La pressione fiscale non diminuirà nei prossimi anni. Secondo il Dpef 2009-2013 pubblicato sul sito del ministero dell'Economia, la pressione fiscale si attesterà al 43% nel 2008 e nel 2009 (dopo il 43,3% del 2007), per poi salire al 43,2% nel 2010. Una leggera flessione è poi prevista nel 2011-2012 (al 43,1%), per poi calare al 42,9% nel 2013. Governo pronto a tagliare 20% del personale dell'istruzione Il mondo della scuola è in fibrillazione: nel periodo 2009-2013 il governo, in base a quanto indicato nella bozza del decreto-legge collegato al Dpef, intende tagliare all'istruzione quasi 8 miliardi in quattro anni. Un obiettivo da raggiungere attraverso una serie di manovre che vanno dalla riduzione di 100 mila cattedre, a quella del 17% del persone Ata (che rappresenterebbe la cancellazione di oltre 40.000 posti di lavoro come assistenti, tecnici ed ausiliari), alla revisione ed all'accorpamento delle materie d'insegnamento. Se il piano dovesse andare in porto il sistema nazionale di istruzione, il più vasto della pubblica amministrazione, si ritroverebbe con il 20% dell'intera forza lavoro in meno. Anche perché i tagli al personale si andrebbero ad aggiungere a quelli approvati dall'ultimo governo Prodi e che già da settembre prevedono l'annullamento di 11.000 posti di lavoro (in larga parte docenti) ed altrettanti per due anni. Il progetto di recupero della spesa scolastica complessiva - che ad oggi si traduce per oltre il 90% nello stipendiare circa un milione e centomila dipendenti - prevede anche il "dimagrimento" dei piani di studio, dei quadri orari (soprattutto alle superiori), dell'innalzamento del numero di alunni per classe, fino al possibile ritorno del maestro unico alle elementari. Questi i risparmi di spesa previsti Complessivamente, nei quattro anni, le economie da centrare dovranno essere non inferiori a 7.832 milioni di euro: 456 nel 2009, 1.650 nel 2010, 2.538 nel 2011 e 3.188 dal 2012. Qualora il ministro Mariastella Gelmini non riuscisse nell'impresa fissata nel Dpef 2009-2013, tutt'altro che facile da realizzare visti i precedenti, il governo ha anche pensato a come centrare in ogni caso l'obiettivo prefissato. Prima di tutto mantenendo in vigore la clausola di salvaguardia introdotta dall'ex ministro dell'Economia Tommaso Padoa Schioppa con la Finanziaria 2007: le risorse eventualmente non risparmiate verrebbero in pratica 'tagliate' comunque attraverso mancati trasferimenti di risorse destinate a coprire altre spese per l'istruzione (in primis le supplenze brevi). Il governo in carica ha inoltre già fissato le basi per la costituzione di una task force di esperti, che sarà formata da ispettori in capo sia al Miur (Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca) che a viale XX Settembre. Nel Dpef si parla, appunto, di un comitato tecnico-scientifico "composto da rappresentati del ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca e del ministero dell'Economia e della Finanze, con lo scopo di monitorare il processo attuativo delle disposizioni al fine di assicurare la composita realizzazione degli obiettivi finanziari previsti". Gli esperti ministeriali sono attesi da una grande mole di lavoro: tra gli obiettivi del governo non vi è solo la riduzione delle spese, ma, sempre secondo l'articolo 70 del Dpef, anche l'incremento di un punto percentuale del rapporto alunni-docenti, già a partire dal prossimo anno, e "da realizzare - si legge nel documento - entro l'anno scolastico 2011-2012, per un accostamento di tale rapporto ai relativi standard europei". Molta rilevanza viene data, sempre nel documento programmatico del governo, all'azione dei dirigenti, sia ministeriali che a capo di ogni istituto: in base contratto di valutazione dell'operato dei presidi, chi di loro non dovesse applicare le nuove indicazioni, facendo 'saltare' il risultato prefissato, potrà vedersi decurtato lo stipendio attraverso la sospensione dell'indennità di risultato. Ma non solo: i dirigenti che non rispetteranno le consegne rischieranno anche di essere trasferiti d'ufficio in altre sedi. E per loro non si esclude nemmeno il licenziamento. Una possibilità sinora mai messa in atto, ma che in un momento così delicato per la scuola potrebbe tradursi in un'arma davvero potente. Ovviamente in mano al governo. Pensavo che Visco e Padoa Schioppa non fossero più al governo, invece
...dicevano l'altro giorno alla radio che il problema della scuola italiana (e della scarsità della remunerazione degli insegnanti rispetto alla media europea) sta nel mostruoso numero di insegnanti a questo punto sorge una domanda: dove li mettono questi?
