Del pensiero liberale | Pagina 2 | BMWpassion forum e blog
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Del pensiero liberale

Discussione in 'Politica' iniziata da on a friday, 24 Maggio 2010.

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  1. on a friday

    on a friday Presidente Onorario BMW

    6.337
    946
    9 Gennaio 2009
    Reputazione:
    90.505
    E81 120d Attiva - R 1200 GS
    Prenoto i biglietti ;) /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20">

    Il nero sfina :D /emoticons/biggrin@2x.png 2x" width="20" height="20">
     
  2. Il_Bardo_di_Monaco

    Il_Bardo_di_Monaco Amministratore Delegato BMW

    4.108
    597
    9 Giugno 2009
    Reputazione:
    165.066
    118d E87 Nazgùl Edition
    Paghi tu? :D /emoticons/biggrin@2x.png 2x" width="20" height="20">

    il enro sfina si...le entrate dello stato -.-'
     
  3. SenzaUnaBMW

    SenzaUnaBMW Direttore Corse

    2.035
    127
    26 Febbraio 2009
    Reputazione:
    55.036
    =18 :D
    Politica di esportazioni più massiccia ?

    Oppure hanno imparato da noi (modestamente) che è possibile accumulare debito su debito senza problemi ? :mrgreen:
     
  4. *Fede*

    *Fede* Presidente Onorario BMW

    7.253
    364
    13 Agosto 2007
    Reputazione:
    344.286
    320d Touring E46
    Ma per qualcuno è mai esistito davvero il liberismo?

    E se si,in quali contesti?

    E' durato tanto?

    Io credo che il "concetto" oggi,rimanga tale,fine a se stesso.

    E' nell'idea stessa del liberalismo un principio di autoadattatività,che la storia ha sempre bocciato.

    E' già difficile connubbiare idee e azioni a livello individuale,figuriamoci se contestualizziamo a livello macro;e con macro non intendo solo le interazioni tra individui di una stessa comunità,ma interazioni ancora più alienanti,quelle internazionali.

    Una rete complessa e articolata,che necessità PER FORZA di regole gestionali di base.

    Io credo che la forma liberale odierna stia cercando giorno dopo giorno,di adattarsi alle sfide che il fenomeno della globalizzazione ha lanciato al mondo intero...le interconnessioni tra Stati,a livello politico sociale ed economico,ci costringono a rivedere quasi quotidianamente,i rapporti di forza in questa enorme ragnatela.

    Ecco quindi come l'accezione di uno Stato interventista sia sempre presente.

    Io sono un forte sostenitore del liberalismo ideologico,soprattutto in ambito economico;assecondo sempre volentieri l'ideologia Marxista del Capitale (che aimè pochi conoscono),la quale incita alla produzione di profitto,mantenendo però una sottile forma di controllo per garantire se non un'identica,almeno una proporzionata distribuzione delle risorse .

    Ma per i fatti che ho prima enunciato,capisco come l'evoluzione del mondo,implichi un forse più che proporzionale controllo super partes...

    Qualche centinaio di anni fa,la forma della "Mano invisibile" dell'economia,aveva riscontro in quanto agiva ancora in un contesto locale...oggi,l'autoregolamentazione di un'economia statale non ci può essere nella misura in cui non ci può essere un'equilibrio tra le forze economiche globali.

    L'Interazione oggi,va di pari passo con una crescente forma di controllo (lo ripeto).

    Ed è qui il paradosso contemporaneo.....Libertà di circolazione,di azione,di espressione e la crescente indipendenza dal condizionamento individuale (tanto bramata e sostenuta ma nemmeno troppo vera),pretendono in maniera più o meno subliminale,una limitazione "gestionale" che effettivamente male si accorda,almeno in linea di principio,con la libertà unanimemente riconosciuta.:wink:
     
  5. on a friday

    on a friday Presidente Onorario BMW

    6.337
    946
    9 Gennaio 2009
    Reputazione:
    90.505
    E81 120d Attiva - R 1200 GS
    E' indubbio che la correlazione stretta fra mercati (del lavoro, commerciale e finanziaria) ponga oggi un'esigenza di limitazione dell'autodeterminazione degli scambi. Troppo diverse infatti sono le basi di partenza fra, ad esempio, un Paese europeo ad economia matura ed un Paese emergente o addirittura di frontiera.

    Per venire alla tua domanda iniziale, i principi liberisti sono stati applicati negli anni '80 dalla Thatcher e da Reagan e, in misura meno significativa, dai Friedman Boys dell'università di Chicago in Cile.
     
  6. *Fede*

    *Fede* Presidente Onorario BMW

    7.253
    364
    13 Agosto 2007
    Reputazione:
    344.286
    320d Touring E46
    Verissimo:wink:

    C'e anche la componente di disomogeneità tra le varie realtà economiche che pone forti limitazioni nell'idea dell'autodeterminazione.:wink:

    Non solo un differenza nei sistemi economici,ma anche nei contesti culturali locali...infine,forti divergenze nella velocità stessa del processo e dello sviluppo economico:wink:
     
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