Assolutamente sì! Il solo passaggio ad alimentazione elettrica non sarebbe comunque "sostenibile" (parola abusata in questo periodo), questo passaggio deve per forza di cose essere affiancato da altri cambiamenti, quali un maggior utilizzo dei mezzi pubblici. Purtroppo io non mi trovo nella possibilità di poter usare i mezzi pubblici per andare a lavoro, ma per gli altri spostamenti li tengo sempre in considerazione, e quando mi conviene (costo, tempi, comodità), li scelgo al posto dell'auto. Per far si che il ricorso all'utilizzo dell'auto privata diminuisca sempre più però, occorre che istituzioni, utilizzatori e costruttori si muovano tutti nella stessa direzione. Istituzioni devono far si che le reti pubbliche siano un'alternativa valida e creando delle infrastrutture che rendano possibile il passaggio a tecnologie maggiormente eco-friendly, utilizzatori devono essere disposti a cambiare le loro abitudini, e costruttori devono cambiare il loro modo di fare businness, integrando servizi di mobilità condivisa e spingendo sulle tecnologie a minor impatto ambientale. Il fenomeno dei SUVoni ammassati davanti alle scuole di sicuro non da grande speranza per il futuro, ma se ricordo bene statistiche e ricerche di mercato indicano che le nuove generazioni (generazione Z) sono sempre meno attratte dal possesso di una vettura e addirittura vedono meno "necessario" il fatto di avere la patente di guida.
tutto giusto. noto con piacere che alcuni concetti (per me) importanti sono condivisi. io so che posso fare di più e meglio. quello che penso è che se riesco a cambiare le mie abitudini quotidiane posso anche gestire meglio una passione come quella dell'auto o della moto. mi spiego meglio: se non ho necessità di comprare un'auto "buona per tutto", posso gestire meglio quei mezzi che invece sono destinati al divertimento del weekend o delle vacanze.
Infatti ci sono molti che teorizzano il fatto che, se l'automobile sarà relegata ad utilizzo "di piacere" non è detto che il passaggio ad un utilizzo condiviso e ad una più larga offerta di auto "a basso impatto" corrisponda necessariamente alla fine dell'offerta di auto concepite principalmente per il piacere di guida, anzi, in molti teorizzano che la richiesta di auto focalizzate sul piacere di guida rimarrà costante (se non in aumento) e quindi pari modo rimarrà disponibile l'offerta da parte dei costruttori.
eh ma c'è ancora molto da lavorare su certe mentalità. qui dentro più volte sono stato "pizzicato" sulla mia mania del car sharing e mi piace talmente tanto rispondere che quasi quasi compro un monopattino elettrico solo per polemizzare un po' in materia
io ero più tentanto dall'mp3 piaggio (devo fare 50 Km/ giorno), ero pure andato a farmi fare un preventivo quando hanno bloccato la sperimentazione dello sharing, ma poi ho desistito perché già mi immaginavo i lamenti di @DodoStabe
@DodoStabe potrà parlare quando saranno soddisfatte almeno 2 delle seguenti condizioni: - si sarà deciso a vendere il 330; - avrà ristretto il campo delle papabili sostitute a massimo 3 modelli; - avrà venduto un paio di moto. fino ad allora, MUTO
Conosco un tizio, appassionato di mountain biking come il sottoscritto, che non possiede alcuna vettura e che, per andare a pedalare in montagna in giornata, prende il treno, ci carica la bici, scende alla stazione di destinazione e si arrampica tra boschi e monti. Gli viene bene perché abita in centro a Milano, dove i mezzi pubblici non scarseggiano affatto (e nemmeno le soluzioni di qualsiasimezzo-sharing) e dove in circa un'ora di treno può arrivare a Lecco (per dire una destinazione), dove partono parecchi percorsi interessanti. Ma se io volessi fare qualcosa di simile, dovrei andare in stazione (a Treviso), verificare se qualcuno dei pochissimi treni al giorno in partenza per Calalzo (BL) consente anche di caricare la bici, arrivare a destinazione in "sole" 2h 52m (per un percorso di 88Km!!!), da lì farmi la mia bella pedalata sui monti e poi, nel tardo pomeriggio, decidere se dormire sulla panchina della stazione o cercarmi un albergo, perché dovrei attendere almeno il giorno dopo per prendere il treno del ritorno. E non parliamo di car sharing o soluzioni del genere perché al di fuori dei grandi/grandissimi centri urbani non ci sono economie di scala sufficienti a giustificare la realizzazione di un simile servizio. Altro esempio? Un'amica, residente in centro a Milano, priva di autovettura, doveva andare (e tornare) in giornata a Vimercate: impossibile farlo col car sharing perché fuori dai confini del servizio o comunque sarebbe stata altissima la probabilità di non trovare una vettura disponibile per il ritorno. Impossibile anche con i mezzi pubblici, perché pur combinando al meglio treno e bus, sarebbero occorse circa due ore di viaggio per il modestissimo spostamento e lei doveva essere a destinazione entro le otto di mattina. Restava dunque il taxi (proibitivo per il costo) o l'affitto di un'auto da Hertz/Avis/ecc, da prelevare necessariamente il giorno prima e riconsegnare il giorno successivo all'appuntamento se fosse rientrata dopo le 19.30. E parliamo di andare da Milano a Vimercate. Insomma, anche volendo, siamo ben lontani da un servizio pubblico che possa essere veramente sfruttato da tutti. Solo quando saremo veramente pronti per tutto ciò sarò ben lieto di salutare definitivamente il mio naftone
credo sia proprio questo che @LupoTHP intendeva quando dice che tutti devono fare qualcosa in più. ad oggi, una macchina in famiglia è imprescindibile. ciò non toglie, secondo me, che se si riesce ad ottimizzare i percorsi, quella macchina non necessariamente deve essere una all rounder. nel senso che, se un giorno la tua amica deve andare a Vimercate, ci può andare anche con una smart elettrica, volendo. non è necessario avere una golf a gasolio.
