Fatti e misfatti Si parlava di Salvini-secessione all'epoca dell'avvento dell'euro. Ma Salvini c'era in quel momento?
Quello de con l'euro lavoreremo un giorno in meno e guadagneremo come se avessimo lavorato un giorno più Inviato dal mio Nexus 10 utilizzando Tapatalk
...per par condicio, all'arrivo dell'euro poi, in itaglia nessuno ha controllato l'aumento esorbitante dei prezzi: quello che costava 1000 lire, nel giro di un anno o poco più, ha raggiunto il prezzo di 1 euro e di conseguenza lo stipendio/pensione ha perso quasi il 50% del potere di acquisto. Sono vecchio e dimentico facilmente le cose, ma mi sembra che alla guida del paese ci fosse un fenomeno che prometteva 1 milione di posti di lavoro e che invece ha solamente salvato dalla bancarotta la sua azienda con l'aiuto dei suoi più acerrimi nemici... mi pare li chiamasse i "comunisti". Come sempre a rimetterci sono i cittadini semplici, a dimostrazione che l'itaglia è sempre stata e forse lo sarà per sempre (io spero di no) un paese per "furbi" detti anche DELINQUENTI, che si professino di (pseudo)destra, pseudo(centro), pseudo(sinistra). /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20">
due ragioni fondamentali e la terza non fondamentale /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20"> in realtà l'ho aggiunta dopo /emoticons/biggrin@2x.png 2x" width="20" height="20"> oddio, che termini piuttosto desueti /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20"> ti ci vuole un corso di aggiornamento, il muro di Berlino è caduto da un pezzo e Bertinotti è in pensione /emoticons/biggrin@2x.png 2x" width="20" height="20"> comunque la frase grassettata è storicamente sbagliata. http://www.viaggio-in-germania.de/inflazione-1923.html è stato tutto un susseguirsi di fatti, come spesso avviene: guerra, riparazioni, instabilità politica, la grande inflazione del '23, la crisi del '28, l'ascesa al potere di Hitler del '33. Blue, cavolo, non c'era Salvini. era per dire che chi oggi cavalca l'onda del no-euro, in quegli anni, non era così accanito.
Guarda i termini desueti sono utilizzati ad hoc per evidenziare che il problema è sempre quello tra chi campa facendo fruttare il proprio patrimonio e chi invece per campare deve lavorare...e che tra questi soggetti vi può essere solo scontro.... Sulla storia nazismo mi spiace ma sei tu a sbagliare. L'iperinflazione tedesca è un episodio durato un annetto e mezzo, risolto e superato prima da Hitler. Anche lo striminzito articoletto da te postato evidenzia che all'inflazione segui il periodo d'oro di Weimar di ben 5 anni. Hitler (l'ascesa al potere del nazismo) viene fuori ben dieci anni dopo(circa) dalla iperinflazione dopo un grosso fallimento del mercato (quello del 1929) curato a botte d'austeritá e indennizzare da un periodo di ripresa. Ne più ne meno quello che sta succedendo ora in Europa dopo la crisi 2007 e la massiccia cura d'austerity selettiva: la nascita dei nazionalismi e degli ultra nazionalismi. Si suole ricorre alla favoletta dell'iperinflazione avversata dai tedeschi per due motivi: uno perché si vuol nascondere che in realtà il capitalismo tedesco è sempre stato felicissimo nella compressione salariale e quindi nella difesa dall' inflazione è semplicemente una difesa del valore dei patrimoni da parte di chi li ha e da chi li usa per campare; l'altra per non evidenziare che il libero mercato non controllato porta a delle catastrofi immani (quella del 29 e quella del 2007 e tante altre minori) che incide significativamente e sulla vita dei cittadini,almeno sui lavoratori. A prescindere dalle virtù terapeutiche della famosa 'libera mano'. Del resto basta prendersi un qualsiasi testo di economia per leggere che l'inflazione fa bene al debitore e male al creditore....
stiamo parlando del Paese che paga i propri operai molto meglio dei nostri o sbaglio? no, perchè va bene l'ideologia (di cui mi pare tu sia piuttosto pervaso), ma la realtà è un'altra cosa.
