Art.18 ed organizzazioni sindacali: totem e tabu' ? | BMWpassion forum e blog
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Art.18 ed organizzazioni sindacali: totem e tabu' ?

Discussione in 'Politica' iniziata da goldie, 24 Febbraio 2012.

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  1. goldie

    goldie Presidente Onorario BMW

    6.888
    871
    26 Aprile 2007
    Reputazione:
    274.504
    BMW 430d
    Prendo in prestito questa definizione freudiana del sacro e dell'intoccabile per presentarvi alcuni passi, riguardanti l'Art.18 dello Statuto dei Lavoratori ed alcune valutazioni dell'Ente "Organizzazione sindacale", di una recentissima intervista a Marchionne, qui riportata per intero:
    http://www.corriere.it/economia/12_...ti_fcf3820c-5ead-11e1-9f4b-893d7a56e4a4.shtml.


    Intervista a Sergio Marchionne

    Che cosa pensa dell'articolo 18?

    «Che ce l'ha solo l'Italia. Meglio assicurare le stesse tutele ai lavoratori in uscita in modi diversi, analoghi a quelli in uso negli altri Paesi. Diversamente, le imprese estere non capiscono e non vengono qui a investire».
    E la Fiat che fa?
    «La Fiat sta investendo».

    E' soddisfatto degli accordi sindacali?
    «Sì. Ora possiamo lavorare».


    [​IMG]

    Come mai allora, 14 mesi dopo il referendum, la produzione di Mirafiori scende da 70 mila a 54 mila auto l'anno quando se ne dovrebbero produrre 280 mila? Il progetto Fabbrica Italia, presentato nell'aprile 2010 a palazzo Chigi, appare in ritardo.
    «Pomigliano è ripartita. Venga a visitarla: vedrà una fabbrica modello...».

    Senza più iscritti Fiom tra i neoassunti.

    «Falso. Si legga il Giornale . Riporta le parole on records di lavoratori che erano iscritti alla Fiom e non ne vogliono più sapere. Ma abbiamo deciso di non parlare più di Fabbrica Italia. Siamo l'unica azienda al mondo da cui si pretendono informazioni così di dettaglio. Gli investimenti li comunichiamo man mano li facciamo. E li facciamo in base al mercato. A Mirafiori, non si lavora per riempire i piazzali di veicoli invenduti. Ma Mirafiori tornerà a regime entro la fine del 2014 con un modello Fiat e uno Chrysler».

    E' sano che sindacalisti dal seguito non trascurabile siano costretti a uscire dagli stabilimenti portandosi via gli scatoloni come i banchieri della Lehman dopo il crac? Perfino negli anni di Valletta le commissioni interne da vano cittadinanza a tutti.

    «Lasciamo la storia agli storici. Il quadro anche giuridico era diverso. La Fiom si trova in questa situazione in seguito al referendum del 1995 sulle rappresentanze sindacali, che essa stessa aveva sostenuto, e perché non firma quando pure l'accordo è stato approvato dalla maggioranza assoluta dei lavoratori».
    In un Paese che ha avuto il terrorismo rosso è saggio isolare il sindacalismo radicale?
    «Onestamente, non vedo oggi rischi analoghi a quelli di oltre trent'anni fa».

    E se il governo regolasse il diritto di sciopero e le rappresentanze sindacali attuando gli articoli 39 e 40 della Costituzione, e dunque riaprendo le porte delle fabbriche alle sigle che raggiungono un certo quorum?
    «Che senso ha schierarsi sulle ipotesi? Qualsiasi riforma non potrà prescindere dall'esigibilità degli accordi approvati dalla maggioranza dei lavoratori. La Fiat sarà coerente con le intese raggiunte con tutti gli altri sindacati e convalidate dalla magistratura. Se si assume le sue responsabilità, la Fiom può rientrare già adesso. Ma temo che Maurizio Landini stia facendo una battaglia politica».

    Difende, dice, i diritti dei lavoratori.

    «C'è forse un sindacalista che dica il contrario? In pratica, vedo un Landini più rigido, molto di più del suo predecessore, Gianni Rinaldini, con cui si poteva dialogare».

    [​IMG]

    Ha mai cercato un chiarimento?

