Assolutamente no!!! certo è vero che probabilmente chi stava già bene,con la crisi odierna soffre meno la situazione,mentre chi era già ad un passo dal baratro,ora ci è cascato dentro,ma ciò mi pare abbastanza ovvio ed è un classico nella storia dell'umanità.Riguardo al ceto medio,è preoccupante la situazione a cui rischia di andar incontro,senza le giuste contromisure di sto passo tenderà a dissolversi,entrando a far parte della fascia più bassa,situazione che neppure il governo precedente ha saputo prevedere,allora forse si poteva far qualcosa.IMHO
nel mio piccolo..... 18-20 mesi fà....partiva un cantiere e la lista di prenotazioni era superiore rispetto alle unità abitative.... ...oggi qualche soluzione (a cantiere finito) resta a locazione....
La fai facile La Antonio Merloni ha Philco, Atlantic e Tecnogas, tra gli altri. La Merloni TermoSanitari ha Ariston e Thermowatt, ad esempio.
penso che 2 annetti di sana contrazione economica non ce li togliera' nessuno. ... ora non sparatemi a palle incatenate, ma forse in fondo non e' neanche del tutto negativo: - si raffredderanno i prezzi delle materie prime, che erano giunti a livelli assurdi - le aziende si ristruttureranno - si eliminera' un bel po di marcio dal mondo finanziario personalmente in tutto cio' vedo solo un grande pericolo: che la Cina vada a fare shopping di aziende ( e know-how) a prezzi stracciati in USA...
- un bel pò di gente resterà a casa dal lavoro, una bella vacanzina NON pagata. e anche se fosse parzialmente pagata, non è per nulla bello..
no non e' bello e magari ci finisco dentro pure io detto cio', il nostro sistema economico, da quando lo si monitora, e' sempre andato a cicli ed adesso e' arrivata la picchiata. normalmente si ristruttura e si migliora nei tempi difficili e non in quelli facili quindi concordo con andras, nel pieno della notte incomincia il nuovo giorno:wink:
Ragazzi bisogna tenere duro e sperare che l'economia globale reagisca,nell'edilizia vi dico che il lavoro si è ridotto a metà,almeno per quando riguarda le piccole imprese(nella mia zona),ovviamente son saltati vari posti di lavoro e si son ridotte le commesse,percui l'indotto (fornitori di materiali,artigiani specializzati,fornitori vari)sentiranno il calo,è una catena.IMHO
Ne dubito anche se non so come lavorino nella tua zona. Al giorno d'oggi i prezzi più alti son derivati da maggiori costi,e visto l'andazzo nell'edilizia potrebbero salire ancora,vedasi il costo sicurezza elevatissimo ormai,e vedasi anche solo la spesa giornaliera di un operaio specializzato,assicurato e con cassa edile(quello che il lavoro ci sia o no vuol esser pagato).Per non parlare del costo dei mezzi,strutture e gli investimenti per il rinnovo pressoche obbligato dell'attrezzatura,ma quando si ha una certa mentalità poi certe cose non si vogliono capire.IMHO
Questa è la mia situazione: L'uso delle ferie arretrate A Stezzano, vicino Bergamo, la Brembo, sta rispondendo al forte rallentamento del mercato dell'auto e alle fermate di diverse settimane delle case automobilistiche, «anche attraverso l'utilizzo di strumenti ordinari di gestione come per esempio consentire ai dipendenti che ne facciano richiesta un utilizzo più ampio delle ferie», dicono dalla direzione delle risorse umane. Del resto due giorni fa i dati dell'auto hanno annunciato un crollo delle vendite e in tutta Europa i grandi gruppi, da Fiat a General Motors a Bmw, hanno sospeso la produzione. Così non si sono aperti, l'altra mattina i portoni di Mirafiori. La Fiat ha fermato per due settimane , fino 16 novembre, tutte le linee, ad eccezione di quelle per l'assemblaggio dell'Alfa Romeo «Mito». Intanto se a Fiorano, vicino Modena, il management di Panariagroup, che produce ceramiche di lusso, sta ancora valutando quali provvedimenti adottare per compensare la fase di calo della produzione, a Rimini, alla Scm, uno dei maggiori gruppi mondiali di macchine per la lavorazione del legno, il direttore delle risorse umane Michele Marcantonio spiega che «l'azienda sta utilizzando le ferie arretrate e sta programmando un periodo di fermata di fine anno più lungo. Anziché una settimana come avevamo concordato, saranno due settimane. Però non è detto che questo possa bastare». Il recupero ferie, in una fase in cui si parla di recessione, suona come un campanello d'allarme che «anticipa l'arrivo di un periodo di cassa integrazione», dice Susanna Camusso della Cgil. L'Inps richiede infatti che prima di farvi ricorso vengano smaltite le ferie arretrate e i permessi. Il recupero ferie più o meno sollecitato, da qualsiasi lato lo si guardi, ha il suo vantaggio per la busta paga. Consente infatti di salvare tutto lo stipendio, visto che le ferie sono pagate interamente, mentre la cassa integrazione prevede che venga corrisposta soltanto una parte.