Se la conversione in euro fosse avvenuta al valore corretto (1000 lire), non staremo a piangersi addosso. E non credo alle favole tipo: la germania non avrebbe permesso, la fiducia degli investitori, il vantaggio nelle esportazioni, etc. etc. Abbiamo volutamente ridotto il nostro potere d'acquisto a vantaggio di stati che hanno generato economie dal nulla con la nostra complicità, siamo il popolo che ha dettato leggi e condizioni per millenni, e ora prendiamo schiaffi da tutti.
Sono ormai secoli credo, che l'italia non conta più nulla: in europa e nel mondo ci conoscono quasi solamente per primati negativi che ovviamente oscurano anche le poche eccellenze rimaste. Per questo motivo ieri non abbiamo potuto opporci ai "poteri forti" e nemmeno oggi potremmo riuscirci: il panzanaro toscano urla forte al microfono dei giornalisti e scodinzola ubbidiente nelle riunioni europee a porte chiuse, questa è la triste realtà.
Dico che l'effetto immediato dell'ingresso nell'euro è stato il raddoppio dei prezzi al consumo, questo IMHO è dipeso sostanzialmente da due fattori: speculazione (e credo sia il meno preponderante) e svantaggioso cambio. Se per anni un marco ha avuto un controvalore pari a 700 lire, e poco prima dell'ingresso nell'euro è balzato a 1.000, credo ci sia una precisa regia, quindi una precisa ragione dietro, ovvero indebolire l'economia del nostro stato che come noto a tutti ha un altimissimo valore di patrimonializzazione privata, oltre ad un altissimo valore di patrimonio pubblico, cosa che altri membri (anche importanti) della UE non hanno e che IMHO ci vorrebbero sottrarre. E non credo sia un caso che molte aziende di prestigio italiane siano già finite nelle mani di investitori stranieri.
Fatti e misfatti E pensa che il cambio era stato proposto a valori ancora più alti dal genio dell'economia Ciampi.
pensa che c'è chi si lamenta del cambio si lamenta del contrario, ovvero che la lira ha rivalutato del 15% circa per entrare nell'euro .ovvero si è apprezzata rispetto al marco... sul resto noto un pò di confusione. il cambio a 740 era dovuto ad accordi di cambio (lo SME ) ed era quindi un livello artificiale (artificialmente alto ovvero ci volevano relativamente poche lire per un marco). era insostenibile per l'italia che infatti nel 92 dovette uscire dallo sme svalutando......poco dopo ci fu un bel periodo di ripresa che cessò con l'ingresso nell'euro...anzi con la fissazione del cambio di due anni prima ... ma perchè il cambio era troppo alto non certo troppo basso....se il cambio è più alto (ovvero meno lire per moneta straniera) ovviamente i prezzi all'estero aumentano e si vende di meno vendita di industrie italiane all'estero...? parliamo dell'effetto del cambio sulle imprese esportatrici...? e poi ti renderai conto che una società viene acquistata dall'estero quando il cambio è troppo alto e non troppo basso....perchè l'impresa riduce il fatturato, va in crisi, e fatalmente il prezzo di borsa cala (e se va male cala tanto che viene assorbito alla grande il differenziale dovuto al cambio) o comunque va in crisi di liquidità ed ha bisogno di finanziatori (le banche se le aziende vanno male restringono i cordoni).... - - - - - aggiornamento post - - - - - che forse qualcosa di economia ne sapeva.... pensa che gli industriali dopo l'accordo l'accolsero male perchè volevano la lire a 1100 e ciampi concordò i 980
Interessante questo punto di vista, diametralmente opposto al mio. Quello che non mi è chiaro, è in cosa avrebbe dovuto avvantaggiarsi l'italiano medio con un cambio ancor più sfavorevole Forse, e al limite chi esporta, ma non bisogna mai dimenticare che il nostro paese è privo di materie prime, quindi se da un lato si avvantaggia delle esportazioni, dall'altro è svantaggiato dalle importazioni di materie prime, e non mi parlare di bilancia commerciale (rapporto import-export) perchè l'ho sempre considerata una barzelletta, alla stregua del pollo al giorno per l'italiano medio.
