Leggevo che il trasporto privato su gomma incide per le polveri sottili per il 16% mentre i riscaldamenti per il 68%. Sui riscaldamenti non si può fare nulla?
ci sono norme che regolano le temperature di esercizio, le detrazioni per l'efficientamento energetico, i divieti ormai in quasi tutte le città di costruzione di camini a legna... fare molto di più di questo non è facile, ormai.
Scusa ma come si vuole passare all'auto elettrica potrebbero farci passare alla pompa di calore o no?
Diciamo che quanto si è fatto negli ultimi 15 anni ha solo peggiorato! Si è spinto per il riscaldamento a pellet e si sono incentivate le biomasse, quindi quanto si era "guadagnato" dal miglioramento del traffico veicolare (nonostante ci siano più auto) si è ripreso e con gli interessi in termini di emissioni da riscaldamento. Soprattutto in pianura padana, dove molti in possesso di caldaie a gas sono passati al pellet. Una follia da ecologisti isterici e politici ignoranti, visto che il particolato che scaturiscono è pari a diverse auto diesel senza fap per una singola stufa... Inoltre in città sono in funzione riscaldamenti centralizzati con caldaie a gasolio di 30 anni fa e gli edifici (soprattutto gli storici) sono inefficienti. Anche le strutture degli anni 50-60 sono inadeguate per gli standard odierni e sono in numerosità maggiore, visto che l'italia si è costruita soprattutto in quegli anni. Cosa di può fare? VIETARE il pellet e obbligare un riconversione al gas e all'elettrico con pompa di calore, il processo sarebbe comunque lento e graduale, il pellet è una realtà consolidata ed economica. Quindi continueranno ad accanirsi sulle auto, chiuderanno le città e poi si accorgeranno che il problema è un altro...Quindi cosa fanno? Mah con le città chiuse e i mezzi pubblici che abbiamo, giocheranno a domino suppongo, piangeranno le attività chiuse e diranno che c'è la crisi e il tutto sotto una bella cappa da riscaldamento...Poi non saprei, forse toglieranno l'abitabilità alle case con prestazioni energetiche inferiori a B, non saprei la stupidità e l'incapacità degli ecologisti della domenica non ha limiti!
ma finchè l'energia elettrica viene prodotta come viene prodotta, il vantaggio non sarebbe tangibile. anche per rispondere a Strato, a Torino, città più inquinata d'Italia da diversi anni, riscaldamenti a gasolio, se ce ne sono ancora, sono pochissimi, sul totale, i camini sono vietati da tempo immemore, ostacolano in tutti i modi non solo i riscaldamenti autonomi ma anche le caldaie per l'acqua sanitaria (imponendo l'obbligo della canna fumaria che sfoga al di sopra del tetto), il teleriscaldamento è ormai una realtà consolidata. eppure i livelli di inquinamento permangono e solo quando c'è vento o piove i livelli di PM10 si abbassano. che poi quello che bruciano per il teleriscaldamento sarebbe anche da vedere. a volte qualche dubbio c'è. purtroppo sì.
Il punto è che come al solito si ragiona prevalentemente sulla base di interessi economici da parte di alcuni poteri forti e per altra parte sulla base dell'ignoranza e miopia dei politici. Se oggi tutto il popolo italiano (o europeo, o mondiale) passasse istantaneamente alla propulsione elettrica, oltre a dover sostenere una spesa in bolletta assolutamente incompatibile con il reddito complessivo, non ci sarebbe nemmeno la capacità di soddisfare una simile domanda. Oltretutto, in altri mercati come ad esempio quello dei dispositivi portatili (smartphones, tablets, laptops, smartwatches, ecc) ci si sta accorgendo che l'approvvigionamento di accumulatori di energia (le batterie, insomma) sta diventando il vero punto debole dell'intero sistema.... senza considerare, poi, quello che sarà il costo in termini ecologici del futuro smaltimento di un tale "patrimonio". Insomma, inutile fare le leggi per promuovere le auto elettriche, se contemporaneamente non si provvede ad installare colonnine per la ricarica, aumentare gli investimenti nelle fonti rinnovabili (eolico, solare, geotermico, idrico, ecc), magari anche ridurre accise e costi, investire nel riciclo degli accumulatori, ma soprattutto fare un piano progressivo di passaggio dall'una all'altra fonte con un orizzonte temporale sufficientemente lungo da garantire una certa economia e al contempo salvare questo cavolo di pianeta. Alcuni stati lo stanno facendo, ma sono pochi, agiscono isolatamente e sulla base di propria convenienza. Bisognerebbe invece pensare non come individui, ma come specie (cit.). In attesa di ciò, vale a dire finché l'acqua non arriverà alla gola di tutti, godiamoci i nostri diesel e proseguiamo nella vita di tutti i giorni.
