Fca, ammessa azione collettiva per i consumi della Panda, superiori a quelli dichiarati Il Tribunale di Torino in Appello giudica ammissibile il ricorso presentato da Altroconsumo. La Panda consumerebbe più benzina di quanto dichiarato ufficialmente MILANO - Sarà l'attuale situazione delle emissioni taroccate e la non buona reputazione che riguarda i costruttori di auto, ma il Tribunale di Torino ha ribaltato il giudizio di primo grado. La Corte d'Appello ha ammesso una azione collettiva contro Fca promossa da Altroconsumo. In primo grado, i giudici avevano respinto l'azione legale per "manifesta infondatezza", e l'associazione aveva presentato appello. Altroconsumo ha citato in giudizio la casa automobilistica per pratica commerciale scorretta in relazione a un modello di Fiat Panda: la tesi è che siano stati dichiarati consumi inferiori rispetto a quelli emersi dalle prove tecniche. Secondo quanto comunicato dell'associazione dei consumatori, la Corte ha affermato che i metodi di prova utilizzati da Fiat e da Altroconsumo sono entrambi legittimi (in quanto seguono i metodi di misurazione e le norme di prova ECE) e che la differenza riscontrata (di oltre il 20%) è rilevante . Tali differenze non possono superare un determinato limite e sarà quindi necessario effettuare gli approfondimenti tecnici d’ufficio. Allo stato la class action di Altroconsumo non può ritenersi “manifestamente infondata” come ritenuto invece dal Tribunale in primo grado. Il danno ingiusto subito dai consumatori è causato dall'assenza, nell’auto oggetto delle prove, delle caratteristiche di consumo pubblicizzate, cosa che ha causato maggiori spese per il carburante di quanto era lecito attendersi. sulla base di una percorrenza annua presunta di 15.000 km, il risarcimento che l'associazione dei consumatori chiede è di 239 euro. questo vale per coloro che abbiano acquistato in Italia una Fiat Panda 3/a serie 1.2 benzina 51 Kw". ne risulta che i dati ufficiali relativi ai consumi di questo modello non sarebbero veritieri..... allo stesso modo di quelli VW ecco il comunicato dell'associazione: [h=1]Consumi bugiardi: il giudice ammette la class action contro Fiat[/h] 17 novembre 2015 Più di un anno prima dello scandalo dieselgate, avevamo denunciato le bugie sui consumi non solo di Volkswagen, ma anche di Fiat. Per questo avevamo avviato una class action, ora ammessa dal giudice. Chiediamo il risarcimento di quanto pagato in più, pari a 239 euro per una percorrenza annua di 15.000 km. La Corte d'Appello di Torino ha dichiarato ammissibile la nostra class action contro Fiat, ribaltando la decisione del Tribunale che la riteneva infondata. Ben prima che esplodesse lo scandalo dieselgate avevamo denunciato la pratica dei "consumi bugiardi", ovvero la differenza tra consumi dichiarati e consumi reali, sia di Fiat sia di Volkswagen. La Corte ha ora ammesso l'azione contro Fiat. Ora aspettiamo la decisione del giudice per quanto riguarda Volkswagen. [h=3]Il caso Volkswagen[/h] Per quanto riguarda Volkswagen, alla prima udienza, conclusa da poco, il giudice si è riservato di decidere l'ammissibilità della nostra azione legale a difesa dei consumatori. Ma noi andiamo avanti, in maniera parallela, anche sull'altro fronte, quello del dieselgate vero e proprio: stiamo raccogliendo i casi di tutti i consumatori coinvolti. Scopri se la tua auto è coinvolta e partecipa alla nostra azione. [h=3]Le nostre prove sui consumi bugiardi[/h] Su cosa si fonda la nostra azione sui consumi bugiardi? Abbiamo messo alla prova presso un laboratorio specializzato una Golf Volkswagen 1.6 TDI BM 77KW e una Fiat Panda 3° serie 1.2 benzina 51 KW confrontando i risultati relativi ai consumi di carburante con i dati dichiarati dalla casa automobilistica tedesca. I consumi e le emissioni di CO2 sono risultati più alti del 50% nel caso Volkswagen e del 20% di Fiat, producendo così false aspettative nei consumatori, una vera e propria pratica commerciale scorretta. [h=3]Chiediamo il risarcimento[/h] Nell’atto di citazione è chiesto che la casa automobilistica sia condannata al risarcimento dei danni: ipotizzando una percorrenza annua di 15.000km, la somma è di 239 euro per i possessori di Fiat Panda 1.2.