Berlusconi è perseguitato dalla magistratura?

Discussione in 'Politica' iniziata da LolloSerie1, 20 Gennaio 2011.

Berlusconi è perseguitato dalla magistratura?

  1. Si

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  2. No

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  1. on a friday

    on a friday Presidente Onorario BMW

    5.948
    913
    9 Gennaio 2009
    Reputazione:
    90.505
    E81 120d Attiva - R 1200 GS
    Deve essere di moda, anche la Brambilla minacciò questa cosa.

    Vedrai che domani interviene l'elefantino Ferrara e gli fa cambiare idea ;) /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20">
     
  2. Il_Bardo_di_Monaco

    Il_Bardo_di_Monaco Amministratore Delegato BMW

    4.094
    596
    9 Giugno 2009
    Reputazione:
    165.066
    118d E87 Nazgùl Edition
    :haha

    una mente eccelsa suo pari

    :D /emoticons/biggrin@2x.png 2x" width="20" height="20">
     
  3. Sgranfius

    Sgranfius Top Reference

    33.053
    22.848
    20 Dicembre 2006
    Reputazione:
    2.147.406.198
    Batmo8ile
    Noooo!!! Vuoi vedere che si sono mollati per questo??? :mrgreen::mrgreen::mrgreen:
     
  4. PEPPE X3

    PEPPE X3 Amministratore Delegato BMW

    4.257
    131
    6 Novembre 2009
    Reputazione:
    12.204
    BMW X3-MENDA ex150 euro.4
    :mrgreen::mrgreen::mrgreen::mrgreen::mrgreen:
     
  5. mhimhi

    mhimhi Kartista

    87
    16
    13 Gennaio 2011
    Reputazione:
    555
    Bmw 320Ci Cabrio
    ma voi credete al fatto della nipote di mubarak? pensate che veramente lui voglia farsi processare? Un Po di onestà intellettuale, no?

    ....
     
  6. PEPPE X3

    PEPPE X3 Amministratore Delegato BMW

    4.257
    131
    6 Novembre 2009
    Reputazione:
    12.204
    BMW X3-MENDA ex150 euro.4
    e' piu' probabile che finisca il mondo come disse nostradamus,che berlusca finisca dietro le sbarre!!!!
     
  7. on a friday

    on a friday Presidente Onorario BMW

    5.948
    913
    9 Gennaio 2009
    Reputazione:
    90.505
    E81 120d Attiva - R 1200 GS
    :lol: :lol:

    Lui ha esposto la tesi dell'incidente diplomatico da evitare per motivare il fatto che stava agendo in qualità di presidente del consiglio e così rimandare gli atti al tribunale dei ministri. Una strategia per prendere tempo ;) /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20">
     
  8. Pin

    Pin Presidente Onorario BMW

    7.882
    3.075
    5 Febbraio 2010
    Reputazione:
    972.224.188
    ex R53-R56-R60-F56-F60 --> F60SD
    Berlusconi: farò causa allo stato.

    Perfetto, adesso siamo proprio arrivati. :mrgreen::mrgreen:
     
  9. maumauM5

    maumauM5 Direttore Corse

    2.291
    98
    24 Luglio 2008
    Reputazione:
    16.907
    M5 E39 + 525d E39
    Una causa non si nega a "nessuno" :biggrin::biggrin:
     
  10. PEPPE X3

    PEPPE X3 Amministratore Delegato BMW

    4.257
    131
    6 Novembre 2009
    Reputazione:
    12.204
    BMW X3-MENDA ex150 euro.4
    Gia ma le sue le vuol negare!!
     
  11. Pin

    Pin Presidente Onorario BMW

    7.882
    3.075
    5 Febbraio 2010
    Reputazione:
    972.224.188
    ex R53-R56-R60-F56-F60 --> F60SD
    Ci mancherebbe altro. :mrgreen:
     
  12. ggcapp

    ggcapp Amministratore Delegato BMW

    3.605
    247
    7 Dicembre 2007
    Reputazione:
    58.716
    un paio!
    ottimo editoriale riassuntivo e strategico:



    Berlusconi e la fuga dal processo

    per illudere l'opinione pubblica

    Così il Cavaliere vule sfuggire alle sue responsabilità. Il premier non propone narrazioni plausibili, all'attendibilità documentata preferisce il nonsense

    di GIUSEPPE D'AVANZO CI SONO i fatti e gli aspetti giuridici della controversia e poi, se in stato d'accusa è il capo del governo, è normale che ci siano la contesa politica, il discorso pubblico e il conflitto istituzionale. Ora per mettere un po' di ordine all'affaire e capirci qualcosa, senza essere inghiottiti dal maelstrom di fili che si ingarbugliano nel "caso Ruby", è utile separare i fatti dal diritto, il diritto dalla politica e la politica da un immaginato e molto presunto Zeitgeist, lo "spirito del tempo". I fatti si fa presto a riordinarli. La notte del 27 maggio 2010, Karima El Mahroug (Ruby), una minorenne marocchina, fuggita da una comunità di accoglienza, senza famiglia, senza fissa dimora, senza una fonte di reddito, è accusata di furto e accompagnata in questura. In quegli uffici a notte fonda giunge la voce del presidente del Consiglio che chiede al capo di gabinetto di lasciarla andare - e presto - perché la fanciulla è la "nipote di Mubarak". Si presenterà lì da voi, dice Silvio Berlusconi, una mia "incaricata" (Nicole Minetti) cui potrà essere affidata. Così avviene. Qualche ora dopo, indebitamente e contro le indicazioni del pubblico ministero dei minori, Ruby sarà consegnata alla Minetti che l'abbandonerà sul marciapiede di via Fatebenefratelli in compagnia di una prostituta brasiliana (Michelle). Di quel che accade la notte del 27 maggio non si sarebbe saputo nulla se, più o meno una settimana dopo (5 giugno), Ruby e Michelle

    non se le dessero di santa ragione tra strepiti e minacce. Arriva la polizia. Tutte ancora dinanzi ai poliziotti, dopo l'intervento dei medici.

    È a quel punto che Ruby comincia a raccontare momenti e condizioni che configurano una notizia di reato. È stupefacente come ancora oggi ci siano uomini assennati, come Ernesto Galli della Loggia, che si chiedano, sospettosi, "qual era la notitia criminis che prima della famosa notte in questura ha indotto a mettere sotto controllo la villa di Arcore" (Corriere della sera). "Prima della famosa notte in questura" non c'è stato alcun controllo né ad Arcore né altrove. I controlli sono cominciati soltanto dopo che il racconto della minorenne ha ottenuto qualche riscontro accettabile. Ruby parla della "squadra" di Lele Mora (il suo agente); delle iniziative di Emilio Fede (il talent scout che la scopre a un concorso di bellezza, sedicenne); del "lavoro" della Minetti (maitresse); delle sue visite a Villa San Martino dove ha assistito unica vestita - "solo io lo ero", dice - alle cerimonie orgiastiche organizzate da e per Silvio Berlusconi.

    Sono notizie di reato. C'è un'organizzazione (Mora, Fede, Minetti) che ingaggia prostitute e le offre al capo del governo e fin qui per l'"Utilizzatore" non c'è reato (anche se molto c'è da osservare sul decoro, la disciplina, l'affidabilità, la sicurezza dell'uomo che ci governa). Se però tra le prostitute c'è anche una minorenne, il reato c'è ed è anche molto grave soprattutto quando, per occultarlo, il presidente del Consiglio abusa del suo potere e induce i funzionari della Questura a lasciar andare libera quella ragazza che avrebbe potuto demolirlo con i suoi ricordi. Il pubblico ministero di Milano ritiene di aver raccolto prove così "evidenti" da rendere superflua l'udienza preliminare e necessario un giudizio immediato (lo chiede ora al giudice). L'accusa deve dimostrare che Silvio Berlusconi abusa della sua qualità di presidente del Consiglio per ottenere la liberazione di Ruby (è concussione). Ci riesce in modo documentale. L'intervento del capo del governo produce un'agitazione indiavolata nei funzionari di polizia (ecco il numero ossessivo di telefonate, 24); decisioni oblique (ecco che cosa ha ordinato il pubblico ministero dei minori, inascoltato e contraddetto); comportamenti indebiti (ecco comprovato come i genitori di Ruby - hanno la patria potestà - furono ascoltati soltanto due ore dopo l'affidamento della minore alla Minetti). Dimostrata la concussione (il reato più grave), il pubblico ministero deve documentare che Berlusconi è stato costretto a intervenire per nascondere alla magistratura e all'attenzione pubblica "il *******io" (è la formula scelta da una testimone) che s'organizza in casa a volte anche con Ruby, la minorenne.

