Dalle mie parti invece si usano mappe dell'alto Adriatico: utilizzano solitamente punti cospicui della zona Croata (Punta Salvore, faro di Ivan Na Pucini, ecc). Anche perchè ti garantisco che navigare in Dalmazia è ben più complicato in termini di scogli, secche, ecc ecc Tutti quelli che conosco che hanno fatto come dici tu, poi l'integrazione non l'hanno mai più tentata. Vero che alla fine quasi nessuno si spinge mai oltre le 12 miglia, ma supponi che un giorno ti venga voglia di provare (con gli amici, senza la moglie) di fare un Rimini-Lussinpiccolo o qualcosa del genere. La meteorologia per un uomo di mare come te è una passeggiata. Il carteggio forse un po' meno (dato che solitamente i giurisprudenti non amano particolarmente matematica e geometria), ma dato che comunque ti devi impratichire, non vedo tutta questa difficoltà. Boh, io ho sempre pensato che la scelta della patente "entro" fosse giustificabile solo per chi il mare lo avesse visto prevalentemente in fotografia o dalla spiaggia. Per qualsiasi "marinaio", invece, non ha senso limitarsi a 9 quando con 10 ti togli ogni limite.
Guarda che sappia io la mappa per il nuovo esame e' nazionale.......e non e' un caso che sia cambiata da pochi anni......schettino docet dal 04/05/2015 mi pare ci sia quella mappa
Grazie per i consigli. Nella realtà mi affiderò al materiale e consigli che mi darà la scuola cui andrò a rivolgermi. L'acquisto che ho fatto è solo per passione e curiosità di questi giorni solo per passare qualche ora per una prima infarinatura e non pensare alla brutta situazione del momento. In poche parole inizio ad allenarmi lavorando con la fantasia per potere, per qualche ora al giorno, essere un po' più vicino al mio mare. Ho rivoltato come un calzino la casa e adesso sono disoccupato Cerco di utilizzare in maniera utile il mio tempo.
Credevi sul serio che bastassero 2 settimane ? In Cina hanno iniziato a muoversi dopo due mesi, pensare a qualcosa di diverso non ha senso. Serve pazienza, senso di disciplina e autocontrollo oltre che a un fiume di denaro per il dopo. Teniamo duro, Vinceremo.
Ah, ok, allora è cambiata anche quella parte. Io feci l'esame in Capitaneria di Porto a Venezia, ma si parla di molti anni or sono. Ovvio che la scuola nautica ti consiglierà di andare per gradi: meglio vendere due corsi che uno solo.
Esattamente il mio pensiero. E' un po' come comprarsi una Ferrari ed essere sicuro di non volerla/poterla sfruttare al 100% o voler prendere a tutti i costi un Mac Pro in configurazione da 20000 euro per utilizzarlo solo per la videoscrittura. Un non senso....secondo me. Per come la vedo io una persona dovrebbe prima farsi un'idea delle proprie esigenze e subito dopo fare delle scelte di conseguenza. Avere una patente senza limiti sapendo che forse la sfrutterai una/due volte nella vita non ha molto senso. Senza dimenticare che, ovviamente, le difficoltà (da non sottovalutare già nel corso base) aumentano come è giusto e logico che sia.
A Padova il contrario: non si sente passare un auto durante tutto il giorno a parte alcuni la mattina. Durante il we nemmeno quelli ma qualcuno di troppo in giro si vede. Mediamente però sembra che le regole vadano rispettate a parte alcuni casi ma sono isolati: contro la stupidità servirebbero metodi non convenzionali ma al momento...
Che ci volesse tempo era chiaro, ma se fanno delle norme che si applicano solo a metà circa della popolazione, ci vorranno degli anni, non mesi! Inutile che ci prendano per il culo sciorinando numeri di controlli eseguiti e sanzioni emesse, quando il 90% delle persone che circolano sono autorizzate a farlo. Come vedi, un conto è la realtà, un conto quello che i giornali ti vorrebbero far credere: quelle foto del mercato di Piazza delle Erbe di qualche giorno fa dicevano l'esatto opposto. A prescindere da ciò, i numeri del Veneto non hanno subito forti rallentamenti, come invece sembrerebbe che stia avvenendo in Lombardia ed Emilia in particolare. Quindi a cosa dobbiamo credere?
