Manca pochissimo all'inizio del Giro d'Italia e guardacaso cosa succede? Sospendono di nuovo Ivan Basso...ROTFL, cos'ha fatto di male quel povero ragazzo? E' stato scagionato dall'operazione Fuentes.... Mah!
Durissima presa di posizione dell'Assocorridori: "Fermiamo la lapidazione di Ivan Basso!" 24 aprile 2007 – Amedeo Colombo, il presidente dell'ACCPI, l'assocorridori italiana, non ha dubbi: "C'è un'atmosfera strana intorno al ciclismo, ed in particolare ad Ivan Basso. A seguito di un'inchiesta spagnola che ha trovato più spazio sui giornali che nelle aule giudiziarie, stiamo assistendo ad una vera e propria lapidazione pubblica consumata ai danni del corridore varesino. E' uno spettacolo degno del teatro dell'assurdo: un singolo articolo di giornale, peraltro prontamente smentito dal magistrato che occupava una posizione centrale nella stessa fantasiosa ricostruzione giornalistica, ha provocato un 'effetto domino' tale da causare indirettamente la mancata partecipazione di Basso alla Flèche Wallonne, la classica del Nord in programma domani. In poche ore, senza che vi fosse alcun reale elemento di novità, è stato montato un caso a cui hanno prontamente contribuito l'arroganza del direttore del Tour de France, Prudhomme, e lo stato confusionale che caratterizza ormai da tempo il presidente dell'UCI, McQuaid. Si agisce ormai in spregio alle più elementari regole del diritto. Senza che ad oggi esista lo straccio di una prova, senza alcun atto giudiziario e, anzi, in presenza di un primo proscioglimento da parte della procura antidoping del CONI, Basso viene perseguitato con un accanimento inaccettabile. La cosiddetta 'Operacion Puetro' coinvolge un gran numero di sportivi: si parla di calciatori, tennisti, protagonisti dell'atletica leggera oltre che, certo, di parecchi corridori. Ciononostante l'unico atleta che continua ad essere maltrattato con un atteggiamento vicino al sadismo è Basso, inspiegabilmente proprio quello la cui posizione è già stata scandagliata minuziosamente dalla magistratura sportiva senza che a suo carico venisse rilevato alcun elemento oggettivo. Sia chiaro che i corridori non ci stanno più. Si sta passando il segno: presto potremmo attuare iniziative dure e clamorose a tutela di una categoria stanca di essere ingiustamente bistrattata, non ultimo il ricorso ad azioni legali che tutelino corridori vittime di diffamazione o ai quali venga impedito di esercitare il diritto al lavoro". Colombo lancia un appello al presidente dell'UCI, McQuaid, affinché "prenda chiaramente le difese dei corridori, in particolare di quelli per i quali esiste una prima sentenza di proscioglimento, tenendo così fede alle dichiarazioni rilasciate negli ultimi giorni" e chiude con un'amara constatazione: "Mentre agli atleti del ciclismo, regolarmente sbattuti in prima pagina, viene chiesto il DNA, degli altri sportivi coinvolti nell'Operacion Puerto non si conoscono neppure le iniziali. Non è forse questo lo scandalo più inquietante?" (fonte: Ufficio stampa Accpi)
Io non sono molto dentro al ciclismo, anche se ogni tanto il giro e il tour li seguo. Perche l'hanno sospeso?
a me fà ridere che ogni tanto si mettono a rompere i maroni a caso, fissandosi su un ciclista prima li fanno vincere poi li processano...mah! ...e spero bene che in questo forum non ci sia uno (e dico uno) che pensa che un fisico umano, anche se costantemente allenato, possa arrivare, non dico nei primi 10, ma nei primi 100 classifiati di una corsa massacrante come il giro d'italia, oltre 200 km al giorno x non sò quante tappe e crono son teste di ***** a lasciarli correre sbombardati e poi processarli.
siamo in italia,dove nn c'è bisogno della certezza,basta il sospetto!la solita buffonata!io farei causa per danni morali ed economici alla procura,anche se poi come al solito ci vogliono 20 anni per ottenere qualcosa.