    Quindi, è vero che Ruby conosce Berlusconi? Sì, dal 14 febbraio al 2 maggio 2010, si contano 67 contatti telefonici tra Ruby e il presidente. Una telefonata al giorno, quasi. È vero che Ruby è stata ad Arcore? Sì, dal 14 febbraio al 2 maggio 2010 Silvio Berlusconi e la teenager si vedono tredici volte. La minorenne dorme sotto il tetto di Villa San Martino con una frequenza di una volta ogni sei giorni in quel periodo È una prova più che solida della loro frequentazione. Ora bisogna chiedersi che cosa faceva la ragazza per vivere, che cosa ha fatto ad Arcore e dimostrare che le serate dal presidente sono licenziose. Quattro testimoni confermano il primo racconto di Ruby: vedono le stesse scene nel sotterraneo del "bunga bunga": è una routine. Decine di documenti acustici (le telefonate) lo convalidano. Per configurare il reato (sfruttamento della prostituzione minorile) bisogna però dare la prova che tra il capo del governo e Ruby ci sia stato o del sesso o qualcosa che gli somigli (anche un "palpeggiamento", per i minori, è "atto sessuale").

    Le fonti di prova non mancano. Ruby è vissuta di prostituzione prima di conoscere Berlusconi e di prostituzione è vissuta dopo, come molte giovani donne - qualcun'altra ancora minorenne - regolarmente invitate alle "serate del presidente". È una prova logica che Ruby ad Arcore si sia prostituita o sia stata "palpeggiata" (tutte lo sono) e per questo sia stata prima ricompensata con ricchezza, poi ancora premiata con la promessa di cinque milioni di euro per tenere la bocca chiusa sui rapporti con il presidente. Un processo non è altro che una storia. O meglio una comparazione di storie. Si combinano notizie sparse, fatti frammentati, segmenti di eventi. Se ne fa una narrazione. In competizione con un'altra raccontata in modo diverso, da un diverso punto di vista, con scopi diversi (dall'accusa, dalla difesa, dai testimoni), chiede di essere privilegiata da un giudice nel processo rispetto alle altre perché più coerente, più documentata, più dotata di senso.

    Ora è stravagante (in apparenza) che Silvio Berlusconi non proponga alcuna narrazione plausibile. Preferisce all'attendibilità documentata, il nonsense. Naturalmente parla dell'affaire. Anzi ne straparla con asfissiante logorrea in quei suoi flussi verbali d'impudenza monstre. È vero che la "storia" narrata dalla difesa può legittimamente essere parziale, partigiana, addirittura manipolata e fuorviante, ma anche per la difesa vale la regola che chi afferma che un fatto è vero ha l'onere di dimostrare la verità della sua affermazione. Appena l'altro giorno (4 febbraio), ricevendo a cena i deputati del Gruppo dei Responsabili, Berlusconi ha detto di non aver "mai avuto colloqui diretti con questa Ruby, è solo una ragazza che mi è stata segnalata, nulla di più". Cancellate le prove evidenti del contrario (i contatti telefonici, i soggiorni in villa, le sue stesse ammissioni). Il premier ripete di non aver mai saputo che Ruby fosse minorenne. Ora lasciando cadere le testimonianze che lo contraddicono, perché allora il capo del governo chiede al capo di gabinetto di "affidare" Ruby alla Minetti (si "affidano" i minori, non i maggiorenni)? Perché ostinarsi a ripetere "non ho mai pagato una donna", quando i documenti bancari, le agende delle ragazze, le loro conversazioni dimostrano il contrario: sempre egli paga le donne che ospita e con cui fa sesso? Perché continuare a ripetere che davvero credeva Ruby "nipote di Mubarak"?