Da sempre la scienza, bene o male, ha fatto progredire l'umanità: ora come ora, a parte la fede che può essere di supporto, non vedo altre valide alternative. PS: anche metodi non convenzionali potrebbero essere d'aiuto, ma....
Se è una questione di difficoltà, questo solo tu lo puoi valutare. Ma la metafora dell'acquisto della Ferrari o del supercomputer non è proprio corretta. Se tu non avessi la patente A e dovessi farla ora, faresti prima la A1 (max 125cc e 11kW), per poi domani sostenere l'esame per l'A2 (max 35kW) ed infine la A (guida motocicli senza limiti) o andresti direttamente di A? Io direi che un conto è uno che non è mai salito su una moto, sta per comprare il suo primo scooter e probabilmente nemmeno lo utilizzerà perchè sa di essere imbranato ed anche terrorizzato, ma se hai avuto un minimo di rapporto con il modo delle due ruote, non vedo perchè limitarsi nell'abilitazione anche se al momento acquisterai solo uno scooterino 125. Anche la scienza applicata dai politici?
per prima cosa e' un'ottimo modo per passare questi giorni di reclusione..........davvero un bel corso ,interessante,e ci vuole il suo tempo......poi ripeto con le rotte giuste con la 12 miglia in italia fai in tempo ad andare in sardegna e anche in grecia ci si fa un bel giro di isole........anche perche' sono 12 miglia nautiche da porto a porto ,per cui diciamo che sono 24 miglia totali........24x1.852= 44.44 km........son mica pochi.....credo che in italy sia fuori lampedusa e giu di li........ PS ricordo anche che per andare oltre alle 6 miglia dalla costa ci vuole il certificato di radiotelegrafista per navi
Mi tocca fare ragione a @Gigi63 visto che il trio zinga/dima/giuseppi non raggiunge nemmeno il valore politico di una scarpa del Divo.
Spesso la patente "Entro" è vista come il pezzo di carta che ti permette di portare imbarcazioni con più di 40 cv. Io francamente ti consiglio di fare la patente senza limiti dalla costa, il corso anche per gli argomenti comuni di solito è più approfondito e l'approccio non è quello di avere il pezzo di carta ma di acquisire veramente delle conoscenze di navigazione.
no no basta chiederlo per fortuna.......il problema che il 70% nn si ricorda.......e al mare se li inculano come branzini che saltano direttamente sul pozzetto
Discorso che condivido ma il mio fine ultimo non è certamente quello di acquisire conoscenze della navigazione praticando dal lontano 1977 quanto quello di poter regolarizzare una mia uscita in barca a vela facendo vivere a Elena la mia stessa passione (cosa che in windsurf o con un 470 o simili non è cosa molto praticabile). Il mio fine è poter scendere da casa.....mollare gli ormeggi del mio 12/15 metri rigorosamente a vela......tendere la mano ad Elena facendola sentire al sicuro.....dirigersi verso un "orizzonte prossimo"..... e raccontarle il mio amore per il mare nell'assoluto silenzio della vita.....dimenticando il quotidiano. I contenuti di quanto insegnato ad un corso sono propedeutici ad ottenere quanto detto: non sono quelli, però, che ricerco avendo io la fortuna di avere delle basi per poter realizzare un sogno che, più che mio, è quello della donna che amo. Spesso mi dice dopo che mi vede rientrare dal mare con il sorriso negli occhi: perché sei così felice? Io timidamente cerco di spiegarlo a parole ma non si può descrivere a parole una passione ...... non è possibile raccontare la simbiosi con il mare e con il vento se del vento e del mare si hanno delle semplici conoscenze/rapporti terreni. Capite che non parlo di un attestato sia esso limitato alle 12 miglia od oltre? Parlo di un qualcosa di ben diverso da un pezzo di carta che ti autorizza a navigare: quel navigare fatto con il cuore.....fatto di sensazioni......fatto di scosse di adrenalina....un percorrere una tratta che non è fatta di lunghezze metriche ma di esperienza sensoriale anche un po' mistica. Sono forse in un'altra dimensione: ma questa è la mia dimensione......questo è la mia maniera di vivere il mare e la vela.
