In un momento mai così travagliato del panorama automobilistico internazionale dove ci sono fusioni, strette di mano e sorrisi ammiccanti ogni secondo ormai (Fiat-Chrysler, Fiat-GM Europe, Fiat qualche altra cosa, etc etc), ci si chiede come mai - uno dei più grandi costruttori tedeschi - non si lanci all'interno del carrozzone. Il "New York Times" ha intervistato Friedrich Eichiner, BMW's chief financial office che ha illustrato la volontà di restare indipendenti. Friedrich Eichiner, BMW's chief financial office Mr Eichiner ha illustrato i vantaggi di mantenere questa indipendenza come un fattore distintivo in più, secondo il quale i clienti sarebbero disposti a pagare pur di distinguersi dalla massa. "Le persone vogliono differenziarsi gli uni dagli altri? Credo di sì, e così sarà anche in futuro". Questo potrebbe esser anche vero, ma il NYT, va a fondo ed analizza il rovescio della medaglia: gli svantaggi. Una ipotetica fusione con un'altra società, o un qualsiasi altro costruttore automobilistico, farebbe in modo di ottenere una condivisione su larga scala di componenti, ammortizzare i costi per lo sviluppo dei modelli futuri e sopratutto di aumentare i margini di profitto per singolo modello. Come contrappunto Eichiner porta l'esempio di GM dove: " [...] il gigantismo non protegge nessuno [...] " Ecco che quindi il core-business di BMW, per garantire la propria indipendenza, sarà il posizionamento upmarket di alcuni modelli e il rafforzamento delle peculirità di esclusività, che - secondo a quanto riporta Eichiner - sarà la chiave di volta per la sopravvivenza futura. Qui però entra in gioco il "QUASI". Già, perchè, si starebbe approntando una maggior collaborazione con i rivali storici di Daimler-Benz. Secondo quanto riferito da Sergio Marchionne (A.D. Fiat Group), per poter sopravvivere in uno scenario del genere, ogni casa automobilistica dovrebbe arrivare ad una "massa critica" di circa 5 milioni di veicoli venduti: per un costruttore come BMW tale valore si ferma a poco meno di 1.5 milioni. Ed è quindi solo alleandosi e riducendo i costi che è possibile sopravvivere. Ovvio che non vedremo mai componenti Mercedes-Benz su BMW e viceversa, ma ci sarà una stretta collaborazione sullo sviluppo di tali componenti. Altro fattore dove spinge BMW è l'ambiente e l'abbattimento dei consumi. E' notizia da poco trapelata che ci saranno nuovi 4 cilindri turbocompressi in luogo dei precedenti 6 cilindri ad equipaggiare la nuova gamma BMW nella fascia medio-bassa (Serie 1, Serie 3) anche in America per giunta. Tutto questo adattamento ha un costo per la casa bavarese di 1.2Miliardi di €. Attendiamo nuovi sviluppi.
Assolutamente d'accordo con Friedrich Eichiner quando parla di indipendenza e di necessità di distinguersi dalla massa. Per me questa è la chiave di volta del successo per un costruttore di auto di lusso come BMW. Il discorso di Marchionne va bene per un costruttore generalista come Fiat che produce auto per il popolo, nn per BMW che fa auto quasi di nicchia, vedasi a tal proposito il caso Ferrari che con le altre auto del gruppo nn credo proprio che abbia niente in comune. Per quanto riguarda l'alleanza con Mercedes nn credo che darebbe buoni frutti, infatti i due costruttori producono sì entrambi automobili di lusso ma con caratteristiche e peculiarità ben distinte. Faster75
L'importante è che continui a produrre le macchine che ha prodotto sinora. Motori potenti, parchi, guidabilità e doti telaistiche elevatissime.