Ma infatti io sono favorevolissimo ai tagli: quello che non capisco è perchè tagliare e contestualmente non ridurre la pressione fiscale...
Ok, faccio 2 conti. Abbiamo un debito pubblico di 1600 miliardi di euro. L'obiettivo europeo è, se non sbaglio, di portarlo al 50% del pil, quindi più o meno dimezzarlo. Dobbiamo recuperare 800 miliardi di euro. 10 miliardi di euro di avanzo positivo all'anno per 80 anni. Ok, posso dire addio alla diminuzione delle tasse finchè sono in vita
Si certo, come no. Un conto è portare il disavanzo a 0 (entrate annuali - uscite annuali = 0), un conto è pareggiare la voragine debiti pregressi (1600 miliardi di euro), per cui servirebbe che entrate annuali > uscite annuali per il prossimo secolo, o forse 2.
Considerando che poi ogni anno si parte da -70 miliardi di euro dovuti agli interessi sul debito... mission impossible
x recuperare un bel pò di soldini basterebbe pagare con uno stipendio normale tutte quelle teste di ***** di ministri senatori ecc....invece che toglierli all'istruzione... e rimandare a casa tutti quegli stronzi extracomunitari che ammazzano e rubano e poi bevono e mangiano in carcere alle spalle nostre...
Bastasse solo quello... Servono provvedimenti strutturali. Ragazzi sono 1600 miliardi di euro...1.600.000.000.000 €
si e credi che se volessero non ci riuscirebbero??non in 2 anni certamente....è solo che dietro cè tutta un altra storia....e cè che chi campa....e ha i suoi tornaconti..
Vuoi che ti risponda sinceramente? Credo che anche con tutta la buona volontà di questo mondo sarebbe quasi impossibile a meno di misure fortemente impopolari. Eliminazione di tre quarti dei dipendenti pubblici ad esempio. Se è vero che adesso assumono 1 persona ogni 8 che vanno in pensione, quanta c.a.z.z.o di gente c'è in più dio santo?
sarebbe quasi impossibile....volere è potere...!:wink:solo che finche viene meglio non volere...... cmq tanto ormai la situazione è questa....l'inflazione è salita alle stelle x tutto...la gente normale non arriva + a fine mese....si fa i bamboccioni fino a 35 anni se va bene....lo stile di vita italiano di porta ad apparire anche se non hai...quindi finanziamenti su finanziamenti...banche e finanziare...ladri autorizzati...però assunzioni con contratti a 3 mesi x 3 mesi... e la disoccupazione e diminiuita!!!!il problema principale fino a qualche anno fa era questo...ora tutto apposto!:wink: aspetto solo che arrivi una crisi seria x farmi due risate...
La mia ricetta per i conti pubblici è la seguente: 1) smantellamento completo del settore pubblico. Solo le FDO e l'Esercito restano catalogabili come impieghi "pubblici", per l'ovvia dipendenza dai rispettivi ministeri 2) Smantellamento delle legioni di portaborse/autisti/faccendieri che ogni deputato si porta appresso. Si prende ad esempio il modello svedese (uno a caso) e via 3) Esproprio coatto di TUTTI i beni immobili del Vaticano e vendita al miglior offerente italiano o estero Mettiamo assieme i punti 1/2/3 (anche se basterebbe il 3) ed il disavanzo pubblico lo colmiamo entro il 2008
...mai detto ...non c'è stato un settore che è uno che da quando è stato privatizzato in italia non sia stato subito preso da cartelli, sarebbe lo sfascio