    «Ci sono stati incontri riservati con esponenti della Fiom. La sinistra più intelligente ha provato a ricucire. Ma è andata male. Non possono pretendere che, nei fatti, sconfessi Cisl, Uil, Ugl e Fismic». In Cgil c'è ora Susanna Camusso.
    «Con Epifani si riusciva a ragionare di più. Camusso forse parla troppo della Fiat e di Marchionne sui media e troppo poco con noi».
    Vorrà evitare che nasca una quarta confederazione a egemonia Fiom.
    «Io sono un metalmeccanico che fa automobili. E fatica a capire chi considera Parlamenti i sindacati. In America, il capo della Uaw comanda e sa prendere impegni. Lo stesso accade in Germania con l'Ig Metal. E, mi creda, non sono sindacati comodi».

    L'Italia ha la sua storia.
    «Di troppa storia si muore».



    E, che ne pensate delle uscite di Emma Marcegaglia a proposito che vorrebbe un «sindacato che non protegga gli assenteisti cronici, i ladri e chi non lavora»?

    http://archiviostorico.corriere.it/...sindacato_non_tuteli_gli_co_8_120222014.shtml
     
    Ultima modifica di un moderatore: 24 Febbraio 2012
  2. theimperator

    theimperator Secondo Pilota

    962
    42
    26 Maggio 2009
    Reputazione:
    30.617
    Toyota Land Cruiser
    Io non sto dalla parte di nessuno, nè politicamente nè in questa battaglia sull'articolo 18, però vorrei dire una cosa:

    in Italia c'è qualcosa che non va, specialmente negli uffici pubblici: c'è chi è responsabile e lavora e chi si approfitta dello stipendio fisso e di non poter essere quasi mai licenziato! E' ora di finirla: con questa crisi che sia la volta buona!

    Troppe volte sia vivendo dall'interno l'ufficio che da utente esterno vedi 30 persone in fila, un solo sportello aperto e 10 altri "sportellisti" dietro a chiacchierare, fare colazione, ecc. Oppure entri per una pratica in cui serve un timbro e ti dicono di passare a ritirarla in giorno dopo perchè colui che mette quel timbro adesso non c'è: scusate ma nessuno può supplirlo?? Mica è il Presidente della Repubblica!

    L'art.18 sancisce principi in parte giusti, ma in parte che servono da scusante a questi "non lavoratori" per poter prendere lo stipendio tutti i mesi senza fare niente sul posto di lavoro, a danno del datore di lavoro (privato o ente pubblico che sia). Togliere completamente ogni garanzia per il licenziamento non va bene, ma neanche il fatto che non si possa licenziare chi sbaglia o chi non lavora.
     
  3. goldie

    goldie Presidente Onorario BMW

    6.888
    871
    26 Aprile 2007
    Reputazione:
    274.504
    BMW 430d
    chi sbaglia, inteso come ci trasgredisce ad alcune regole elencate dai contratti di lavoro, può essere soggetto a licenziamento per giusta causa:

    • il licenziamento per giusta causa è legato a gravi motivi (es. furti aziendali o offese gravi ai superiori), ovvero è determinato da un comportamento colposo o doloso del lavoratore che reca danno all'azienda. Il lavoratore licenziato per giusta causa ha diritto solo alla liquidazione

    L'Art.18 prevede che per le aziende con almeno 15 dipendenti, e nel caso in cui il licenziamento si dimostrasse immotivato, il reintegro del lavoratore nell'azienda oppure a scelta del lavoratore un indenizzo pari a 15 mensilità; per le aziende inferiori ai 15, invece solamente il pagamento dei danni subiti poichè il datore di lavoro può opporsi al reintegro.

    In pratica, se sussiste colpa del lavoratore, non cambia nulla.

    Non so se esistano statistiche di quanti lavoratori abbiano voluto tornare a lavorare in un'azienda che li ha licenziati, ma non credo che siano molti. L'Art.18 comunque è applicabile solo al licenziamento per giusta causa.
     
  4. addlightness

    addlightness Amministratore Delegato BMW

    3.039
    409
    15 Agosto 2008
    Reputazione:
    108.693
    bugatti veyron TDI
    insomma, sbarazzandosi dell'art. 18, le grandi aziende avrebbero la possibilità di licenziare senza giusta causa, eventualmente pagando il "disturbo", ma liberandosi così da qualsiasi fardello umano

    ergo, licenziamenti in massa, si paga pegno, e si chiude baracca e burattini per riaprire all'estero dove il rapporto tra datore di lavoro e dipendente è più simile a quello di una volta tra faraone e schiavo semplice

    o no?
     