Secondo me, un conto è la burocrazia, un conto è saper andare per mare. Quel certificato lo puoi anche avere a bordo, ma se poi non sai comunicare con il VHF...... molto meglio uno che non ce l'ha, ma sa come utilizzarlo..... ma in Italia, come al solito, è più importante la burocrazia della sostanza. Pensa che in altre nazioni per condurre una barca a vela da 30 metri non è richiesta alcuna abilitazione "ufficiale": sarà il mare a decidere se tu abbia o meno la capacità di farlo. Per non parlare del modo in cui in Italia misuriamo le imbarcazioni.... con o senza la plancia di poppa, sulla base della linea di galleggiamento, ecc ecc Il padre di un amico, molti anni fa, acquistò un cabinato di 27m del valore di alcuni milioni di Euro e pochi mesi dopo lo fece modificare in modo tale che a poppa dei motori figurasse esserci una paratia stagna al fine di separare l'ultima sezione (guarda caso lunga poco più di 3m), dove c'erano gli alloggi per l'equipaggio. Così facendo potè reimmatricolarlo come imbarcazione da diporto (di lunghezza inferiore ai fatidici 24m), riducendo sia le spese fiscali e burocratiche, sia i requisiti di navigazione. Inutile che vi dica che quei lavori furono più "cartacei" che effettivi. Gigi, non vorrei disilluderti, ma ciò che tu provi per il mare non è scontato che si possa far provare anche ad altri. Anch'io ricordo come fosse ieri l'emozione della mia prima traversata notturna, quella della mia prima burrasca con raffiche di 45 nodi, e di tutte quelle volte che sono stato in mezzo al mare, senza più poter vedere terra...... così come assaporo sempre quel momento magico delle barche a vela in cui spegni il motore ed inizi a viaggiare spinto solo dal soffio di Eolo..... ma sono cose che per alcuni equivalgono a poesia, mentre per altri sono una rottura di balle incredibile. Prova a raccontare ad un gommonauta o motoscafista convinto quanto sia bello viaggiare spinti dal vento a "soli" 7 nodi di velocità e vedrai la sua faccia. M'è capitato di fare diverse traversate a motore dall'Italia alla Croazia, ma seppur brevi (per lo meno confrontate con la navigazione a vela) le ricordo come dei terribili momenti passati a guardare il mare con il continuo frastuono dei motori, senza quasi poter conversare, in attesa di arrivare finalmente a destinazione. Il tutto al costo di centinaia (o anche migliaia, dipende dall'imbarcazione) di litri di carburante, sprecati come se non ci fosse un domani. Ma molti preferiscono così. Poche ore di navigazione (che io definirei più "fastidio") per arrivare a destinazione, invece di molte a starsene rilassato, magari in compagnia di un buon libro e del mare stesso. Purtroppo, o per fortuna, non siamo tutti uguali.
Ma nessuno di voi pensa che la "patente nautica" non è uno strumento per condurre una barca ma LO STRUMENTO per vivere il mare? Entro o oltre le 12 miglia sono classificazioni correnti: ma il mare non distingue l'appartenenza di un uomo di mare in ragione di un attestato. Il mare valuta solamente il cuore e lo fa guardando molto nel profondo al di là di un carteggio. E' giusto affrontarlo con rispetto (come dalla mia firma)....e giusto affrontarlo con preparazione (un marinaio impreparato è un pericolo per il mare e per se stesso): ma una uscita senza cuore è e rimarrà sempre.....una semplice uscita in barca che è cosa ben diversa da quella che sento nel mio profondo quando mi avvicino a lui Ed è questo quello che vorrei trasmettere a Elena: sia poi fatto a 10 miglia dalla costa o a 50.......poco importa in fondo