Abolire gli (ovvero alcuni solo) ordini professionali

Non è questione di essere più o meno preparato di altri, chiunque non conosca la propria professione rimarrà sempre un mediocre professionista. Mio umile punto di vista.

E la preparazione di base te la richiede un po' la facoltà, un po' l'esame di stato che è incentrato molto sulle normative e sull'etica professionale, un po' è il mestiere stesso: siccome fare arrosti può costare caro, si cerca di accendere il cervello e di adottare un minimo di metodo prima, altrimenti son caxxi. Pensa ad esempio il caso in cui il medico mi faccia una ricetta errata per la morfina, cosa che ogni tanto può capitare. Se io dispenso un prodotto così delicato senza essere in regola con le normative poi come registro tale movimento nel registro di carico e scarico stupefacenti visto che va allegata una delle copie di cui si compone la ricetta ministeriale speciale? E quando subisci un'ispezione il registro stupefacenti te lo rigirano come un calzino e incrociano i dati col bollettario dei buoni acquisto che viene stampato dalla Stato e reca matrice progressiva e di cui una porzione deve essere presente al magazzino da cui ti rifornisci e un'altra ancora all'ASL di competenza. Il tutto deve essere conservato per almeno 10 anni.

Senza annoiarvi con argomenti tecnici il succo è che se un medico ti scaxxa la ricetta, per inesperienza o per distrazione, tu sei con la cacca fino al collo perchè hai "venduto" uno stupefacente in assenza dei requisiti. E' labile il confine tra farmacista e pusher a questo punto.

In tutto il corso di laurea ti fanno il lavaggio del cervello circa la compulsiva mania di precisione richiesta in questa professione. Non solo, ma al quinto anno c'è un esame di tecnica e legislazioni farmaceutiche e ti fanno un sedere così. Non esiste invece un esame simile per la figura professionale a me speculare che è quella del medico o del veterinario che ha solo un'infarinatura di certi aspetti tecnico-legali. E spesso si vede.

 

Qui ci sono tutti gli sbocchi professionali di un iscritto all'Ordine dei Farmacisti.

Buona lettura.

Ps: l'ufficiale farmacista dell'esercito non necessariamente deve essere iscritto all'ordine ma può farlo previo consenso al Comando di appartenenza. Mi scuso per la parziale inesattezza riportata qualche post fa.

http://www.fofi.it/doc_fofi/attivita_professionale.pdf

 

e dovevi vederlo prima che cominciasse a disertare il forum /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20">

 

beh, sicuramente è così. la mia amica di cui sopra, farmacista, non può comprare una farmacia, quindi lavora come dipendente in una farmacia privata.

solo che mi pare di capire che non è l'unico sbocco lavorativo. ci sono un sacco di professionalità che hanno bisogno di laurea e iscrizione all'ordine. ecco perchè il discorso "ordini professionali" deve essere disgiunto dal discorso "farmacie".

 

Discorso da incorniciare. Bravissimo.

Dimenticavo: si può anche diventare titolari senza sborsare un Euro. Basta vincerla a concorso.

 

Sono talmente in linea con le politiche economiche dei vari governi che si sono succeduti negli ultimi 10-20 anni che ripristinerei le corporazioni domani mattina.

Cmq solo delle capre possono pensare di risolvere i problemi dell'Italia con simili interventi, servono giusto per accontentare la base ignorante del Paese. Il ritorno economico è inesistente per i consumatori e controproducente per lo stato (meno tasse).

 

stamattina mentre mi vestivo, quindi con un quoziente intellettivo abbondantemente sotto il minimo sindacale, sentivo al tg1 che hanno fatto trapelare la bozza sulle liberalizzazioni? mi è sembrata molto molto pesante.

chi è più informato sul dettaglio?

 

referendum sugli stipendi, emolumenti dei parlamentari etc.

http://www.leggentrp.it/index.php

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ho avuto l'illuminazione del sabato mattina /emoticons/biggrin@2x.png 2x" width="20" height="20">

forse ho capito perchè vogliono abolire gli ordini e rendere di fatto "commerciali" le prestazioni dei professionisti. lo spunto me l'ha dato un utente (non ricordo chi era)che in un post diceva che tutte queste novità avrebbero portato a pochi grandi professionisti e una marea di "dipendenti" dei relativi "studi professionali".

creare di fatto imprese in questo settore porterebbe ad aumentare la compliance perchè in pratica gli stessi "dipendenti" avrebbero un sostituto d'imposta a monte, a tutela degli interessi del Fisco.

se è così, forse faranno centro. ma a danno dell'utenza, questo sì.

scusate il disordine mentale /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20"> forse più tardi riesco a spiegarlo meglio /emoticons/biggrin@2x.png 2x" width="20" height="20">

 

ho pensato una cosa del genere anche per i piccoli imprenditori, gli artigiani, in genere gli autonomi già non appartenenti agli ordini

le normative sulla sicurezza, le certificazioni, tante voci che portano costi insostenibili per chi ha un piccolo volume d'affari tendono a far chiudere i piccoli lasciando loro (FORSE) uno spazio come dipendenti in imprese simili alle loro ex- ma ben più grandi, in cui si applicherebbe il criterio di cui sopra, tassazione sul reddito alla fonte, e drastica riduzione del nero spicciolo ma capillare

certo, danno teorico all'utenza, ma anche nessun cambiamento sul fronte della maxi evasione tipica delle aziende enormi

 

Eh.. ma tutto ciò che cos'ha a che fare con la crescita ?

 

ah boh....

forse....

guardiamo la cina: lavoratori a un passo dalla schiavitù, e solo quest'anno hanno perso la doppia cifra nel tasso di crescita..

 

Si ma avevano un tasso di crescita pauroso, anche troppo. La crescita a mio avviso dev'essere sostenuta, costante ma graduale e soprattutto deve basarsi su delle condizioni di lavoro accettabili.

In Cina, a quanto mi dicono alcuni che vi sono andati, cominciano a fare rivendicazioni salariali e questo potrebbe avere una influenza negativa sulla loro competitività che si è basata finora sui prezzi stracciati e non sulla qualità, senza nulla togliere a quei cinesi che sanno produrre bene.

Io credo che la qualità alla fine paghi. Se solo avessimo avuto dei governi decenti in passato che avessero valorizzato la nostra media e piccola impresa (quelle sane) invece di metter loro mille bastoni fra le ruote e di spremerle come limoni...

 

il cliente possessore di partita iva permette un controllo facile a posteriori ma non un continuo flusso di autodichiarazioni. questo lo puoi avere solo con un sostituto d'imposta a monte, che sia ovviamente il datore di lavoro. anche perchè i clienti possessori di p.iva ce l'hanno solo alcuni professionisti. l'ingegnere sicuramente, il commercialista molto spesso ma per l'avvocato è raro, per il notaio ancora di più.

 

allora mi sa che non sono riuscito a farmi capire. qui non si tratta di fare controlli. in un sistema tributario moderno il problema non sono i controlli ma aumentare la compliance, basandosi sull'autodichiarazione.

in sintesi: partendo dal presupposto che non si può controllare tutti (ma neanche percentuali rilevanti), ci vuole un sistema che "incentivi" l'autodichiarazione "motu proprio" o affidandosi ai sostituti d'imposta.