  5. andreas_ba

    andreas_ba Presidente Onorario BMW

    5.076
    358
    28 Dicembre 2010
    Reputazione:
    1.155.710
    VW Lupo
    Elena, se posso chiedere, hai mai avuto a che fare coi giudici dei tribunali del lavoro?
     
  6. andreas_ba

    andreas_ba Presidente Onorario BMW

    5.076
    358
    28 Dicembre 2010
    Reputazione:
    1.155.710
    VW Lupo
    No, quello si può fare già oggi, e si fa già correntemente. Nessuno ti può obbligare a non chiudere la tua azienda, giacché in uno stato non comunista l'azienda è la tua, e non dello Stato e nemmeno degli operai.
     
  7. goldie

    goldie Presidente Onorario BMW

    6.888
    871
    26 Aprile 2007
    Reputazione:
    274.504
    BMW 430d
    i licenziamenti in massa le aziende le fanno delocalizzando ed il disturbo lo paghiamo noi contribuenti, magari facendo come la Golden Lady che ha delocalizzato uno stabilimento finanziato con fondi europei per obiettivo 1 ;) /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20">

    non ancora, ho licenziato un solo dipendente in tutta la mia vita imprenditoriale e per giusta causa l'autunno scorso; il sindacato mi propose una "onorevole" dimissione volontaria con l' impegno di non chiedere danni successivamente, transazione che ho rifiutato, ed ho successivamente denunciato il dipendente. Tra 5 mesi eventualmente ti dico;).
     
  8. andreas_ba

    andreas_ba Presidente Onorario BMW

    5.076
    358
    28 Dicembre 2010
    Reputazione:
    1.155.710
    VW Lupo
    Ti auguro di avere ragione, ma in Italia la giusta causa non esiste. Esiste sulla carta, non nella pratica. Vedi gli operai di Melfi, che misero su un'iniziativa di picchettaggio vasta e comprovata, iniziativa sottolineo perseguibile penalmente da codice, e sono stati reintegrati.

    So di dipendenti che hanno schiaffeggiato (fisicamente) i superiori o i datori di lavoro, e sono stati reintegrati con sentenza di arbitrato perché sarebbero "stati provocati".

    E ti auguro, Elena, di avere buoni avvocati, perché alla Fiat neppure quelli sono bastati.
     
    Ultima modifica di un moderatore: 25 Febbraio 2012
  9. addlightness

    addlightness Amministratore Delegato BMW

    3.039
    409
    15 Agosto 2008
    Reputazione:
    108.693
    bugatti veyron TDI
    :-k avevo sentito che, nonostante la maggior parte delle cause si risolva effettivamente con il mancato riconoscimento della giusta causa di licenziamento, il numero reale di questi casi è alla fin fine limitato

    per questo mi appariva strana la visione di "freno" dell'art. 18 che pare le aziende abbiano
     
  10. andreas_ba

    andreas_ba Presidente Onorario BMW

    5.076
    358
    28 Dicembre 2010
    Reputazione:
    1.155.710
    VW Lupo
    Ti assicuro che è un freno importante per tutte quelle realtà aziendali di medio-piccole imprese che vorrebbero assumere diventando medio-grandi ma hanno paura di sforare il tetto dei 15 dipendenti. E sono realtà rarissime in questo periodo, le poche che potrebbero dare lavoro, e sono svantaggiate a farlo.
     
  11. addlightness

    addlightness Amministratore Delegato BMW

    3.039
    409
    15 Agosto 2008
    Reputazione:
    108.693
    bugatti veyron TDI
    è anche vero, però, che molte delle suddette aziende in espansione assumono con la firma del nuovo dipendente sulla lettera di dimissioni volontarie, non recante data
     
  12. andreas_ba

    andreas_ba Presidente Onorario BMW

    5.076
    358
    28 Dicembre 2010
    Reputazione:
    1.155.710
    VW Lupo
    Verissimo, ma non tutti sono così spregiudicati, anche se allo stato dei fatti converebbe esserlo.
     
  13. goldie

    goldie Presidente Onorario BMW

    6.888
    871
    26 Aprile 2007
    Reputazione:
    274.504
    BMW 430d
    Francamente mi sembra un comportamento molto rischioso oltre che scorretto, considerata la mia esperienza non farei mai nulla che possa essere motivo di ricatto da parte di un dipendente, gia' e' difficile vedere rispettati i propri diritti in caso di contenzioso contro un dipendente essendo datori di lavoro correttissimi ;) /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20">.

