cui ora al posto di Renzi ci fosse stato Grillo, Berlusconi o Bersani, il senato sarebbe stato abolito. risposta; no. Tu ora mi tiri fuori la devoluzione che oltre ad non abolire il senato e il bicameralismo perfetto, dava alle regioni poteri incommensurabili vista la corruzione che si annida al loro interno . E poi; avremmo avuto un premier con i poteri del presidente della repubblica