    Appare chiaro che Berlusconi non ha alcuna intenzione di dimostrare in un processo al giudice la sua innocenza. Il premier sa bene che le testimonianze raccolte per le indagini difensive tra le ragazze che mantiene, i dipendenti che retribuisce e ministri che accoglie nel governo (Frattini, Galan, Bonaiuti) - tutti testimoni party-oriented - pesano sulla bilancia della giustizia come un fiocco di polvere. Non può ignorare che alcune iniziative possono essere smascherate in un batter di ciglia (dice d'essere in grado di dimostrare che Ruby era maggiorenne quando l'ha incontrata e a Milano corre voce che presto apparirà un passaporto taroccato). Racconta questa storia: sono ricco e generoso, per rilassarmi organizzo di tanto in tanto qualche festa con ragazze che hanno bisogno di aiuti che io non nego e senza chiedere nulla in cambio come è accaduto anche con la "nipote di Mubarak" che non ho toccato neanche con un dito anche perché non l'ho mai incontrata. È fumo negli occhi. È illusionismo. È imbroglio. Berlusconi ha rinunciato già al processo (aveva promesso che lo avrebbe affrontato a viso aperto). I fatti sono per lui inaffrontabili e vuole giocare la partita fuori del processo.

    Vediamo come. Egli confida di persuadere l'opinione pubblica con omissioni, favole e qualche trucco sublunare. È la manovra che gli consente di creare un ambiente favorevole a un colpo di mano "politico" che sottragga il processo ai giudici di Milano. E, se non il processo, almeno le fonti di prova: pensa a un decreto d'urgenza per correggere l'uso delle intercettazioni, anche degli "ascolti" che lo mettono nei guai. Non si può dire che sia un tableau à sensation. Lo si è già visto. Berlusconi chiede che sia il potere politico che ha - e quindi il governo che presiede; la maggioranza parlamentare che ha nominato o comprato - a togliergli le castagne dal fuoco. Pretende che il pubblico ministero di Milano sia dichiarato incompetente (dottrina e giurisprudenza lo negano) per volontà e decisione politica. Invoca il giudizio del Tribunale dei ministri ("sono anche loro togati, no?", dice). Non spiega che, per giudicare, quel Tribunale deve essere autorizzato dal Parlamento: un consenso che sarà sempre negato. La storia, la narrazione dietro cui nascondere le sue responsabilità deve tenersi lontana dai fatti. Lontano dai fatti, il premier può lasciarsi proteggere da un bislacco "avvocato" e da un inatteso "testimone". Il difensore che Silvio Berlusconi si è scelto è il Parlamento che controlla e corrompe.

    Lo ha già mosso contro la procura di Milano (nei giorni dell'autorizzazione negata alla perquisizione dell'ufficio del ragiunatt che paga le zambraccole). Ancora lo muoverà facendogli presto sollevare un conflitto di attribuzione e uno scontro totale contro la magistratura e forse contro il capo dello Stato (che già chiede: dov'è l'urgenza per il decreto intercettazioni?). Il testimone chiamato a scagionarlo non è tra gli attori dell'affare penale. È un'opinione pubblica affidata ai tecnici della contraffazione. La litania che salmodiano, questa volta, non ripete troppo la favola della "persecuzione giudiziaria". È una tiritera quasi privata, intimista, intimidatoria. Fa leva sulla mancanza di fiducia in se stessi degli italiani, in una mancanza di orgoglio e di amor proprio del Paese. L'argomento, ripetuto come una filastrocca, è questo: "Chi sono io, chi sei tu per giudicare? Siamo tutti uguali, siamo tutti inclini a fare il male e quanti cercano o fanno finta di essere onesti sono solo dei santi o degli ipocriti, ma in entrambi i casi che ci lascino in pace". Queste domande dovrebbero custodire lo spirito del tempo. È nota la fallacia del concetto di colpa collettiva, di chi sostiene che, se giudicati, tutti risulteremmo colpevoli: fai prevalere il concetto di colpa collettiva e non resterà più nessuno da chiamare per nome. È quel che pretende il Re denudato.

    Per fortuna - ci ha spiegato Hannah Arendt (Responsabilità e giudizio) - esiste ancora nella nostra società un'istituzione dove è impossibile sfuggire alle proprie responsabilità, dove ogni giustificazione di carattere astratto e generico - dallo Zeitgeist, alla sessualità, al narcisismo - crolla. In un'aula di tribunale non vengono giudicati tendenze, culture, antropologie, ma persone in carne e ossa che hanno commesso atti perfettamente umani, ma violando le leggi che riteniamo essenziali per l'integrità del nostro vivere comune (c'è qualcosa di più sacro del corpo dei minori?). I problemi giuridici e morali, è vero, non sono la stessa cosa, ma possiedono comunque una certa affinità, perché "entrambi presuppongono la facoltà del giudizio".

