Ciao a tutti... è da un po' che ci penso, e se portassi il mio 330d in pista? In pista ci sono andato per un certo periodo con la moto e devo dire che è un esperienza unica, le moto sportive però sono già animali da pista mentre le auto di serie lo sono molto di meno nonostante assetto e cerchi da 17. In particolare ho tre dubbi: 1. il motore può reggere 25 minuti di pista? 2. le gomme da strada possono sopportare uno stress tale senza perdere grip e comunque senza che io le debba cambiare appena finita la sessione? Potrebbe aver senso procurarsi un treno "da pista" da usare solo nelle occasioni. 3. i freni di serie possono reggere lo stress? In particolare pensavo di andare a Monza giacché da gennaio mi trasferisco a Milano. Voi che ne dite?
per le gomme penso che sicuramente ti convenga prendere un treno a parte da usare solo in pista... per il motore ho letto da molte parti che se viene scaldato per bene prima non ci son problemi o almeno non dovrebbero essercene se lo tiri per bene... magari sempre dando un occhio alla temperatura!! per i freni non saprei... ma ho dubbi che in mezzora di pista non si sovraffatichino..
per le gomme penso che sicuramente ti convenga prendere un treno a parte da usare solo in pista... per il motore ho letto da molte parti che se viene scaldato per bene prima non ci son problemi o almeno non dovrebbero essercene se lo tiri per bene... magari sempre dando un occhio alla temperatura!! per i freni non saprei... ma ho dubbi che in mezzora di pista non si sovraffatichino..
Re: E se la portassi in pista? Dipende molto dalla pista, Monza è molto veloce, quindi per le gomme non avrai problemi (esperienza personale), se il motore è originale non ci sono problemi, i freni....sono sempre un problema per tutti; alla peggio rischi di dover cambiare il liquido dei freni se lo mandi in ebollizione...
Re: E se la portassi in pista? Monza non e' una pista particolarmente affaticante per le gomme e neppure in maniera particolare per il motore che sebbene giri in alto per parecchio tempo viene abbondantemente raffreddato durante i lunghi rettilinei. Discorso a parte per i freni. Frenando come si deve a Monza si manda in crisi l'impianto dopo pochi giri (2 o 3 in genere) e l'usura di pastiglie e dischi e' notevole.
Re: E se la portassi in pista? Hai 2 pareri identici ( ) cosa aspetti, entrare, scaldare, sgonfiare le gomme (-0.5 bar) e tirareeeeeee!
Re: E se la portassi in pista? Non farmici pensare....sono proprio di merda! Ma sai cos'è grave, è che quando mi danno auto di cortesia (Z4 3.0, New 520i, 330 i) i freni mi sembrani piì efficienti, duratori e soprattutto non fanno rumore!
Sì, buttala in pista e vedrai che ti diverti! Per le gomme non conosco Monza da vicino, ma in genere le stradali soffrono. I freni pure, ma nei turni da 25 min. non sei obbligato a staccare sempre all'osso. Certo se vuoi fare le cose per bene un bel treno di slick e di pastiglie dure per quando giri è l'ideale.
quto in pieno... Oppure, se vuoi solo divertirti senza eccedere, ogni 2 - 3 giri fai raffreddare il tutto (poi lo senti quando non "rende" più)...
Re: E se la portassi in pista? in svizzera ti danno anche l'auto di cortesia? qui in italia è proprio un altro mondo...
Allora tiriamo le somme: 1. le gomme a Monza più di tanto non si dovrebbero consumare e/o cedere 2. il motore regge, cmq controllo la temperatura 3. i freni è meglio farli freddare ogni tanto. Ma la mia domanda, forse un po' banale, è: se i freni si surriscaldano perdono efficienza progressivamente o di colpo... non è che mi faccio un bel lungo alla fine del rettilineo?