    Sulla .mancata crescita oltre ai 15 dipendenti motivata dall' art. 18, personalmente non credo molto; non ho mai pensato di voler licenziare un dipendente se non per colpa gravissima, negli anni ho gestito persone che non volevano fare il loro lavoro, che avevano poco lavoro per motivi non loro e non volevano cambiare mansione, pure gente che in ore d ufficio faceva altri lavoretti, ne ho parlato con loro, ho insistito e sistemato tutte le situazioni.

    Una ragione invece per la quale nella mia gestione ho deciso di suddividere le assunzioni tra aziende di 14 persone e' l obbligo di assunzione di un disabile, che, in realta' come le mie, non saprei dove e come collocare ed e' un costo, che se rimane puramente costo , e' troppo alto per una societa' di 15 persone.

    Siccome peraltro i disabili sono ricercatissimi e le aziende non li trovano, questo limite di numero di addetti , lo alzerei ad almeno 30
     
    Ultima modifica di un moderatore: 26 Febbraio 2012
  14. Cesare Cherubini

    Cesare Cherubini Secondo Pilota

    842
    28
    3 Ottobre 2005
    Reputazione:
    17.736
    firma
    Vorrei non esprimere pareri troppo personali e faziosi, però se all'estero la regolamentazione è differente ed il rapporto lavoratore azienda è più proficuo.... forse qui c'è qualcosa di sbagliato e sarebbe sufficiente "copiare" qualche mercato imprenditoriale che funziona meglio.

    Licenziamenti, limiti numerici, disabili, responsabilità, prevvisi, (finte) giuste cause: solo chi veramente ci è finito dentro sa cosa significa. E solo i lavoratori veramente professionisti e meritevoli (ce ne sono tanti) sanno quanto queste condizioni penalizzino loro stessi in primis, poichè con questo regime non può essere introdotta la meritocrazia.

    Finchè il collaboratore si sente tutelato/protetto e l'imprenditore si sente "nel mirino", non ci sarà mai un rapporto univocamente mirato alla produzione, con oneri e onori da ambo le parti.

    E finchè i sindacati in Italia faranno il loro interesse personale e non quello dei lavoratori, l'articolo 18 non troverà mai una giusta ed equa modificazione.
     
  15. andreas_ba

    andreas_ba Presidente Onorario BMW

    5.076
    358
    28 Dicembre 2010
    Reputazione:
    1.155.710
    VW Lupo
    Problema grave anche quello, e limitazione ridicola seppur non al pari in altri contesti delle quote rosa, che rimane imbattibile.
     
  16. theimperator

    theimperator Secondo Pilota

    962
    42
    26 Maggio 2009
    Reputazione:
    30.617
    Toyota Land Cruiser
    Io non sto dicendo che si debba autorizzare il licenziamento selvaggio, ma troppo spesso l'art.18 blocca licenziamenti più che meritati, specialmente negli enti pubblici
     
  17. davide_qv

    davide_qv Presidente Onorario BMW

    10.298
    679
    16 Aprile 2007
    Reputazione:
    381.422
    BMW E91 325I MSPORT
    è ora che si cambino le cose...

    in ditta da me...c'è uno che si è picchiato per la terza volta con vari colleghi con cui ha collaborato....ebbene...il sindacato...continua a tutelare questo emerito idiota....che ci fa pure perdere lavori!!!

    non dico altro
     
  18. andreas_ba

    andreas_ba Presidente Onorario BMW

    5.076
    358
    28 Dicembre 2010
    Reputazione:
    1.155.710
    VW Lupo
    Nella P.A. i licenziamenti non partono proprio (vedi: sindacati), l'art.18 è un problema quasi esclusivo del settore privato.

    E come volevasi dimostrare...
     
  19. lorenzo 61

    lorenzo 61 Presidente Onorario BMW

    8.349
    802
    3 Ottobre 2006
    Reputazione:
    30.260.245
    M4 C
    Elena, la reatà è una cosa, quella processuale è tutt'altra! Io, se posso sommessamente dire, avrei transato.
     
  20. lorenzo 61

    lorenzo 61 Presidente Onorario BMW

    8.349
    802
    3 Ottobre 2006
    Reputazione:
    30.260.245
    M4 C
    Purtroppo ci sono troppi sindacalisti che non hanno mai messo piede in azienda, scegliendo per opportunità una facile carriera, per i quali la terra è ancora quadrata.

    Sono i più pericolosi ma fortunatamente stanno via via estinguendesi, ma non tutti sono così.
     
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