In ambedue i casi al giudizio deve essere sottoposta una legge già attiva. Non è pensabile che la C. C. si debba occupare dei disegni di legge.
Ok, quindi nel caso in cui una categoria di cittadini, diciamo dei sindaci, vogliano far verificare la costituzionalità di una legge, l'unica leva che hanno è quella di far partire un processo. giusto?
Peraltro l'ultima legge giudicata anticostituzionale (quella elettorale), se non ricordo male, la firmò Giorgio Napolitano. Mattarella su questo è ancora "imbattuto"
Yess nel caso di un sindaco. Nel caso invece fosse un presidente di regione ( o di provincia per quelle autonome) non vi sarebbe bisogno perché avrebbero la possibilità della via diretta.
Quello che tu dici vale per il diritto privato mentre nel diritto pubblico la cosa è molto più complessa e diversa. Vado a memoria ma per detto argomento credo che il testo su cui studiai io diritto costituzionale si esaurisse in un centinaio di pagine. Detto questo In soldoni si può dire che amministrazione e giurisdizione devono esercitare i loro poteri in conformità con i contenuti prescritti dalla legge. L'amministrazione è tenuta non solo a perseguire i fini determinati dalla legge (legalità-indirizzo), ma anche a operare in conformità alle disposizioni normative stesse (legalità-garanzia). Ho trovato questo articolo che spiega abbastanza bene la cosa. https://www.google.it/amp/s/phastid...daci-rispettino-il-principio-di-legalita/amp/
Diciamo che, a grandissime linee, il Costituente non aveva previsto esattamente che in Italia, da qualche anno, le leggi non le fa più il parlamento ma il governo. La (cruda) realtà è questa. Quindi, ESSENDO COMPLETAMENTE D'ACCORDO COL CONCETTO DI FONDO CHE LE LEGGI SI RISPETTANO, io non vedrei un'ordinanza comunale come quella in questione come un attentato ai poteri dello Stato, considerando anche il tema di cui si occupa.
Sempre di leggi dello Stato, si parla.(1) Sempre di leggi dello Stato, si parla.(2) Da oggi ritengo ingiusto il pagamento dell'Irpef, del Tiket sanitario, del parcheggio a pagamento, i sensi unici, i pedaggi delle autostrade, i biglietti del treno, la tassa di soggiorno, l'IVA, il canone Rai, poi riterrò ingiusto dover pagare un idraulico, l'elettricista, le sigarette, perfino un auto. Vado e prendo a piacere, perchè non condivido l'idea che io debba pagare o sottostare alle leggi. Chiamatemi Tarzan.
Intendevo dire che il salvagente giuridico della verifica costituzionale ha come premessa un passaggio in parlamento che oggi di fatto non esiste più (rectius è solo formale). Domanda: se domani si approvasse un decreto che comporti la commissione di un illecito (non solo un reato quindi), saremmo tutti d'accordo nell'aspettare l'eventuale intervento della corte costituzionale? Io non tanto
E, comunque, la storia (anche recente) è sempre ironica con sè stessa https://www.ilfattoquotidiano.it/20...ova-io-non-celebrero-i-matrimoni-gay/2719210/
Nooo, per carità. Entreremmo in un ginepraio in cui siamo già entrati altre volte. Esecuzione di un ordine dell'autorità, fatto costituente palesemente reato oppure no, ecc ecc.
Rieccomi tornato dalle dolci colline umbrotoscane, provato dalle lunghe notti di gelo incatenato davanti alle sedi di banca etruria e di MPS (appena tiro giù i files dalla macchina fotografica, favorirò le immagini..), ho passato lunghi minuti a leggere quello di cui state parlando, e a cercare di capire se 'sti maledetti sindaci che sono contrari alle sacre leggi del mio amato governo gialloverde, vanno fucilati, o quantomeno lapidati... Mi sorge però un quesito: come mai, quando anni fa, i sindaci della lega difendevano a spada tratta i trasgressori delle "quote latte", invitandoli a trasgredire una legge comunque recepita dal nostro paese, e che ancora oggi fa pagare molti soldoni di sanzioni a noi tutti, e che ha fatto invece guadagnare tanti soldoni ai produttori, questi problemi di illegalità locale, non venivano a galla?
Ma si che venivano a galla dai su non è che perché ora sei giallino non ti ricordi più nulla eh? O erano gli altri che non ricordavano... ah bho non ricordo
C'è stata anche la storia dei matrimoni gay, anche li mi pare che i sindaci abbiano fatto di testa loro, tra cui anche sindaci grillini? Non ricordo. A no erano quelli leghisti, boh, sono confuso: https://www.ilpost.it/2019/01/03/du...sobbedienza-alle-leggi-sbagliate-e-una-virtu/
Per quanto riguarda noi frequentatori del topic, se se n'è discusso qui (e sinceramente non ricordo) non credo che qualcuno di noi abbia sostenuto una teoria diversa da quella che sosteniamo oggi, ovviamente salvo prova contraria. Una legge, vuoi sulla quota latte piuttosto che sulle unioni di fatto o in tema di sicurezza, può essere da ciascuno di noi liberamente giudicata giusta o sbagliata in base alle proprie idee, ma non può essere disapplicata da un sindaco in virtù di una diversa appartenenza politica. Infatti abbiamo discusso su questo, non della legge in sè. Per quanto riguarda invece la questione meramente politica, sono assolutamente d'accordo con te; in tal senso le parole di Rotondi erano e sono dirimenti: "In politica ciò che si dice vale esclusivamente per il momento in cui lo si dice". Aveva (ed ha) ahimè ragione, nessuno si salva da questo principio ancora.
Non capisco però l'assioma "non sei d'accordo con me = ti devi dimettere". Soprattutto se chi lo dice giustifica qualunque azione con l'altro assioma "sono stato eletto = faccio quello che voglio". Che almeno per fare il sindaco di una grande città hai preso la maggioranza assoluta al ballottaggio e non uno striminzito 17%
Credo che il “ non sei d’accordo “ debba essere inteso come “ se non vuoi applicare le leggi dello stato” il che, se così fosse ci sta tutto.