Il Mito non conosce il tempo Ragazzi mi permetto di integrare la foto che ha postato il mitico Andras, con alcune mie foto che ritraggono un angolo di Ferrari poco visitato ( mi e' toccato fare carte false per entrare in questo appartamento... Scopo di queste foto e' farci capire il rapporto che legava il Drake e il 27 Rosso... Queste sono foto dell'appartamento di Enzo Ferrari ( da dove lui assisteva alle gare) dove tutto e' stato lasciato come era il giorno della sua morte... La sua scrivania e' essenziale e spoglia. Solo una foto sulla sua Scirvania. La foto di chi ha creato assieme a lui un MITO.
Chi non l'ha vissuto all'epoca difficilmente ne comprenderà la portata mediatica. Nessun pilota con così poche vittorie è stato idolatrato a tal punto. Prendete Valentino Rossi e mettetelo in F1: una cosa del genere.
Quando si vedono certe foto di questi posti ti viene un misto di eccitazione e timore. Sapere che il Drake seguiva da lì le corse delle sue macchine... W la Ferari!
Non lo so.... Fare paragoni è sempre molto difficile e, indubbiamente, anche Tazio ne ha fatte di belle e di bellissime...come anche Gilles, del resto..:wink: Secondo me, staranno sfrecciando per le vie del Paradiso inseguendosi e sorpassandosi a vicenda creando "numeri" memorabili...per la gioia di tutti coloro che son lì con i nostri..:wink:
....e' la riprova di quello che dico sempre io......per essere un campione assoluto non e' necessario per forza vincere un titolo, un campione lo riconosci anche quando non vince.....Gilles guidava la rossa come guidava la motoslitta, con foga, passione, lui sfidava se stesso ad ogni curva, aveva una percezione del pericolo che trascende dalla nostra, era il falco in picchiata che non si preoccupa del terreno che si avvicina, era estremo in tutto, alla guida come nei rapporti personali.....o lo amavi a prescindere dalla gare butatte al vento e dalle vetture distrutte o lo odiavi senza mezzi termini.....mai chino agli ordini di scuderia, per lui non esisteva la parola strategia, o guidava al limite o quel limite lo superava finendo le sue gare in maniera rovinosa, mai scontento del risultato, sono sicuro che vincere per lui era solo una conseguenza secondaria di avere con successo alzato ancora un po' il suo stesso limite.....lo adoravo, ero un bambino allora, quella immagine del mio idolo sbalzato dalla rossa come un pupazzo mi fece capire che gli eroi veri ogni tanto muoiono, piansi davvero come si piange da bambini, liberi e senza freni come ha vissuto Gilles... Grazie per avermelo ricordato...