Non so se anche prima i due concessionari fossero di porsche e sono sufficientemente ottuso per non capire gli impatti a 360 gradi di questa scelta, ma trovo la notizia interessante ed intrigante. Non mi stupirebbe se fosse solo la punta dell'iceberg.
Mah…… dalle mie parti aprono continuamente nuovi concessionari e quelli che già ci sono vengono ampliati. Nessuno investe su un mercato morto e loro sanno molto bene come sarà il futuro delle vendite. Stiamo vendendo la pelle dell’orso quando in vita nostra non ne abbiamo mai visto uno …..
Neanche io. Però è interessante che li abbiamo presi tutti e due sotto lo stesso capello. Sicuramente sarà meno facile fare il giochetto del: “dall’altra parte mi trattano meglio”.
Per quello che so io a Padova c'è o c'era Porsche Italia come a Milano bmwitaluava Verona vag e compagnia cantando
https://maps.app.goo.gl/evXB3K1TWmDQz72d6?g_st=ic Porsche Italia (azienda) e Centro Porsche (concessionario) occupano la stessa sede da anni.
ragioni sociali diverse per motivi soprattutto legali e fiscali o forse proprio due cose diverse. Ma credo tutti i marchi stiano andando verso la vendita diretta
Come già detto da molti in altre discussioni resterà forse un margine sulla valutazione dell'usato che rientra, ma con le formule che vengono proposte e sempre più utilizzate dai clienti ovvero del prezzo garantito non ci sarà nn è anche lì trattativa. In pratica si pagherà una rata a vita tipo un noleggio ma con il rischio che se distruggi l'auto e non riesci a rientrare con una assicurazione devi pagare quella vecchia e comprare una nuova da zero. A questo punto non si se sia meglio un noleggio puro..
IMHO è più probabile che si vada verso un modello misto, in cui convivono sia punti vendita di proprietà (come gli Apple Store di Apple), che punti vendita monobrand terzi (C&C, Juice, ecc sempre citando la Mela). La differenza rispetto a prima è che ci sarà sempre meno spazio per il singolo concessionario, concentrando in poche grandi società la maggior parte dei punti vendita terzi. Orma da alcuni anni stiamo assistendo a fenomeni di concentrazione dei rivenditori nelle mani di grossi gruppi: Emil Frey, AutoTorino, Penske Automotive, per citare i primi che mi vengono in mente. L'aggregazione serve da un lato a garantire il vendor (non più di qualche anno fa il fallimento di Motorsport srl complicò parecchio la vita a BMW Italia, ma è solo uno dei tanti casi) e dall'altro a lasciare un po' di potere contrattuale anche nelle mani della società terza.
> imho, se nei prossimi anni migreranno tutti sul 'rapporto diretto' , o la si compra cash oppure la formula 'noleggio' sarà la più conveniente...
L'obiettivo dei produttori è solo uno: vendere sempre più auto nuove. L'usato eventualmente lo ricommercializzano solo per aumentare la marginalità, ma è chiaro che prima di tutto devono scaricare sul mercato quanta più produzione possibile. E per farlo l'unica via è quella di farci cambiare auto sempre più spesso, combinatamente ad una certa erosione delle quote della concorrenza (obiettivo più difficile da raggiungere e con minori potenzialità di crescita). Inevitabile dunque la spinta verso soluzioni di noleggio, finanziamento con maxi-rata, leasing, car sharing (le auto si rompono più spesso e si rottamano prima) e cose di questo tipo.
> Già, Sante parole.. devo dire che inizio ad avere una certa 'nausea' del cambiamento automobilistico degli ultimi anni, e per lo più in generale un po' per tutto.. forse perché ho raggiunto una certa età e da sempre appasionato di motori fatico ad accettare questa grande globalizzazione 'appiattita' .. Grazie per le tue opinioni, ti seguo volentieri...
Dalle dichiarazioni dei CEO invece sembra proprio che saranno solo agenzie dove vai a vedere e poi ritirare auto e che ricevono una quota fissa per ogni contratto fatto. Gestiranno l'usato probabilmente ma vedremo Credo Tesla faccia così
Vero, ma Tesla è partita da zero. Gli altri produttori invece hanno reti ben consolidate e distribuite di cui oltre il 90% appartiene a terze società. Tesla ha impostato questa linea su ogni cosa, dalla rete di vendita alle stazioni di ricarica e questo le ha permesso di conquistare enormi fette di mercato. Ma la gestione diretta della rete vendita comporta grandi oneri, molta complessità e, soprattutto, un enorme impiego di risorse finanziarie. Questo tipo di strategia è perfetto per il modello "build to order" in cui sia possibile adeguare e gestire pressoché istantaneamente la capacità produttiva in funzione della domanda. Si effettua scaricando su eventuali produttori terzi il rischio di riduzione dei volumi di produzione oppure automatizzando fortemente (come Tesla) gli impianti produttivi di proprietà e riducendo dunque i costi fissi dati (ad esempio) dalle risorse umane. Ma le grandi industrie automobilistiche europee non sono sono organizzate in questo modo: impiegano moltissimo personale ed i cicli produttivi non possono essere ridotti a piacimento. Devono vendere tutto quello che producono e per farlo scaricano, appunto, sui concessionari terzi l'obbligo di acquistare annualmente un certo numero di veicoli a prescindere che riescano a venderli o meno. Forse si stanno organizzando per diventare simili a Tesla anche in questo, ma allora dovrebbero stare attenti i governi che finora li hanno difesi/supportati soprattutto in virtù dell'alto numero di dipendenti. Se domani queste fabbriche si svuotassero del personale, non ci sarebbe più motivo per sostenerle se non per il PIL. Quindi basta con questa menata dell'Euro N+1 il cui scopo principale è quello di costringerci a cambiare auto, basta con i sussidi per l'acquisto di auto elettriche, basta con gli sconti di bollo per le auto mild hybrid, ecc.
Purtroppo il mondo cambia .. nel 1700 l'hanno chiamata rivoluzione industriale. D'altronde quando mi dicono di aumentare la produttività io capisco produrre le stesse merci o servizi con meno manodopera. Nel 1932 in pieno regime fascista un certo Giovanni Agnelli senatore e fondatore della Fiat scriveva a Luigi Einaudi economista e futuro Presidente della Repubblica sostenendo la tesi che per superare il problema dell'introduzione delle macchinari in fabbrica per la produzione delle merci con conseguente riduzione del fabbisogno di manodopera operaia bisognava ridurre l'orario di lavoro a parità di salario "lavorare meno per lavorare tutti" . Un vero "comunista"
Nessun dubbio che le aziende debbano evolvere, ma se il loro piano è quello di ridurre enormemente l'organico, allora verrà meno anche la loro funzione sociale e di conseguenza non dovranno essere più sostenute come è stato fatto finora (ma nemmeno ostacolate, sia chiaro). Molti cambiano l'auto per propria scelta o convenienza, ma molti altri terrebbero volentieri in garage la propria Euro <6 per altri 10 anni o più se non fossero obbligati da certe normative, frutto del lobbysmo delle industrie automobilistiche e non di reale esigenza. P.S. Piccola postilla: non intendo dire che ce ne dovremmo fregare dell'ambiente, anzi! Dico solo che un povero cristo che ha fatto sacrifici per comprare una vecchia Golf Euro 2, con la quale ci fa pochi Km all'anno solo per andare a fare la spesa non dovrebbe essere costretto a rinunciarvi o a sostituirla con una nuova, addirittura elettrica, a chissà che prezzo! Soprattutto alla luce del fatto che la maggior parte dell'inquinamento urbano proviene da caldaie e impianti aziendali.