Tutte cose che mi sembra di non aver negato nei miei post precedenti, anche se nel caso di 50, Renegade e Doblò non mi è chiaro se si riferiscano al motore da due litri o al mille sei. Il succo del discorso non cambia comunque. Per il caso del 3.0 in Usa, FCA dovrà dimostrare all'EPA di non aver barato. Mentre per il caso europeo mi sembra tutto ancora più pretestuoso che altro. Mi spiego, se le norme europee prescrivono che i test di omologazione spettano al paese di origine del costruttore, al momento, senza dati reali, potremmo dire che tutti barano, o che magari nessuno lo fa. Per questo ci andrei cauto, come già detto in precedenza [emoji6]. Ps: certo che I 5S menzionati da Mauretto fanno un certo effetto [emoji51][emoji23]
diesel gate VW; scattano le manette in USA Quello di cui parli.....o meglio, a cui alludi......mi sa molto di nazionalismo a oltranza, che a quanto pare in Italia latiti abbastanza, al contrario di altri paesi (Germania e Francia in primis), dove invece è molto più sentito e soprattutto professato.Soffermandoci su quest'ultimo punto, io penso che noi Italiani abbiamo un modo tutto nostro di professare questo nobile sentimento, dato che a parole ci accaniamo se qualche persona appartenente a paese straniero, qualunque esso sia, mette in discussione (nella fattispecie) la regolarità di motori prodotti in Italia, ma poi ci si accorge che proprio gli italiani che si irretiscono ( a ragione dico io)per queste fantomatiche accuse, provenienti da paese straniero, nella vita di tutti i giorni vanno in giro con auto prodotte proprio in quel paese.Qualcosa non mi torna.Qui dentro gli unici che dovrebbero risentirsi e a ragione veduta avrebbero davvero titolo per difendere Fca sono quelli come mio padre che hanno continuato a comprare le Fiat, per non dare soldi ad aziende straniere, esattamente come fanno la stragrande maggioranza dei tedeschi e dei francesi con i loro prodotti e cosa che dovremmo fare anche noi in Italia (me per primo) per dare davvero un seguito concreto a tante belle chiacchiere lette qui dentro.La mia non vuol certo essere una critica verso nessuno , la mia è solo una constatazione, atta a far riflettere un attimo tutti (me per primo) sul fatto che oltre a parlare da italiani, dovremmo forse cominciare a comportarci anche da italiani, prendendo scelte coraggiose e abbandonando quella vena di ipocrisia che storicamente ci contraddistingue come popolo, agli occhi delle altre nazioni Europee.Spero di essere stato sufficientemente chiaro senza dare adito a fraintendimenti.Saluti. Inviato dal mio iPad utilizzando Tapatalk
diesel gate VW; scattano le manette in USA Tutto corretto e condivisibile. Nel mio caso più che parlare di italiani nazionalisti volevo far notare come non possiamo prendere come oro colato gli attacchi che arrivano alla nostra industria dalla Germania, perché loro non sono superpartes come non lo è l'Italia. Anzi, sono molto interessati. Quanto al comprare auto italiane, l'atteggiamento giusto è quello di non avere pregiudizi, nel mio caso il Boxster non aveva concorrenti italiani mentre la Golf è aziendale ed è stata scelta su una lista chiusa che non prevedeva auto italiane.
Ho solo preso spunto dal tuo pensiero.Il mio post non era di certo atto a criticare nessuno qui dentro e men che meno te che apprezzo per la lucidità e l'imparzialità che manifesti nei tuoi post.Buon week end[emoji1]. Inviato dal mio iPad utilizzando Tapatalk
Tutto questo in momento importante per FCA sulla scena mondiale al momento del rilancio del marchio ALFA....chiaramente da fastidio a qualcuno Inviato dal mio iPad utilizzando Tapatalk
Dieselgate, indagato il numero uno di Audi: “Frode e emissione di certificati falsi”. Perquisizioni a casa e negli uffici Coinvolti anche altri membri del cda del marchio tedesco, parte del gruppo Volkswagen. L’Agenzia federale dell’automobile Kba ha ordinato la scorsa settimana il richiamo di circa 60.000 Audi A6 e A7 dopo la scoperta di un "software illegale" in grado di distorcere i livelli di emissione di gas inquinanti di F. Q. | 11 giugno 2018 12 Dieselgate, Volkswagen Un altro tassello si aggiunge nelle inchieste sul Dieselgate, lo scandalo dei dati falsati sulle emissioni dei veicoli diesel che ha coinvolto Volkswagen. Dopo le ultime perquisizioni in Germania negli uffici di Bmw, ora tocca a un altro marchio di Volkswagen: il numero uno di Audi, Rupert Stadler, è indagato insieme ad altri esponenti del consiglio di amministrazione della società dalla Procura di Monaco II. Lunedì 11 giugno, fanno sapere gli inquirenti, sono state perquisite le abitazioni private e gli uffici personali di Stadler e di un altro membro del board. A entrambi sono contestati il reato di “frode” e di aver contribuito “all’emissione di certificati falsi“. Un portavoce del marchio ha riferito all’agenzia Afp che “Audi collabora con le autorità”. L’Agenzia federale dell’automobile Kba ha ordinato la scorsa settimana il richiamo di circa 60.000 Audi A6 e A7 dopo la scoperta di un “software illegale” in grado di distorcere i livelli di emissione di gas inquinanti. Nel corso dell’indagine i tribunali tedeschi avevano già fatto irruzione nelle case e nei luoghi di lavoro dei dipendenti Audi in Germania a febbraio, marzo e aprile, compresa la sede centrale di Audi a Ingoldstadt. Diversi pubblici ministeri