Auto di lusso? Mercato quasi di nicchia (1.500.000 unità)? Ferrari (meno di 7.000 unità nel 2008)? Ma stiamo parlando della stessa BMW che cerca, con la serie 1, di far concorrenza alle Golf/Audi A3 e che produce una gamma di fuoristrada da far invidia alla Land Rover? (non parlo di soluzioni tecniche ma di segmento di mercato)
Io credo che BMW faccia bene a mantenere una certa aria di esclusività anche se ciò comporterà inevitabilmente ridurre la propria quota di mercato, spostandosi verso prezzi più elevati e volume vendita più ridotto e di nicchia. La fusione con un altro gruppo inoltre potrebbe essere un vero disastro. L'esempio di ciò che probabilmente succederebbe se ciò accadesse ce lo abbiamo proprio qui in Italia, dove si può ben vedere cosa è successo all'Alfa Romeo dopo l'acquisizione da parte di FIAT, tanto che ormai non sono altro che FIAT ricarrozzate (ora per carità non voglio aprire vespai inutili al riguardo, perchè so benissimo lo sforzo che i progesstisti fanno per distinguere le auto del Biscione e spesso ci riescono anche, la base costruttiva è comunque sempre quella). E' pur vero comunque che in Germania l'Audi ha guadagnato molto dalla fusione con Volkswagen, che è riuscita a dare una corretta caratterizzazione alla casa di Ingolstadt, ma con un marchio come BMW non credo sia altrettanto facile, viste le peculiarità motoristiche e telaistiche che la contraddistonguono.
D'accordo. Però dipende COSA si sviluppa insieme e COME lo si utilizza. Se sviluppassero o costruissero assieme componenti di poca importanza o comuni per tutti sarebbe una minor spesa mantenendo cmq inalterate le caratteristiche del mezzo. Certo importante non snaturare l'identità del marchio, ma penso non ne abbiano intenzione. Per far quello stanno riuscendo benissimo da soli visto che si parla di TA, motori a 3 cilindri e connubio SUV - marchio ///M... Qui non c'entra la Mercedes... Quoto! Quelle che HA PRODOTTO però, non quelle che PENSA di produrre... Esatto! Definirla di nicchia ormai è scorretto imho... O hai un prodotto nettamente diverso (Ferrari, Aston Martin, ecc.) a un prezzo inarrivabile per la maggioranza e allora ti distingui e vivi perchè i pochi esemplari che produci li fai pagare un rene, oppure punti sulla quantità di vendite. E per far ciò devi produrre molti modelli per coprire tutte le esigenze del mercato, con un prezzo in linea a quello della concorrenza...
La realtà è che senza una economia di scala, e quindi l'accordo con altri anche solo per componentistica di base, il risultato è quello di pagare le auto molto di più della concorrenza a parità di qualità. Un esempio? Perchè uno steptronic, vecchio e quindi ormai ultra ammortizzato, viene a costare di più dei cambi della concorrenza ben più moderni e sofisticati (es. DSG)?
Pienamente d'accordo con Mr Eichiner sul fatto di distinguersi. Ma a che prezzo? E soprattutto per quanto? E' ovvio che dietro ad una scelta del genere non c'è solo la volontà di distinguersi ma una più che ponderata scelta di mercato che potrà rivelarsi però più che fallimentare. A mio avviso, seguendo il mercato attutale, il futuro dell'auto è quello di avere 3/4 grandi poli che si spartiranno l'intero mercato globale in base al target acquirente. Così, al polo medio (fiat/opel/chrs) si aggiungeranno altri marchi e ne nasceranno di nuovi come "polo macchine di lusso" (es. bmw mercedes audi) ecc... Chi resterà fuori dovrà distinguersi veramente ma non sarà affatto facile e aimè bmw non credo ce la possa fare. Il tutto ovviamente solo ed esclusivamente in base ad alcuni miei studi/previsioni che spero vivamente siano completamente sbagliate!
A mio avviso le fusioni sono utili per marchi che producono auto a larga diffusione e devono minimizzare al massimo i costi. Per quanto riguarda BMW già ha dei costi di produzione più alti e infatti i nostri gioiellini costano più della media... ma l'esclusività è un costo e io ho pagato di più consapevolmente la mia serie 1 sapendo che era l'unica C a TP e con il motore diesel più potente in commercio. Se volevo risparmiare avrei fatto una bravo no? Fanno bene a rimanere indipendenti ma almeno continueranno a produrre auto che danno emozioni! P.s. quanto ad audi sinceramente non la trovo così caratteristica rispetto a VW, io ho avuto sia A3 che golf 4 e si sentiva che erano parenti, eccome se si sentiva!