    È giustappunto un giudizio, il giudizio che Berlusconi non può permettersi né accordare ad alcuno. È un possibile giudizio che gli italiani dovrebbero consentirsi perché non è vero che nessuno può essere responsabile o possa rispondere degli atti che ha commesso, dei comportamenti che ha tenuto. La possibilità di giudicare appare, nel tempo che ci separa dall'inizio di questo processo, lo "scandalo" che deciderà dei nostri giorni futuri.

    (10 febbraio 2011)
     
    Ultima modifica di un moderatore: 10 Febbraio 2011
  13. Il TONYM

    Il TONYM Guest

    Reputazione:
    0
    Premesso che ci ho impiegato mezzora a leggere il post,volevo capire una cosa.Da una parte si dice che

    dall'altra

    Era una ladra che viveva di espedienti o una prostituta d'alto borgo?
     
  14. Il_Bardo_di_Monaco

    Il_Bardo_di_Monaco Amministratore Delegato BMW

    4.094
    596
    9 Giugno 2009
    Reputazione:
    165.066
    118d E87 Nazgùl Edition
    la prima...Berlusca la resa la seconda...

    pero' non è favoreggiamento della prostituzione..nooooo ;) /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20">
     
  15. Head

    Head Presidente Onorario BMW

    16.085
    752
    11 Maggio 2005
    Reputazione:
    39.502
    E91 Futura S.G.
    Ho risposto SI, anche se intendo dire che è perseguitato dal PD e dall'IDV che hanno un inbubbio peso, sudditanza psicologica e potere sulla magistratura.
     
  16. Il TONYM

    Il TONYM Guest

    Reputazione:
    0
    Ma allora non tornano i conti..se da Febbraio 2010 conosceva e frequentava B. (che la pagava),che bisogno avrebbe avuto di andare a rubare? E' stata fermata a fine Maggio 2010 per furto,quindi era gia "in carriera"...e andava anche a rubare con i migliaia di euro che guadagnava alle "feste" di Arcore...? :-k
     
  17. 325Ci

    325Ci Amministratore Delegato BMW

    2.952
    223
    3 Febbraio 2009
    Reputazione:
    14.091
    bmw e46 325 ci cabrio
    Sì, come no.

    Perchè, chiaramente, il mondo non è pieno di ragazze che la danno via senza colpo ferire per i motivi più vari? No, macchè...:wink:

    In questa discussione tutto ha preso una piega monodirezionale nei confronti della politica, per cui sarebbe scandaloso e, principalmente, inaudito, che l'esponente di turno possa godere dei favori sessuali di giovani donne. E, in ogni caso, sarebbe "colpa" sua.

    Eppure si ignora, o si finge di ignorare, che normalmente la gnocca, il bene fungibile per eccellenza -sì, più fungibile del denaro tanta ce n'è-, viene elargita dalle titolari per i motivi più vari: al capo, possibilmente sulla scrivani dell'ufficio, per l'aumento, al direttore di banca per un aiutino sulla pratica di mutuo, al lattaio per non pagare il conto, al tipo conosciuto da 20 minuti in discoteca perchè c'ha il carrera...

    Ora, essendo abituato ad approcci abbastanza pratici ai problemi, mi pare che ci sia la pretesa di giocare a Monopoli con le regole di Forza 4.

    Provo a spiegarmi: ferma ogni opportuna e rispettabile perplessità morale su un andazzo similare, non si può imho ritenere che tali comportamenti siano minoritari o trascurabili. Le cose non funzionano così, e da un pezzo. Diciamo che, da un punto di vista generale, è sempre andata così: ci sono donne che "vivono" sedute sulla propria fortuna. 'mbè?
     
  18. mhimhi

    mhimhi Kartista

    87
    16
    13 Gennaio 2011
    Reputazione:
    555
    Bmw 320Ci Cabrio
    quotoneeeeeee
     
  19. Il TONYM

    Il TONYM Guest

    Reputazione:
    0
    Ancora non avete risposto a questo:

     
  20. Il_Bardo_di_Monaco

    Il_Bardo_di_Monaco Amministratore Delegato BMW

    4.094
    596
    9 Giugno 2009
    Reputazione:
    165.066
    118d E87 Nazgùl Edition
    600 nostri parlamentari guadagnano miliardi al emse da decenni eppure rubano e si colludono con la malvita organizzata continuando a rubare....che stai a di?

    ma la colpa si divide fra loro che si fan pagare e chi le paga ;) /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20">
     
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