@Alebmwx3 ho due domandina per te. Una risposta me la sono data ma vediamo cosa pensi tu. Io, persona fisica residente in un paese Extra UE, acquisto in Italia un'auto usata da un venditore professionale. Il contratto viene firmato in Italia, il pagamento ovviamente eseguito in Italia e l'auto viene consegnata, dietro mia indicazione, ad un trasportatore di mia fiducia che la porta fino alla dogana. Esportazione e sdoganamento sono pertanto affar mio. Nelle condizioni particolari il venditore scrive "MACCHINA VENDUTA SENZA GARANZIA" e che devo versare, con due pagamenti distinti, il prezzo imponibile e una somma, a titolo di deposito cauzionale, pari all'IVA eventualmente dovuta, somma che mi sarà restituita dopo la presentazione dei documenti che attestano l'esportazione. Secondo te quali sono le conseguenze dal punto di vista legale della clausola "macchina venduta senza garanzia"? La seconda domanda: dopo 15 giorni dal ricevimento dei documenti di esportazione (alla faccia dell'immediatezza) il venditore mi restituisce il deposito cauzionale dedotti circa 32 euro di spese che la sua banca gli ha addebitato per i bonifici che gli ho fatto. La tua considerazione?
Tale clausola è assolutamente inefficace. Il venditore appartiene alla UE e pertanto deve attenersi alle normative previste in tale ambito. La garanzia di conformità può essere attivata dal consumatore per tutti gli acquisti effettuati sia fisicamente che online nell'intera Unione Europea. Questo significa che il venditore dovrà rispondere di eventuali difetti di conformità anche se l'acquirente/consumatore è di un altro Paese. Ritengo anche illegittimo ( sempre non fosse previsto contrattualmente) l’aver trattenuto una somma sulla restituzione della cauzione ma trattandosi di importo irrisorio lascerei correre
Esattamente la stessa conclusione a cui sono arrivato io... Peraltro, a mio avviso, poiché la clausola viola una norma imperativa, non solo la stessa dovrebbe considerarsi come non apposta ma, a questo punto, dovrebbe decadere ogni altra clausola che limita la loro responsabilità. Non era contrattualmente prevista la trattenuta di alcuna commissione... A tuo avviso questo non implica anche un'appropriazione indebita? Lo sfizio in parte me lo sono già tolto dandogli dei pidocchi. Un'altra parte me lo leverò scrivendo a BMW Italia per sollecitarli a fare formazione alla loro rete vendita.
In termini strettamente giuridici la fattispecie di reato c’è. Che poi convenga azionarsi per una così Modica cifra anche solo con una denuncia che potrebbe essere archiviata ancor prima di arrivare sul tavolo di un giudice, è atro discorso.
Ecco, la mia era più una domanda sulla fattispecie che non sulla perseguibilità. Cmq a volte basta poco... seguivo un cliente di Roma che ha dovuto smazzarsi la rottura di una denuncia per truffa per un importo di poco superiore a 100 euro, il tutto per un disguido. Certe volte procedono per il nulla...