Se vivessi a Tokyo sarei ben contento di aver un'unica auto in garage (magari una AE86) da utilizzare anche solo 1 volta al mese.. per il resto solo treno e affini. Peccato che in Italia è molto difficile sopravvivere senza auto... dovrebbero sviluppare meglio l'offerta di car sharing (anche da città a città), re-introdurre uber e fornire le città di monopattini elettrici come San Diego e Los Angeles (bird).
In realtà io volevo dire altro (e cioè che anche chi ha deciso di non possedere alcun auto e vive in un grande centro urbano incontrerà sicuramente dei limiti invalicabili), comunque sono d'accordo sull'osservazione. Su questo siamo (politicamente) molto indietro. Premesso che i monopattini elettrici sono un vero rischio se mescolati al traffico stradale, perfino in un centro urbano caotico e pavimentato con sanpietrini come quello di Lisbona ci sono almeno 4 servizi diversi di questi giocattoli. Qui invece stiamo ancora a discutere su come allontanare definitivamente Uber dall'Italia.
io invece penso che non siano più pericolosi di una bicicletta, sia per il guidatore che per gli altri utenti della strada.
provato 2 xiaomi diversi e mi sembrano abbastanza maneggevoli e stabili. non so che modelli abbia bird a San Francisco e Lisbona.
Credo siano dei Segway modificati, comunque ci sono diverse società con vari modelli. A San Francisco in salita non riescono a spingere sufficientemente ed in discesa non frenano abbastanza. Nei tratti piani si possono usare senza difficoltà, ma sulle strade in discesa (con pendenze assurde) solo un kamikaze ci riproverebbe. A Lisbona problemi simili su salite e discese, con l'aggravante dei sanpietrini, delle strade strettissime e di un traffico urbano totalmente indisciplinato: se non mi hanno stirato è solo perché sono stato più volte rapidissimo nel saltare sul marciapiedi. Degli statunitensi possiamo dire tante cose, ma la loro educazione al volante è nettamente superiore a quella degli europei in generale e degli italiani in particolare (loro allo stop si fermano sempre). Avendo più di 40 anni credo di essere capace di affrontare consapevolmente il rischio, ma nelle mani di un ragazzino la probabilità che qualcuno si faccia male seriamente è parecchio elevata, soprattutto nelle nostre città in cui pavimentazione e dimensioni delle strade a volte non sono adeguate nemmeno per delle motociclette, figuriamoci per dei monopattini elettrici.
A San Francisco non li ho visti, ma sono stato a nob hills la maggior parte del tempo. Però li ho usati tantissimo a San Diego, uno spettacolo!
beh comunque sono 2 città con pendenze importanti io li ho provati a Torino con pendenze prossime allo zero, qualche ciclabile e soprattutto corsie laterali dei grandi viali che caratterizzano la città, quindi esattamente lo stesso habitat dove guido la bicicletta, e sinceramente non penso di aver rischiato la vita più di quanto faccia in bici. effettivamente in una città come Roma potrebbe essere difficoltoso ma ho visto che a Milano ormai la gente li usa molto.
Proprio a Nob Hills ho corso i rischi maggiori (in discesa). Negli USA hanno strade larghissime e automobilisti molto disciplinati: in quasi tutti i centri urbani californiani ci sono N servizi di bike sharing che funzionano eccellentemente. L'Europa, soprattutto quella del Sud, è una storia ben diversa. Parlando del mezzo in sé, avendo ruotine molto piccole ed un baricentro molto alto, sono molto più instabili e scattosi di una bicicletta con ruote da (almeno) 26".
Io sono vecchio dentro. La macchina quando è ferma è da considerarsi bene immobile e quindi da investimento Inoltre non mi piace condividere sto bene da solo