Dipende molto dal circuito in cui ti troverai a girare. Monza tra i vari circuiti italiani e' uno dei piu' esigenti per i freni se non il piu' esigente in assoluto. Si devono fare grosse staccate (alla prima variante e' facile superare i 200 km/k e si entra a meno di 60 km/h...) che mandano in crisi l'impianto. Sulla mia la crisi si manifesta con un fortissimo vapor-lock che manda il pedale a pavimento. Il fenomeno non e' improvviso ma si verifica rapidamente (2 o 3 giri al massimo) con un graduale allungamento della corsa del pedale del freno. Invece fino ad oggi fenomeni di fading non ne ho mai riscontrati. Cio' non toglie che gestendo la frenata con attenzione si possa girare ugualmente e divertendosi. Certo i tempi non saranno particolarmente brillanti. Piu' teneri con i freni (ma non con le gomme) sono Varano e Misano. Specialmente Misano e' un bellissimo circuito con punti decisamente da pelo..... Varano e' un circuito corto e piuttosto banale sul asciutto che diventa divertente sul bagnato. Ci sarebbe anche Lombardore ma definirlo un circuito e' un espressione troppo forte. Pero' e' un traversodromo del massimo livello. I consumi di gomme sono altissimi ovviamente.....
Grazie della esauriente spiegazione :) mi spiegheresti però meglio la differenza tra fading e vapor lock? cmq il concetto l'ho capito: dopo qulche giro il pedale allunga progressivamente la corsa, al che devo frenare più lentamente per un po' al fine di far raffreddare l'olio altimenti rischio di trovarmi a spingere il pedale a fondo con l'auto che non frena più...
Innanzitutto dico che è un piacere trovare il Ranger su questo forum, sono nuovo su it.discussioni.auto ma qualche volta vado a leggermi i post vecchi (quando i nuovi fan cagare) e se non erro questo individuo, caro aspes, è un cinghiale mica da ridere :-)))). Bene bene, ce ne vogliono sempre . Peccato non che non posta più su IDA. Per quanto riguarda le gomme fossi in te non mi preoccuperei più di tanto, non è che le fotti in un colpo solo, tantomeno se fai 1 sola sessione. A Monza cmq non sono severi e ti puoi fare una sessione da 40 minuti senza che nessuno rompa il cazzo (c'è gente che ha esaurito il pieno pagando 1 sola sessione ). Però io fossi in te aumenterei le pressioni di tanto, anche 3.5-4 bar davanti e dietro, così la gomma si deforma di meno e assorbe meno calore, ergo si surriscalda di meno e vai anche più forte sul dritto. Per le pressioni ci sono teorie discordanti, ma la dominante (di netto) è quella che prevede gomme molto gonfie, per evitare di trovarsele a 200 gradi. Se vai lì con pressioni di serie cmq va bene lo stesso. Per il motore, di elaborati ne sono morti un po' , ma di originali basilarmente siamo a posto. Tranne per qualche M3 esplosa di troppo, vero Ranger? Fossi in te farei però quelli che fanno in molti, ossia ogni 3 giri ti fai un rettilineo andando piano (tipo 160kmh) così l'aria raffredda e eviti ogni problema. Fai anche il cooldown all'uscita, perchè il tuo è un motore turbo. Serve anche per i freni sennò raffreddandosi in maniera disuniforme da fermi (disuniforme perchè la parte del disco dentro la pinza è da essa tenuta calda) rischi di piegare i dischi (qualcuno accenna anche a problemi di vetrificazione dei freni). Farsi 5 minuti a 30 kmh nel paddock e nelle stradine antistanti è buona cosa. Questo per iniziare. Poi se le piste per te diventano un abitudine, allora ci si può organizzare meglio. Una macchina dedicata per la pista, misure di sicurezza (sedili racing e cinture), kit freni coi controcazzi eccetera potrebbero diventare indicati, ma la prima volta vai tranqui così.