La Francia sta già iniziando a fare retrofront sui Diesel e con la loro storia dei bollini a breve i moderni Diesel Euro 6d saranno equiparati ai Benzina. Vedremo tra 8/10 anni che accadrà ma per ora il diesel resta una solida realtà!
Se e quando farò il pieno di elettroni in 5 minuti facendo poi 7/800 km, allora il diesel potrà andare in pensione.
vanno ribaltati alcuni concetti, a mio parere. non si può pensare di comprare una macchina a gasolio solo perchè una volta l'anno bisogna farci 800 km. dobbiamo iniziare a pensare di poter utilizzare i mezzi pubblici utilizzando strumenti di mobilità integrata per coprire il cd. ultimo miglio e non usare mezzi che vanno soltanto ad intasare i centri urbani. non solo per una questione di inquinamento quanto per la vivibilità dei centri città. anche il concetto di andare a vivere in periferia, lasciando i nostri favolosi centri storici disabitati o come alloggio più o meno di fortuna di extracomunitari, va rivisto.
Pienamente d'accordo e pienamente disponibile ad utilizzare quanto più possibile mezzi pubblici, non solo per l'ultimo miglio, ma....... che le amministrazioni pubbliche e le cosiddette ex municipalizzate si mettano in testa che per erogare un servizio di trasporto pubblico non basta acquistare degli autobus (o dei treni) e assumere dei conducenti!! Se mancano requisiti quali puntualità, frequenza, operatività 24x7 (o quasi), capillarità, capacità, chiarezza informativa, programmazione, prezzi adeguati, rapidità ed efficienza, ci credo che sui mezzi pubblici ci viaggi solo una minima parte della popolazione ed i bilanci finiscano per essere sempre in rosso. Non basta chiudere al traffico i centri storici per obbligare la gente ad utilizzare il trasporto pubblico urbano se questo funziona comunque male! In Giappone se un treno ritarda di 15 secondi l'amministratore della compagnia si scusa pubblicamente su tv e giornali: qui fino a mezz'ora di ritardo non accettano nemmeno reclami. Spesso si legge di pendolari indiavolati perché il treno che dovrebbe portarli a destinazione arriva già pieno e non c'è modo di salirvi. Autobus e tram a volte funzionano fino ad un certo orario, dopodiché devi per forza sperare di trovare un taxi per tornare a casa. E mille altri casi che dimostrano la totale inadeguatezza dei mezzi pubblici italiani. Insomma, è vero che tutti vorremmo l'auto parcheggiata sotto casa per andare dove ci pare, quando ci pare e come ci pare, ma è anche vero che se ci fosse un servizio di trasporto pubblico in grado di portarmi a destinazione tutti i giorni ed in qualsiasi momento, evitandomi del tutto lo stress della ricerca di parcheggio, di dover lottare nel traffico con milioni di altri automobilisti, di sperare di ritrovare l'auto quando torni a prenderla e mille altre rotture di palle, allora sarei il primo a mettere la firma.
tutto condivisibile, ci mancherebbe. aggiungo, però, che a volte vince la pigrizia dei cittadini. ti faccio il mio esempio: abito a 3 km dall'ufficio (dove ho il parcheggio riservato). solitamente prendo il tram sotto casa (ho abbonamento) che mi lascia a 200 metri dall'ufficio. ecco, a volte la tentazione di prendere la macchina è forte ma poi penso che quei 200 metri forse saranno l'unica attività fisica della giornata e che se facessero tutti come me intaseremmo completamente le strade delle città e alla fine prendo volentieri il tram (che tra l'altro passa ogni 5 minuti).
Comprendo perfettamente, altroché. Per uscire di casa devo obbligatoriamente attraversare un viale in cui ci sono più scuole: alle 8 del mattino e alle 13 circa c'è un corteo infinito di SUV che deve lasciare e recuperare un ragazzino alla volta davanti al portone della scuola...... nessuno, ma proprio nessuno dei genitori è disposto a fermarsi un po' prima od un po' dopo: stanno tutti in fila, bloccando completamente la strada, in attesa di arrivare esattamente davanti all'ingresso. Premetto che parliamo di ragazzini di circa 11/15 anni, non di bambini di età prescolare. Se è questo che trasmettiamo ai nostri figli, come potremo pretendere che un domani accettino di viaggiare su mezzi pubblici?
