La Ferrari Enzo è un punto di riferimento imprescindibile per ogni costruttore che voglia puntare al massimo, anche se lanciarsi nell’emulazione delle sue sublimi alchimie è un’impresa ardua per tutti. Il concetto è ben chiaro in Arash Farboud, che di auto sportive se ne intende, se non altro perché possiede una bella collezione di bolidi italiani e tedeschi. Questo estroso uomo d’affari, dopo aver creato la Farbio Gts, prova un’altra avventura nel settore delle auto sportive, con una supercar da circa 210 mila euro, la cui produzione dovrebbe partire quest’anno. Si tratta dell’Arash AF-10, palesemente ispirata alla composizione suprema del “cavallino rampante”. La linea trae spunto dalla gloriosa 12 cilindri di Maranello, facendo storcere il naso dei cultori del marchio emiliano. Dal punto di vista concettuale il modello ha molte frecce al suo arco. Basti dire che il telaio e la carrozzeria sono in fibra di carbonio, plasmata da fornitori esterni che annoverano tra i clienti alcuni team di Formula 1. Una simile scelta progettuale si ripercuote positivamente sul peso, come testimoniano i 1.200 chilogrammi letti sulla scala della bilancia. Ma le modifiche attese in corso d’opera potrebbero mutare il dato. Il cantiere è ormai aperto, con la base pronta per lo sgrossamento conclusivo. A spingere la vettura provvede il V8 di 7 litri della Corvette Z06, pompato dai 512 cavalli iniziali agli attuali 530, grazie all’apporto d’ossigeno delle generose prese d’aria e agli interventi sull’impianto di scarico. La scatola del cambio è di provenienza Graziano, per migliorare i risultati del Tremax in uso sull’icona sportiva americana. Questa soluzione, in un futuro non molto lontano, potrebbe cedere il passo ad una trasmissione di tipo semiautomatico con levette al volante. Anche il propulsore dovrebbe lasciare il campo all’unità di 6.2 litri che equipaggia la Corvette ZR1, accreditata di 647 scalpitanti cavalli. Fra l’altro potrebbero giungere delle opzioni aerodinamiche attive, per adattare in tempo reale il bilanciamento dell’auto alle mutevoli condizioni d’uso. Intanto ci si può accontentare della configurazione corrente, già abbastanza curata sotto molti profili. L’ala sul muso ripartisce i flussi, per ottenere un buon carico deportante sui due assi. Il complesso sistema di appendici non incide pesantemente sulla linea della carrozzeria, le cui porte ad ali di gabbiano regalano un accesso spettacolare all’abitacolo, scarno ma ben costruito. La sua concezione sembra la sintesi di quell’efficienza funzionale che i progettisti hanno inseguito durante il ciclo creativo. Solo le prove, però, consentiranno di verificare il valore dell’intero pacchetto.