Il cambio 'in equilibrio' ovvero svalutato (o rivalutato) al punto giusto consente alle imprese di prosperare e all' italiano medio di campare (perché se sei disoccupato non campi e ovviamente vale anche per autonomi e professionisti). Semplice. Infatti negli anni 70 eravamo seconda manifattura d'Europa e con disoccupazione al 6% nonostante le mistificazioni della stampa italiana). Semmai mi devi spiegare a cosa serve avere la moneta forte: a fare la vacanza all'estero? Se sei disoccupato manco quella... La bilancia dei pagamenti spiega come funziona il mercato dei cambi quindi non capisco perché la consideri argomento non rilevante/interessante La moneta forte non serve neanche all'industria se non la puoi orientare...mi spiego quando avevamo la lira "svalutavamo" rispetto al Marco- nostro principale competitor- e stavamo agganciati al dollaro...con l'euro abbiamo consentito alla germania- con le sue ataviche politiche di moderazione salariale- di fare finalmente un surplus commerciale mostruoso - - - - - aggiornamento post - - - - - però abbi pazienza non è il mio punto di vista l'economia funziona così te lo faccio dire da uno che conosci e che la materia la conosce anche se qualche volta ne dubitiamo
sbagli è inutile parlare di stipendiio nominale ... è un confronto che non regge...perchè ogni stato è diverso così come diversi sono i punti di partenza per sapere se uno stato fa moderazione salariale bisogna semplicmente vedere se gli stipendi salgono in proporzione alla produttività (leggi economiche) in germania -da sempre- si fa repressessione salariale in funzione competitività e si prendono 3 piccioni con una fava...la quota salari scende, l'inflazione resta bassa (e di questo i capitalisti tedeschi sono contenti) si fa competitività di prezzo dato che i ben scontano un aumento ridotto del prezzo dovuto alla bassa inflazione o meglio alla minore inflazione rispetto ai competitor...con l'euro questo giochino (e gli aiuti di stato truccati da riforme sulle spalle dei lavoratori) ha consentito alla germania di fare il balzo, come ci racconta il nostro ex pdc e ti aggiungo onde chiarire il primo asserto. se in cina gli stipendi aumentano del 40% all'anno (ovvero ben oltre la produttività) si può dire che la cina fa moderazione salariale solo perchè lo stipendio cinese medio è di 300 euro (cifra sparata a *****) rispetto ai 1000 di uno italiano?? l'avvio dell'euro ha visto una MOSTRUOSA moderazione salariale tedesca (produttività su stipendi reali in calo del 10% in 7 anni) poi leggermente invertita dalla irreversibilità della crisi ...i tedeschi hanno preferito dare una boccata d'ossigeno ai partner dando un pò più di soldi ai propri lavoratori per potere acquistare anche beni non proprio a buon mercato (ovvero i nostri... cambio alto prezzi alti all'estero...ricordate?)
io posso anche essere d'accordo con te ma nel mondo reale l'operaio tedesco vive meglio dell'operaio italiano.
si ma noi si stava parlando di moderazione salariale... e comuqnue che l'operaio tedesco sindacalizzato e nella grossa impresa viva meglio è vero ma fino ad un certo punto.... soprattutto se consideri che il suo incremento di produttività (ovvero quanto lui ha migliorato il mondo in cui vive) se l'è cuccato qualcun altro...lasciando lui in condizioni precarie ...perchè pure il dipendente a tempo indeterminato è precario... ti riporto un link di quotidiano mainstream http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2013-10-08/deporta-nonni-polonia-213611.shtml?uuid=AbcnKwqI#navigation