tedeschi hanno avviato indagini per frode, manipolazione del mercato azionario e pubblicità ingannevole nei confronti dei dipendenti di Volkswagen e dei suoi marchi Audi e Porsche, ma anche di Daimler e Bosch. Attualmente sono sotto inchiesta l’ex amministratore delegato di Volkswagen, Martin Winterkorn, e il suo successore Martin Muller, oltre che l’attuale capo del consiglio di sorveglianza del gruppo, Hans Dieter Poetsch, e l’attuale ceo di Volkswagen, Herbert Diess. Lo scandalo è scoppiato nel settembre del 2015, dopo che l’Agenzia ambientale degli Stati Uniti (Epa) ha accusato Volkswagen di aver equipaggiato 11 milioni di auto diesel, di cui circa 600.000 negli Stati Uniti, con un software in grado di truccare il risultato dei testi antinquinamento e di occultamento delle emissioni fino a 40 volte gli standard consentiti. Lo scandalo è già costato al gruppo tedesco più di 25 miliardi di dollari in richiami di veicoli e procedimenti giudiziari. Intanto il presidente della Confindustria tedesca, Dieter Kempf, si è scagliato duramente contro il management dell’intero settore automobilistico tedesco. “Chi ha fatto errori deve chiamarli con il proprio nome, scusarsi, ripararli, assumersi la responsabilità e quindi recuperare fiducia”. Dopo l’esplosione del Dieselgate, infatti, ha spiegato Kempf, “non vi nascondo che mi sarei aspettato un altro comportamento” dai produttori di auto. Ma le indagini sulle presunte emissioni truccate non sono confinate solo all’Europa. Nel febbraio scorso il quotidiano tedesco Bild am Sonntag ha reso noto che gli investigatori americani avrebbero scoperto l’utilizzo da parte di Mercedes di un software potenzialmente illegale analogo a quello utilizzato da Volkswagen per superare i test di omologazione dei suoi motori diesel. È di poche settimane fa, invece, la protesta dei sindaci di Parigi, Bruxelles e Madrid contro la Commissione europea: l’accusa è di aver “legalizzato” il dieselgate permettendo ai costruttori di auto di sforare i limiti di emissione Euro 6 con le deroghe introdotte nel 2017. di F. Q. | 11 giugno 2018
vediamo le nuove motorizzazioni EU7 ecc... come andranno in tal senso credo staranno particolarmente conservativi in futuro
Dopo le perquisizioni, il CEO di Audi è stato tratto in arresto, probabilmente i magistrati hanno ravvisati rischi di fuga e/o manomissione di prove http://www.repubblica.it/economia/2...edesca_ferma_il_numero_uno_stadler-199293479/
Se vero, questo episodio (la vendita al pubblico di prototipi e vetture usate per i test e gli sviluppi anziché rottamarle) è molto più grave del dieselgate a mio avviso: https://www.quattroruote.it/news/in...li_di_pre_produzione_venduti_al_pubblico.html
Dalla mia esperienza posso affermare che anche Porsche fa la stessa cosa....stavo trattando un 718 con tutti gli optional a listino ed al momento della trattativa finale al venditore é scappato di dirmi che l'auto era stata usata come auto "qualità" in Svezia su neve da Porsche e che in seguito ai test era rientrata per i ripristini in fabbrica per poi essere immessa sul mercato. Invece Lamborghini da anni demolisce le auto test.
Nulla di male, se dopo i test le auto vengono revisionate in fabbrica! Rottamare auto seminuove è un vero spreco!Brava VW che rispetta l' ambiente!
Quindi VW sarebbe un'azienda seria perchè non rottama le auto di test sebbene abbia venduto auto più inquinanti di quanto dovrebbero perchè "addomestica" il software delle proprie centraline Bah!
Il problema non è l’inserimento sul mercato di auto stressate meccanicamente (d’altro canto le auto usate per test e corsi in pista vengono poi vendute al pubblico) bensì la vendita di auto con caratteristiche non conformi al libretto, quindi di fatto non omologate. Questo è gravissimo e potenziale fonte di problemi legali in caso di sinistro.
Si racconta che una volta a un corso per alcolisti anonini si presero 2 vermi e si immersero in 2 bicchieri diversi: in uno c'era acqua, nell'altro alcool. Quello immerso nel bicchiere d'acqua arrivò al bordo del bicchiere e riuscì ad arrampicarsi sul bordo, mentre quello immerso nel bicchiere di alcool rimase stecchitto. Quando la persona che teneva il corso chiese cosa se ne poteva dedurre, si alzò uno dalla.seconda fila e disse: "Che bevendo alcool si tengono lontani i vermi". Morale: qualunque cosa accada o qualunque evidenza portiate, certe persone vedranno sempre quello che vogliono vedere.
Ma come fai a fare certe affermazioni? Chi t' ha detto che poi queste auto non vengano omologate secondo le specifiche dei modelli poi entrati in regolare produzione?Secondo te poi VW ed altri costruttori correrebbero ulteriori rischi dopo il diesel - gate che ha comportato enormi sanzioni e danni d'immagine? Senza contare che su queste auto va offerta una garanzia ed in caso d' eventuale incidente mortale, la casa sarebbe chiamata a risponderne, non stiamo parlando di un paio di scarpe e soltanto i soliti allocchi credono all' "asino che vola" e mettono i "mi piace" sotto i post sciocchi.
Stiamo discutendo di un fatto riportato da un articolo. Nell’articolo puoi leggere che i richiami sono effettuati per presunto mancato rispetto dell’omologazione. L’autorevolezza della fonte implica che sia lecita la discussione in essere. Ho portato l’attenzione su quello che è il reale elemento di disquisizione.