ma facessero presto 'sto caz.zo di test del DNA. Dico io: abbiamo una prova certa riguardo la sua colpevolezza o innocenza, perchè dobbiamo fare tante illazioni? Solite puttan*te all'italiana!!!
a me hanno fatto solo ridere, l'anno scorso fuori tutti quelli sospettati di far parte di quella Operazione Puerto, o come si chiamava... tutti convinti del Tour superpulito e poi lo vince uno che si rivela bombato!!! ho goduto come un porco quando ho letto quella notizia sul televideo alla faccia di chi ha sospeso persone SOSPETTATE di essere coinvolte in giri di doping. mi dispiace che si stiano accanendo proprio contro Ivan (stranamente poi con gli italiani -vedi anche il caso Pantani- sempre casini, squalifiche ecc ecc... ci hanno provato con Armstrong ma solo quando ha smesso e dopo che lo hanno lasciato vincere per anni di fila, secondo loro TUTTO pulito )concordo che quella prova vada fatta SUBITO, anzi andava fatta già da un bel pò... se dovessero sospendere tutti i SOSPETTATI di doping penso partirebbero si e no 5-6 corridori ogni gara... ridicoli! (e ridicoli anche gli avversari che ovviamente sm*rdano il povero Ivan... vorrei tanto vedere loro al posto suo...)
Non ce l’ha proprio fatta a stare lontano dalla bicicletta. Non ce l’ha fatta a restare in casa tutto il santo giorno a pensare e a ripensare a quello che è stato e a quello che sarà. Due ore in bicicletta, con una dozzina di cicloamatori, sulle strade del Varesotto: tra Cassano Magnago e Gallarate. «Ho respirato un po’ d’aria buona, ho pedalato con alcuni miei tifosi che mi vogliono bene, che mi stanno vicino da tempo e mi hanno incoraggiato ad andare avanti e a non mollare. Ma io non mollo. Io vado avanti. Ho la testa dura e soprattutto ho una moglie che ha una pazienza infinita. Sicuramente Micaela è molto più paziente e forte di me». Va avanti a testa bassa, Ivan. Soprattutto deve andare davanti alla Procura del Coni, che ha riaperto l’inchiesta dopo aver acquisito nuovi elementi sconvolgenti sul suo caso, che cambierebbe, e di molto, la sua posizione. «Il 2 maggio sarò là, intanto per capire cosa c’è di nuovo sul mio conto. Il Dna? Ho già dato l’assenso alla mia squadra, a tutti, anche alla Procura in tempi non sospetti. Quel che mi dispiace è che per alcuni sono già spacciato. Fine». Ivan Basso il giorno dopo ha il volto di sempre: da ragazzo perbene, che parla perbene di tutti. «Non posso dire altrettanto di qualche mio collega: una delicatezza esemplare, un tatto che nemmeno un elefante potrebbe avere quando deve salire su uno sgabello». Lui non è un elefante, perché ha la postura dell’airone, ma pare un leone in gabbia: ferito e rabbioso. «Cosa provo? Un grande senso di frustrazione – ci dice -. Se questa ennesima puntata fosse venuta fuori a dicembre o a gennaio, sarebbe già stata chiarita e archiviata. Nel bene o nel male. Invece arrivano puntuali a meno di due settimane della corsa questi nuovi documenti, questi nuovi elementi. Prima mi fanno allenare come un mulo e poi mi dicono: “Ci scusi, lei ora si ferma e ci fa capire...”. È una giustizia ad orologeria». Rabbioso e pronto a far sentire le proprie ragioni è anche Massimo Martelli, il legale del varesino. «In vista della convocazione della Procura io non ho prospettato nulla: il 2 maggio andremo a Roma e lì prenderemo visione delle contestazioni che ci verranno mosse. Se ci sarà qualcosa di nuovo ne prenderemo atto e verificheremo se questo sia stato acquisito legittimamente. Sappiamo però che la Procura sta lavorando su una base che lei stessa definisce “anonima”». Il Giornale