Ok Ragazzi! mi avete convinto, appena riesco a stabilirmi a milano (a gennaio) provo Monza Con tutti i nostri cavalli, assetti pneumatici ribassati e quant'altro penso che sarebbe veramente un peccato se non facessimo sfogare le nostre bambine in pista... almeno una volta nella loro vita!
Partiamo da lontano..... Ogni oggetto in movimento (auto comprese grazie al lavoro svolto dal motore), in virtu' del suo movimento e' dotato di una certa quantita' di energia cinetica. Tale energia cinetica e' data essenzialmente dalla massa e dalla velocita' piu' precisamente la formula e' questa: E cin= 1/2 M * V^2. E qui si puo' gia' fare una prima importante riflessione. Nel considerare la validita' di un impiante frenante si deve considerare la massa del veicolo e, principalmente, la sua velocita'. Facciamo un esempio: una vettura da 1.000 kg che viaggi a 100 kmH avra' una energia cinetica di 1/2 1000 * 100*100 ossia 5.000.000 j. La stessa vettura che viaggi a 110 kmH avra' una energia cinetica di 6.050.000. Notate come un aumento del 10% della velocita abbia prodotto un aumento di oltre il 20% della energia cinetica. Ecco quindi che la velocita' di un auto e' un elemento importantissimo sia nel progettare l'impiante frenante sia nel suo utilizzo. Un impianto immortale a 100 kmH, puo' andare in crisi a 120 kmh e diventare inservibile a 130 kmH. I freni di un auto hanno l'importantissimo compito di effettuare il lavoro di trasformare l'energia cinetica del veicolo in movimento in energia termica (calore quindi) permettendo alla macchina di perdere velocita' e dunque fermarsi. Questo lavoro viene materialmente realizzato sfruttando l'attrito tra le pastiglie ed i dischi. Questo attrito produce una notevole quantita di calore evidenziata spesso dai dischi freno che diventano incandescenti. Calore che provoca tutta una serie di problemi all'impianto frenante di cui i due piu' frequenti sono il cosidetto fading ed il vapor lock. Vediamo per prima il fading. Le pastiglie sono composte da materiale di vario genere (cariche, elastomeri, fibre, abrasivi etc) tenuti insieme da resine termoindurenti. Quando la temperatura della pastiglia supera un certo limite le resine leganti iniziano a produrre dei gas (i cosidetti gas di fading) che creano un cuscinetto tra il disco e la pastiglia stessa impedendo un contatto diretto tra gli stessi e riducendo notevolmente l'efficacia della frenata (come capita all'aderenza tra asfalto e ruote in caso di acquaplaning). Il pedale del freno rimane consistente ma il risultato che se ne ottiene e' decisamente inefficace. Questo problema generalmente si presenta su vetture leggere e poco veloci in cui si usano spesso pastiglie economiche di scarsa qualita. E' per ovviare a questo problemo che spesso si usano "scavare" dei solchi sulla superficie del disco (le cosidette baffature). Questi solchi permettono di creare delle vie di fuga per i gas di fading riducendo l'importanza del fenomeno. Spesso il termine fading viene usato anche per indicare la perdita di efficacia dell'impianto frenante che si verifica quando la pastiglia raggiunge temperatura di lavoro cosi elevate da vedere il suo coefficiente di attrito ridursi indipendentemente dalla produzione dei gas di fading. Il vapor-lock magari lo vediamo piu' tardi....
Re: E se la portassi in pista? Proprio per farvi incazzare, all'acquisto di una BMW nuova: -3 anni di garanzie + 2 aggiuntivi a richiesta -10 anni o 100000 km di tagliandi inclusi (tutto compreso, freni e pastiglie incluse tranne i liquidi) -2 cambi ruota all'anno gratuiti (kit inverno-kit estate) -per il primo anno immaggazzinamento gratuito del kit neve -per il primo anno vettuta di cortesia gratuita (e non una smart), a partire dal secondo anno, vettura di cortesia a 15€ al giorno. Non male eh???